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“Ogni cosa è illuminata” di J.S. Foer, un libro da leggere almeno una volta nella vita

Un viaggio nello spazio, nel tempo e nelle emozioni che non si dimentica. "Ogni cosa è illuminata" è il capolavoro di J.S. Foer, da cui è tratto il film che andrà in onda questa sera su Warner TV.

Questa sera andrà in onda su Warner TV “Ogni cosa è illuminata“, trasposizione cinematografica dell’omonimo libro di Jonathan Safran Foer, un capolavoro che ha stupito milioni di lettori negli anni 2000.

Il film, che è diretto da Liev Schreiber e vede protagonista il talentuoso Elijah Wood, costituisce un’ottima occasione per riscoprire il libro più significativo di Safran Foer, che ci fa vivere un viaggio inaspettato attraverso il tempo, lo spazio e le emozioni.

“Ogni cosa è illuminata”, la sinossi

Con una vecchia fotografia in mano, un giovane studente ebreo americano intraprende un viaggio in Ucraina alla ricerca della donna che (forse) ha salvato suo nonno dai nazisti.

Ad accompagnarlo sono il coetaneo Alex, della locale agenzia «Viaggi Tradizione», suo nonno – affetto da una cecità psicosomatica ma sempre al volante della loro auto – e un cane puzzolente.

Il racconto esilarante, ma a tratti anche straziato, del loro itinerario si alterna a una vera e propria saga ebraica, che ripercorre la storia favolosa di un villaggio ucraino del Settecento fino alla distruzione avvenuta a opera dei nazisti.

Un viaggio immaginoso aggrappato ai fili della memoria, fili impregnati di vita vera, storie d’amore, vicende tragiche e farsesche. Un modo tutto nuovo di rileggere il passato per illuminare il nostro presente.

Da dove nasce “Ogni cosa è illuminata”

Un giovane statunitense parte alla volta dell’Ucraina alla ricerca delle sue origini, con il desiderio di scoprire di più sul nonno, un ebreo ashkenazita vittima dell’Olocausto, e sul luogo in cui tutto ha avuto inizio. Un viaggio che è la somma di tanti viaggi: nello spazio, nel tempo, nel cuore.

Con queste parole potremmo riassumere “Ogni cosa è illuminata”, il capolavoro di Jonathan Safran Foer che, una volta letto, lascia tracce indelebili in chi ha avuto la fortuna di gustarlo. Ma perché questo romanzo è tanto speciale? Perché riesce a toccare corde tanto intime?

In effetti, il contenuto del romanzo ha una forte matrice autobiografica: lo spunto per la scrittura nasce infatti dal viaggio che Jonathan Safran Foer compie alla volta dell’Ucraina per scoprire le sue origini e la storia dei suoi nonni materni, rimasti vittime dell’Olocausto.

Una lettura che lascia il segno

Vi accorgerete che “Ogni cosa è illuminata” è costruito in modo piuttosto originale. Non c’è una sola storia: i diversi fili della narrazione si intrecciano creando un’opera composita in cui a volte, per districarsi, è necessario fare un passo indietro. Piani temporali e personaggi si mescolano armoniosamente.

Così scopriamo, in contemporanea, la storia del protagonista e della sua ricerca e la storia del nonno e dello shtetl, ormai inesistente, in cui essa si è consumata.

Un impianto originale, insolito, estroso e anche buffo. Il motivo di tale sperimentazione si cela proprio nel cuore del libro:

“Il buffo è l’unico modo veritiero di raccontare una storia triste”.

Jonathan Safran Foer

Nato a Washington il 21 febbraio 1977, Jonathan Safran Foer è un celebre scrittore e saggista statunitense.

Figlio di un illustre avvocato e di una donna di origini ebraiche ashkenazite membro autorevole della comunità ebraica statunitense, l’autore di “Ogni cosa è illuminata” ha maturato la passione per la scrittura in tenera età.

I primi riconoscimenti sono arrivati già durante gli studi universitari, quando Safran Foer vince alcuni premi di scrittura creativa.

Dall’esperienza di ricerca personale in Ucraina nasce il suo più grande capolavoro, pubblicato nel 2002: “Ogni cosa è illuminata”, che gli fa ottenere il premio National Jewish Book Award e il Guardian First Book Award.

Il suo secondo romanzo, “Molto forte, incredibilmente vicino”, esce in libreria nel 2005 e riscuote un successo enorme, quasi paragonabile al libro d’esordio. Il suo ultimo lavoro, “Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi“, è uscito nel 2019. In Italia, Jonathan Safran Foer è edito da Guanda.

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