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“Perché diciamo così”, il libro sull’origine e sul significato dei modi di dire

Scopri perché utilizzi le frasi fatte, grazie al libro di Saro Trovato, fondatore di Libreriamo, in cui 300 modi di dire non avranno segreti

“Perché diciamo così”  è un libro che nasce durante il lockdown 2020. Un libro che ha avuto vita grazie all’incontro telematico con gli editor di Newton Compton, Alessandra Penna, in primis.  L’idea era realizzare un volume utile alla comprensione del perché nel nostro scrivere e parlare utilizziamo certi modi di dire.

Un libro già presente nelle principali librerie e nei più importanti Bookstore on-line, e che prende spunto da una rubrica dal titolo Perché si dice, che curiamo ormai da quasi 10 anni su Libreriamo. Una sezione nata con la stessa motivazione del libro e che nel tempo si è rivelata molto seguita dai nostri lettori. Il passaggio dalla rubrica al libro è stato del tutto naturale: offrire un servizio, un dono al numeroso pubblico che ci segue tutti i giorni. E’ certo, infatti, che l’interesse al linguaggio e alla lingua è molto vivo nella popolazione, qualsiasi sia il grado di acculturamento, anche se di fatto poi non si legge tanto.

 

“Perché diciamo così”, ben 300 modi di dire da scoprire

La realizzazione del libro ha richiesto un lavoro durato mesi, è stato consegnato per la stampa a fine settembre di quest’anno.  “Perché diciamo così” analizza ben 300 modi di dire, catalogati per argomento, origine, storia, tema, con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella variegata e numerosa spiegazione delle frasi fatte. Il risultato è stato offrire al lettore un “dizionario” per un uso più consapevole e corretto del linguaggio.

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Perché si dice “piantare in asso”, origine del modo di dire

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Nel percorso di scrittura ho voluto creare ciò che mi piace definire un “libro di società”. Un volume pensato per “giocare”, da soli o in compagnia, con la lingua italiana. L’intento:  stimolare la curiosità, al fine di rendere divertente e partecipativa la lettura. Un libro che si pone anche come uno strumento per fare cultura e avvicinare alla lettura anche chi solitamente legge poco, perché scritto nella convinzione del fondatore di Libreriamo, di avvicinare le persone alla conoscenza attraverso un linguaggio semplice, immediato, accessibile a tutti.

“Perché diciamo così”, un viaggio nei modi dire

Per me che non sono un linguista, ma un sociologo ed un esperto di comunicazioni di massa, i modi di dire sono affascinanti perché fanno parte del nostro modo di parlare, di esprimerci e di essere parte di una comunità.  Ogni famiglia ha il suo tradizionale bagaglio di espressioni e ciascuno di noi ne usa abitualmente una propria personale selezione. Che siano derivati dalle lingue classiche, da episodi storici o da abitudini popolari, è affascinante scoprire come alcune delle frasi che utilizziamo quotidianamente abbiano un significato ben preciso, a volte sorprendente, ben più calzante di quello che pensiamo.

Il libro “Perché diciamo così” è un viaggio nel tempo e nello spazio. Molti modi di dire hanno origine antica, ma ancora utilizzati nel linguaggio contemporaneo. Arrivano da luoghi geograficamente e temporalmente lontani, tramandandosi da generazione in generazione. Per questo stimolanti dal punto di vista della ricerca e della conoscenza. E’ stato necessario un lavoro incrociato di verifica, utilizzando diverse fonti, al fine di offrire ai lettori una risposta il più possibile precisa e corretta.

“Perché diciamo così” è un libro leggero che vuole sottolineare l’importanza delle espressioni idiomatiche, molte delle quali cadute nel dimenticatoio a causa del sempre più frequente utilizzo di espressioni straniere e anglicismi. È un vero peccato che molti modi di dire siano stati relegati nella “soffitta della lingua”.

Andrebbero, invece, “rispolverati” perché fanno parte del nostro patrimonio linguistico e indicano uno spaccato importante della nostra società. Ogni modo di dire nasce all’interno di una data cultura, civiltà, epoca storica diventandone testimone, ambasciatore. Uno degli obiettivi di questo libro è proprio questo: ridare dignità a tutti qui modi di dire che rischiano di essere dimenticati e di scomparire dalla memoria collettiva.

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Perché si dice “fare le cose alla carlona”?

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I modi di dire trasformano le parole in immagini

L’originalità dei modi di dire è che riescono a trasformare le parole in immagini. Per certi versi sono una rappresentazione visiva della lingua. Immortalano un momento rendendolo memorabile. Le singole parole non avrebbero nessun senso e la frase nel suo complesso sarebbe incomprensibile se non legata ad una data situazione. Tutto ciò è affascinante, perché è sinonimo di libertà linguistica.

I modi di dire creano una rottura con tutte le regole della linguistica, sono trasgressione allo stato puro. Le espressioni idiomatiche sono movimento, azione, vita. Ogni modo di dire è una creazione dell’uomo. È un’opera dell’ingegno umano. Ciò che apparentemente non ha senso diventa carico di significato solo se contestualizzato e interpretato nel suo complesso. Aiuta a comunicare in modo semplice, facilita la comprensione, stimola la memoria.

I modi di dire sono espressioni proprie, particolari, di un determinato luogo le quali, spurgate della loro “volgarità” (del popolo) entrano a pieno titolo nel patrimonio linguistico nazionale. Le espressioni idiomatiche sono patrimonio dell’umanità. I modi di dire sono “un bene linguistico da tutelare” proprio come afferma all’interno della prefazione del libro il Presidente dell’Accademia della Crusca Claudio
Marazzini. Lo ringrazio vivamente per il prezioso contributo che ci ha gentilmente concesso, e per aver compreso quanto possa essere istruttiva e al tempo stesso divertente la lettura di un libro del genere.

Saro Trovato

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