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Emergenza meteo in Italia, i danni al patrimonio artistico

L’Italia verso lo stato di emergenza dopo gli eventi catastrofici che hanno stravolto tutta la penisola. Inestimabili le perdite umane, di proprietà e anche di cultura.

Emergenza meteo in Italia. Nell’ultima settimana di luglio 2023, l’Italia è stata completamente stravolta da una vicissitudine senza sosta di eventi climatici straordinari che hanno recato considerevoli danni. Nel nord del paese, soprattutto nelle zone limitrofe a Milano e Brianza, questi fenomeni metereologici si sono palesati sotto forma di temporali, grandinate, nubifragi e bufere violentissime distruggendo palazzi, sradicando alberi e mettendo in pericolo la vita dei cittadini. Il sud, invece, è in fiamme: ieri, 25 luglio, sono stati contati ben 43 incendi. Catania è in ginocchio, costretta ad affrontare una crisi di acqua corrente durante un blackout. In Sardegna, invece, si è arrivati a toccare la temperatura record di 48º.

Emergenza Meteo: roghi a Erice

Fra le zone devastate in Sicilia dall’ emergenza meteo, vi è purtroppo anche l’area circostante Trapani. È stato necessario chiudere l’A29 e far evacuare le spiagge dei dintorni, fra cui quella di Calampiso. I roghi e le fiamme si sono poi fatti strada fino al centro storico di Erice, il paesino a 750m di altezza che fu menzionato nell’Eneide di Virgilio: la prima volta, per la morte del padre Anchise, e la seconda per i giochi tenuti in suo onore.

L’inferno raggiunge anche Virgilio

Erice presenta ancora la struttura delle mura ciclopiche del periodo elimo-fenicio-punico, risalenti al VI/VII secolo a.C. Sui resti di un antico tempio romano sorge poi il castello di Venere, costruito in epoca normanna. A causa della situazione, ancora assai intensa, travagliata e complessa da gestire, non c’è un’idea chiara sull’estensione dei danni subiti da questi importanti siti archeologici e storici.

Il Tempio di Segesta e le fiamme

Si teme anche per Segesta, e in particolare per il suo iconico tempo dorico. Come le rovine delle mura ciclopiche di Erige, si crede che anche questo tempio risalga al periodo degli Elimi (circa il VI o VII secolo a.C.), popolazione di origine anatolica stanziata in Sicilia prima dell’arrivo dei coloni greci. Persino Goethe si recò nel trapanese per ammirarne le meraviglie archeologiche. Le fiamme dei roghi dovute all’emergenza meteo si sono avvicinate al Tempio pericolosamente, mettendolo a rischio.

Meteo: un canadair all’opera

I danni arrecati dagli incendi sono per ora incalcolabili. I video, le foto e le testimonianze confermano che l’area del parco archeologico, il punto di ristoro e le aree limitrofe sono tutte state inghiottite dalle fiamme. Al momento, un canadair sta effettuando dei lanci d’acqua per cercare di recuperare e salvare le zone afflitte e la Sicilia ha dichiarato lo stato di crisi.

3B Meteo spiega cosa sta accadendo

 Sono state molte le vite toccate dagli eventi, descrivibili solo come apocalittici, degli ultimi giorni. Collettivamente, il paese sta cercando di riprendersi dallo shock subito e la domanda sulla bocca di tutti è una sola: perché è successo? Edoardo Ferrara, meteorologo di 3B Meteo, cerca di spiegarci le complesse cause che stanno dietro a questi eventi meteorologici fuori portata. Le motivazioni sono molteplici e in parte sono attribuibili a “una dinamica prettamente meteorologica” dovuta alla disposizione di alte e basse pressioni.

L’elemento ambientale influenza il meteo

Non manca però l’elemento ambientale. Ferrara commenta che “è chiaro che in epoca di riscaldamento globale accelerato, le cupole di calore risultano decisamente più intense anche a parità di posizionamento di alte e basse pressioni rispetto al passato. Inoltre, in un clima più caldo, i temporali hanno maggiore energia a disposizione e quindi aumenta la possibilità che risultino distruttivi come in questi giorni”. L’irresponsabilità esibita nel gestire il surriscaldamento globale è quindi fra i fattori principali di questi fenomeni fuori portata.

L’intervento del MIC

Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sentito il vicesindaco di Palermo, Maria Carolina Varchi, e ha telefonato all’Assessore regionale ai Beni culturali ed identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, assicurando, fermo restando la competenza della Regione Siciliana, la disponibilità delle strutture del Ministero nell’offrire tutto il sostegno necessario alla messa in sicurezza e al recupero del patrimonio culturale danneggiato dall’emergenza roghi e in particolare nell’incendio della chiesa di Santa Maria del Gesù nel capoluogo isolano.

Ph: di Holger Uwe Schmitt – Wikimedia Commons

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