Sei qui: Home » Libri » “Il razzismo spiegato a mia figlia” di Tahar Ben Jelloun, il libro citato a Sanremo da Lorena Cesarini

“Il razzismo spiegato a mia figlia” di Tahar Ben Jelloun, il libro citato a Sanremo da Lorena Cesarini

La co-conduttrice della seconda serata del Festival di Sanremo, Lorena Cesarini, ha affrontato il tema del razzismo citando le parole dello scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun contenute nel suo libro "Il razzismo spiegato a mia figlia".

La co-conduttrice della seconda serata del Festival di Sanremo, Lorena Cesarini, ha affrontato il tema del razzismo citando le parole dello scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun contenute nel suo libro “Il razzismo spiegato a mia figlia“. “Sono nera, ma nessuno aveva mai sentito l’urgenza di dirmelo, invece appena Ama da questa notizia, certe persone hanno sentito l’esigenza di farmelo notare” ha affermato la Cesarini rivolgendosi contro gli haters razzisti che in queste ultime settimane l’hanno attaccata sui social.

Il monologo di Lorena Cesarini

Dopo l’annuncio di Amadeus, “a 34 anni – racconta l’attrice sul palco dell’Ariston – scopro che non è vero che sono una ragazza italiana come tante, resto nera, fino ad oggi a scuola, all’università, al lavoro, sul tram nessuno aveva mai sentito l’urgenza di dirmelo” e invece “evidentemente per alcuni il colore delle pelle è un problema, al punto che hanno voluto farlo sapere a tutti”. Dopo aver letto alcuni insulti ricevuti sui social (“È arrivata l’extracomunitaria”, “l’avranno chiamata per lavare le scale”, ma “lavare le scale è un mestiere dignitoso come tanti”), la co-conduttrice confessa che “un pochino all’inizio ci sono rimasta male, poi mi sono anche arrabbiata, poi mi è passata, ma mi è rimasta dentro una domanda: perché? Perché c’è chi si indigna per la mia presenza su questo palco, perché c’è gente che ha problema con il mio colore della pelle”. “Non sono qui per darvi una lezione, non ne sarei neanche capace”, sottolinea Lorena e poi cita alcune pagine del libro dello scrittore marocchino, in cui l’autore spiega alla figlia che il razzismo “è la cosa meglio diffusa tra la gente”, ma “non ha base scientifica, perché esiste un solo genere umano, un uomo è uguale a un uomo” e “quando uno riesce a uscire dalle sue contraddizioni fa un passo verso la libertà”. “Come la protagonista, ecco io mi auguro di non perdere mai la curiosità di crescere come essere umano” afferma Lorena Cesarini durante il suo monologo contro il razzismo al Festival di Sanremo.

Il razzismo spiegato a mia figlia

Il libro citato da Lorena Cesarini parla di un bambino curioso che fa molte domande e si aspetta risposte precise e convincenti. “Un bambino è curioso. Fa molte domande e si aspetta risposte precise e convincenti. Non bariamo con le domande di un bambino – scrive l’autore – Mentre mi accompagnava a una protesta contro un disegno di legge sull’immigrazione, mia figlia mi ha chiesto del razzismo. Abbiamo parlato molto. I bambini sono in una posizione migliore di chiunque altro per capire che non nasciamo razzisti ma a volte lo diventiamo. Questo libro, che cerca di rispondere alle domande di mia figlia, è per i bambini che non hanno ancora pregiudizi e vogliono capire meglio la realtà. Per quanto riguarda gli adulti che lo leggeranno, spero che li aiuti a rispondere alle domande, più imbarazzanti di quanto pensano, dei propri figli.”

Lorena Cesarini

Lorena Cesarini nasce a Dakar nel 1987. E’ salita alla ribalta grazie a un ruolo importante nella serie tv Netflix Suburra. Della sua famiglia sappiamo che la madre Germaine è originaria del Senegal mentre il padre è italiano. Quando lei è piccola, la sua famiglia si trasferisce in Italia precisamente a Roma che diventa la sua città d’adozione. Purtroppo Lorena perde il padre in adolescenza ed il lutto la segna molto. Nella Capitale Lorena studia all’Università laureandosi in Storia Contemporanea.

La sua carriera subisce una prima importante impennata quando a chiamarla è Leonardo Pieraccioni, che la vuole per prendere parte al suo film Il professor Cenerentolo, uscito nel 2015. Interpreta il personaggio di Sveva. L’anno successivo Lorena Cesarini è impegnata nella produzione della miniserie televisiva I bastardi di Pizzofalcone, tratta dal fortunato romanzo giallo di Maurizio de Giovanni.

Per salire davvero alla ribalta Lorena deve attendere due anni. Il successo arriva grazie alla serie prodotta da Netflix Suburra, ambientata nella capitale. In questo ambito interpreta il ruolo di Isabelle Mbamba, donna che fa girare la testa al protagonista Aureliano, al quale presta il volto l’attore romano Alessandro Borghi.

 

Stella Grillo

© Riproduzione Riservata