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Benigni incanta Sanremo con il Cantico dei Cantici

"Nel libro sacro c'è una canzone breve breve, è il Cantico dei cantici ed è la canzone più bella che sia mai stata scritta nella storia dell'umanità"

Sono passati nove anni da quando Benigni saliva sul palco dell’Ariston in sella a un cavallo bianco, accolto dall’inno di Mameli, per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ieri Benigni fa il suo ingresso accompagnato dalla banda ed esordisce dicendo: “Un ingresso con la banda come un capo di Stato… Non sono abituato…”. Poi, la stoccata a Matteo Salvini: “So che il sistema quest’anno è diverso, si può votare per telefono, anche per citofono… Uno arriva qui in via Matteotti, citofona e dice ‘Ci hanno detto che qui c’è gente che canta…’, e così puoi votare”.

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Inizia così uno dei momenti più attesi della 70esima edizione del Festival, in cui Roberto Benigni ci regala un momento di altissima letteratura, recitando il Cantico dei cantici.

Il Cantico dei cantici, la canzone più bella mai scritta

“Anche io voglio fare una canzone. Mi son detto: non posso andare a Sanremo e presentare una canzone qualunque, vorrei presentare la più bella perché tutti, qui, ne fanno di bellissime. E qual è il regalo più bello che posso fare al pubblico di Sanremo? Una canzone mai fatta. la canzone più bella del mondo”. Per Benigni la canzone più bella del mondo “sta nella Bibbia. Nel libro sacro c’è una canzone breve breve, è il Cantico dei cantici ed è la canzone più bella che sia mai stata scritta nella storia dell’umanità. È una canzone d’amore che esalta l’amore fisico, è l’apice, la vetta della poesia di tutti i tempi, come se presentassi un pezzo della Cappella Sistina o l’ultimo piano della torre di Pisa”. E Benigni nel suo monologo vuole racconta l’amore senza distinzione di genere “che lega uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna”. 

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“Ci sono cose”, continua Benigni, “che fanno molta più paura della violenza e delle guerre: c’è l’amore, non solo quello fisico ma quello visto come frammento d’infinito. L’amore è proprio il tema di Sanremo, è l’infinito messo alla portata di ognuno di noi. Non esiste vita umana, nessuna vita che almeno per un momento non sia stata immortale. Ognuno di noi lo è stato, e tutti voi sapete quando è successo. Noi, che abbiamo avuto in sorte questo scherzo grandioso di essere al mondo. Per amore, e per fare l’amore. Che ne facciamo sempre poco – continua Benigni – anche le nuove generazioni. Io sarei per farne di più, anche stasera all’Ariston in diretta, sarei per mettersi qui, spogliarsi e fare l’amore, anche l’orchestra, tutti a fare l’amore diretti da Beppe Vessicchio, e come va, va“.

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