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“È inverno”, la poesia di Nazim Hikmet sulla stagione più fredda

“È inverno” è una poesia di Nazim Hikmet che descrive il paesaggio imbiancato dalla prima neve della stagione più fredda

“È inverno” è una bellissima poesia scritta da Nazim Hikmet che descrive con semplicità e delicatezza la prima neve della stagione più fredda, quella in cui tutto sembra morire; ma non è proprio così.

“È inverno”

E improvvisamente,
la neve,
caduta all’insaputa nella notte.
Il mattino comincia con i corvi
in fuga tra i rami tutti bianchi.
È inverno,
inverno a perdita d’occhio.
Così la stagione muta
d’un tratto
e sotto la terra, laboriosa
e fiera, la vita prosegue.

Un inno alla vita

Nella breve poesia “È inverno” Nazim Hikmet ci descrive il paesaggio coperto dalla fredda coltre nevosa precipitata durante la notte senza che nessuno se ne accorgesse. L’inverno, nonostante fosse già arrivato, con questa nuova veste bianca sembra essere più visibile e presente, il freddo si sente maggiormente e tutto, sulla terra, è cambiato. Non si vedono più prati e campi, le piccole piante sono completamente coperte e tutto sembra essere morto, sopraffatto fai fiocchi copiosi caduti nella notte. Ma l’ultimo verso, che vuole essere anche un monito per noi lettori, rivela la verità, cioè che la vita in realtà continua. Nonostante la difficoltà, sotto la terra gelata si continua a crescere.

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Nazim Hikmet

Nato a Salonicco nel 1901 e morto a Mosca il 3 giugno 1963. Hikmet è una delle più importanti figure della letteratura turca del Novecento e uno dei primi poeti turchi ad usare i versi liberi. studiò anche nell’Accademia della Marina militare che dovette però lasciare per ragioni di salute. Durante la guerra d’indipendenza lavorò come insegnante a Bolu. Studiò poi sociologia presso l’università di Mosca e diventò membro del partito comunista turco. Nel 1938 per le sue attività antinaziste e antifranchiste e per essersi opposto alla dittatura di Kemal Ataturk. Grazie all’intervento di una commissione internazionale della quale facevano parte, tra gli altri, Pablo Picasso, Paul Robeson, Jean-Paul Sartre scontò solo 12 anni e nel 1950 venne liberato.

Alice Turiani

 

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