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Perché si dice “Homo homini lupus”, l’origine del modo di dire

Conoscete l'espressione "Homo homini lupus"? Scopriamo l'origine e il significato di questo modo di dire.

Avete mai sentito l’espressione “Homo homini lupus”? Si tratta di  è un’espressione latina, divenuta famosa, il cui significato letterale è “l’uomo è un lupo per l’uomo”. Nonostante si tratti di una locuzione molto comune, probabilmente non tutti conoscono l’origine di questo modo di dire. Scopriamola insieme.

"Perché diciamo così", il libro sul significato e origine dei modi di dire

“Perché diciamo così”, il libro sull’origine e sul significato dei modi di dire

Scopri perché utilizzi le frasi fatte, grazie al libro di Saro Trovato, fondatore di Libreriamo, in cui 300 modi di dire non avranno segreti

Da dove deriva “Homo homini lupus”

Come indicato dalla Treccani, “Homo homini lupus” è un proverbio pessimistico che deriva da un’opera del commediografo latino Plauto (lupus est homo homini in Asinaria, a. II, sc. IV, v. 495) e che allude all’egoismo umano.

L’origine di homo homini lupus va ricercata nelle reminiscenze di Cecilio Stazio, un poeta comico latino, che in origine scrisse “Homo homini deus est, si suum officium sciat” (l’uomo è un dio per l’uomo, se conosce il proprio dovere) e da cui è stata rielaborata l’espressione come la conosciamo anche noi oggi.

L’espressione latina è ancora oggi utilizzata, ironicamente o seriamente, per sottolineare la malvagità, l’egoismo e la malizia dell’uomo; in questo senso ha pressoché il valore dell’altrettanto celebre detto “mors tua vita mea”.

La natura dell’uomo

Il concetto dell’homo homini lupus è stato ripreso da diversi filosofi e pensatori: Erasmo da Rotterdam (negli Adagia: Homo homini aut deus, aut lupus), Francesco Bacone (Iustitia debetur, quod homo homini sit Deus, non lupus), John Owen (Homo homini lupus, homo homini deus). Nel XVII secolo il filosofo britannico Thomas Hobbes lo utilizzò per connotare la natura umana nella sua opera De Cive (Il cittadino). Secondo Hobbes, la natura dell’uomo è essenzialmente egoistica e a determinare le azioni umane sono solamente l’istinto di sopravvivenza e quello di sopraffazione; egli ritiene impossibile che l’uomo si senta spinto ad avvicinare un proprio simile in virtù di un amore naturale; i legami di amicizia o di società degli uomini sono dovuti solamente al timore reciproco.

Nello stato di natura, ovvero in quello stato non regolato da alcuna legge, ogni persona, mossa dal suo più recondito istinto, cerca di danneggiare gli altri e di eliminare tutti coloro che rappresentano un ostacolo al raggiungimento dei propri scopi; in altri termini, ogni individuo vede nel proprio prossimo un nemico.

Perché diciamo così

Espressioni idiomatiche come “Homo homini lupus” sono protagoniste all’interno del libro “Perché diciamo così” (Newton Compton), opera scritta dal fondatore di Libreriamo Saro Trovato contenente ben 300 modi di dire catalogati per argomento, origine, storia, tema con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella variegata e numerosa spiegazione delle frasi fatte. Un lavoro di ricerca per offrire al lettore un “dizionario” per un uso più consapevole e corretto del linguaggio. Un “libro di società” perché permette di essere condiviso e di “giocare” da soli o in compagnia alla scoperta dell’origine e dell’uso corretto dei modi di dire che tutti i giorni utilizziamo. Un volume leggero che vuole sottolineare l’importanza delle espressioni idiomatiche. Molte di esse sono cadute nel dimenticatoio a causa del sempre più frequente utilizzo di espressioni straniere e anglicismi. 

 

 

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