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Elezioni 2022, le parole più usate dai politici

Nel periodo che ha preceduto le elezioni abbiamo assistito a numerosi dibattiti, letto decine di post, reagito a centinaia di tweet. Ecco le parole più usate dai nostri politici, dalla classica opposizione fra destra e sinistra al salario minimo.

Elezioni 2022: il 25 settembre è sempre più vicino, e con esso si avvicina anche l’appuntamento per il voto, dopo una breve ma intensa campagna elettorale che ha visto partiti e rappresentanti politici sfidarsi a suon di tweet, dirette e dibattiti televisivi.

Seguendo gli account social dei politici e guardando i loro interventi in tv, abbiamo selezionato il lessico più presente nel loro vocabolario durante questa campagna elettorale infuocata. Ecco, quindi, le parole più usate dai nostri politici nel pre-elezioni 2022!

Elezioni 2022, le parole più usate dai politici

Destra e sinistra

Grande classico della campagna elettorale, la netta opposizione fra destra e sinistra, il contrasto assoluto fra due ideologie che non hanno nulla in comune, che sono ciascuna l’inverso dell’altra, inconciliabili ed incompatibili.

Senza ombra di dubbio, ad aver usato più di tutti quest’antinomia, sono proprio i leader di spicco delle due coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra: Giorgia Meloni ed Enrico Letta, che hanno addirittura creato dei post di confronto fra le due ideologie per mostrare ai potenziali elettori la pericolosità dei rispettivi avversari. Strategia vincente? Chi vivrà, vedrà…

Il governo Draghi

Altro punto cardine di questo periodo pre-elezioni, “il governo Draghi“. Che sia stato pronunciato dagli esponenti di centro-destra, da quelli di centro-sinistra, dalla coalizione di centro o dagli indipendenti, “il governo Draghi” è forse uno degli elementi più presenti di questa campagna elettorale. 

Del resto, si tratta di un tassello fondamentale per cercare di discernere la direzione verso cui le forze politiche tenteranno di remare dopo le elezioni: in continuità con il governo precedente, o in netto contrasto? Non si può dire che sia un dettaglio trascurabile, soprattutto con le importanti implicazioni che ne derivano.

Europa

Cosa dire dell’Europa? Mai come in questo periodo storico la questione europea ha avuto tanto spazio nelle nostre chiacchiere politiche. Il fatto è che, dopo tutto ciò che è accaduto, sembra che non si possa sopravvivere senza essere uniti. Con il covid prima, che al momento sembra un ricordo che si allontana, e la guerra in Ucraina poi, l’Unione Europea ha giocato un ruolo fondamentale nei governi nazionali di tutti i paesi membri. 

L’Italia non fa eccezione. Ma conviene affidarsi ancora al Parlamento Europeo e alle decisioni comunitarie o sarebbe più opportuno essere meno legati agli altri paesi? Chissà… Quel che è certo è che la sfida a suon di “Europa” è stata una delle più presenti in queste settimane che hanno preceduto le elezioni. 

Ambiente

Ecco un’altra parola molto usata durante questo periodo pre-elezioni: “ambiente”. Sarà per via del cambiamento climatico, o per provare ad avvicinarsi alle nuove generazioni – notoriamente molto sensibili alla tematica -, o per mettersi al passo con le politiche europee, sono stati in molti fra i rappresentanti politici ad aver utilizzato l’ambiente come punto programmatico per convincere i potenziali elettori. 

Associato a parole come “rigassificatore”, “energia nucleare”, “fotovoltaico”, “energie rinnovabili”, il termine “ambiente” è stato sfruttato dagli esponenti di destra ma, soprattutto, da quelli di sinistra, fra cui spiccano, ovviamente, i Verdi, che da sempre fanno del tema uno dei punti fondamentali del loro programma. 

Stipendi, carovita e famiglie

Altro tasto dolente di questi mesi difficili per milioni di italiani: gli stipendi e il carovita. Quindi, è comprensibile che queste due parole, insieme a “famiglia”, siano state fra le più utilizzate da tutti i politici per avvicinarsi agli elettori prima delle elezioni. 

Qui non ci sono troppe differenze fra un partito e l’altro: tutti sono d’accordo sul fatto che il carovita stia diventando insopportabile per la maggior parte degli italiani, soprattutto perché gli stipendi restano invariati, creando gravi disagi alle famiglie. Se a questo si aggiunge la crisi energetica e il caro bollette che sembra aumentare vertiginosamente ogni settimana, il quadro è completo. 

Il reddito di cittadinanza e il salario minimo 

Infine, come non citare il reddito di cittadinanza e il salario minimo, parole e concetti che hanno caratterizzato tutto il periodo precedente alle elezioni? Concepito dal Movimento 5 Stelle, il reddito di cittadinanza è stato lo strumento assistenzialistico più dibattuto degli ultimi anni: ha aiutato davvero o ha arricchito i furbetti? Ha contribuito a far trovare lavoro tramite il sistema dei navigator o al contrario ha penalizzato i datori di lavoro che necessitano di stipulare contratti stagionali per la natura delle loro attività? 

Il salario minimo, poi, è diventato il nuovo leitmotiv soprattutto in vista delle elezioni, tanto per via delle recenti decisioni europee quanto per la contingente situazione di crisi economica che stiamo vivendo e che non accenna a concludersi.

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