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“Possiamo salvare il mondo, prima di cena”, il libro di Safran Foer che tutti dovremmo leggere oggi

L'Italia, spaccata in due, sembra essere in preda ad una morsa apocalittica. Nel suo libro "Possiamo salvare il mondo, prima di cena", Safran Foer ci parla con urgenza dell'emergenza climatica.

Possiamo salvare il mondo, prima di cena: perché il clima siamo noi” è il libro con cui vogliamo dare inizio alla giornata. Il motivo è sotto gli occhi di tutti: l’Italia è spaccata in due, stretta da una morsa che sembra quasi apocalittica. Se il Nord del Paese è attraversato da fenomeni atmosferici estremi quali bombe d’acqua, trombe d’aria e grandinate che hanno dell’incredibile, il Sud è letteralmente infuocato, da temperature altissime e insostenibili e da terribili incendi che sembrano non avere fine. Scopriamo qualcosa di più, allora, su “Possiamo salvare il mondo, prima di cena”.

“Possiamo salvare il mondo, prima di cena”, la sinossi

“Nessuno se non noi distruggerà la terra e nessuno se non noi la salverà… Noi siamo il diluvio, noi siamo l’arca.”. Il tema dell’emergenza climatica affrontato in un libro che ha l’urgenza di un pamphlet e il fascino di un romanzo.

Qualcuno si ostina a liquidare i cambiamenti climatici come fake news, ma la gran parte di noi è ben consapevole che se non modifichiamo radicalmente le nostre abitudini l’umanità andrà incontro al rischio dell’estinzione di massa.

Lo sappiamo, eppure non riusciamo a crederci. E di conseguenza non riusciamo ad agire. Il problema è che l’emergenza ambientale non è una storia facile da raccontare e, soprattutto, non è una buona storia: non spaventa, non affascina, non coinvolge abbastanza da indurci a cambiare la nostra vita.

Per questo rimaniamo indifferenti, o paralizzati: la stessa reazione che suscitò Jan Karsky, il «testimone inascoltato», quando cercò di svelare l’orrore dell’Olocausto e non fu creduto. In tempo di guerra, veniva chiesto ai cittadini di contribuire allo sforzo bellico: ma qual è il confine tra rinuncia e sacrificio, quando in gioco c’è la nostra sopravvivenza, o la sopravvivenza dei nostri figli? E quali sono le rinunce necessarie, adesso, per salvare un mondo ormai trasformato in una immensa fattoria a cielo aperto?

Nel suo libro, Jonathan Safran Foer mette in campo tutte le sue risorse di scrittore per raccontare, con straordinario impatto emotivo, la crisi climatica che è anche «crisi della nostra capacità di credere », mescolando in modo originalissimo storie di famiglia, ricordi personali, episodi biblici, dati scientifici rigorosi e suggestioni futuristiche.

Un libro che parte dalla volontà di «convincere degli sconosciuti a fare qualcosa» e termina con un messaggio rivolto ai figli, ai quali ciascun genitore – non solo a parole, ma con le proprie scelte – spera di riuscire a insegnare «la differenza tra correre verso la morte, correre per sfuggire alla morte e correre verso la vita».

“Possiamo salvare il mondo”, insieme e da soli

«I cambiamenti climatici rappresentano la più grande crisi che l’umanità si sia mai trovata davanti e si tratta di una crisi che saremo sempre chiamati a risolvere insieme e contemporaneamente ad affrontare da soli. Non possiamo mantenere il tipo di alimentazione cui siamo abituati e al tempo stesso mantenere il pianeta cui siamo abituati».

Quante volte ci siamo fermati a pensare al nostro operato per limitare i danni del cambiamento climatico e, scoraggiati, abbiamo decretato che da soli non si può cambiare il mondo, che siamo solo una goccia nell’oceano e che, se i governi, le assemblee generali e le grandi multinazionali non fanno qualcosa, noi non possiamo nulla?

Siamo certi che questo pensiero accomuna molti di noi, se non tutti. Con il suo “Possiamo salvare il mondo, prima di cena”, a metà fra un saggio e un romanzo, Jonathan Safran Foer ci accompagna in una riflessione di ampio respiro e ci fa comprendere come la crisi ambientale sia al contempo un problema che va risolto insieme ma anche da affrontare da soli.

Non vale il pensiero: io sono da solo, soltanto un puntino nell’universo, e “Possiamo salvare il mondo, prima di cena” ce lo dimostra. Vale l’idea che se ognuno fa qualcosa, allora possiamo fare tanto.

Dati alla mano, racconti di fatti realmente accaduti e spunti di riflessione ripercorsi più di una volta con stile lineare ed accessibile a tutti fanno di “Possiamo salvare il mondo, prima di cena” un libro da leggere assolutamente: non solo perché estremamente attuale visti gli accadimenti degli ultimi giorni in Italia – e non solo -, ma anche perché, in un mondo logorato da disastri, sapere che anche noi abbiamo responsabilità e potere di cambiare le cose può essere rassicurante.

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