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Mary Westmacott, l’altro nome di Agatha Christie

La regina del giallo dal 1930 scrisse con lo pseudonimo di Mary Westmacott sei romanzi rosa.

Agatha Christie è una delle donne con più sorprese e tra le più prolifiche nella scrittura di libri nella storia della letteratura. La regina del giallo decise nel 1930 di prendersi una pausa dai romanzi polizieschi per dedicarsi alla scrittura di romanzi rosa, con lo pseudonimo di Mary Westmacott. 

Basta romanzi polizieschi, volevo cambiar genere. Così, con qualche senso di colpa e una buona dose di compiacimento, mi accinsi a scrivere un romanzo che intitolai Giant’s Bread. La musica era il tema del libro, e questo faceva affiorare a tratti la mia scarsa conoscenza specialistica del campo. Comunque fu accolto favorevolmente dalla critica e, per essere un’opera prima, perché tale risultava, ebbe un certo successo di vendita. Lo firmai col nome di Mary Westmacott e per quindici anni riuscii a tenere nascosta la mia identità.

La citazione è tratta da La mia vita (Mondadori, 1978, trad. Maria Giulia Castagnole) libro autobiografico postumo di Agatha Christie, in cui la scrittrice inglese spiega le motivazioni della scelta. 

Mary Westmacott, la scrittrice dell’amore al femminile

Usando lo pseudonimo di Mary Westmacott, Agatha Christie ha potuto esplorare la psicologia umana, specialmente quella femminile. Grazie a questo colpo a sorpresa Agatha poteva liberarsi dalle aspettative del pubblico e poter raccontare la propria intimità. Nei romanzi scritti come Mary Westmacott pare ci fosse molto della vera vita di Agatha Christie

Scrive Matthew Prichard nipote della scrittrice di romanzi gialli Agatha Christie, oggi è il presidente della Agatha Christie Ltd, la società londinese che raccoglie le royalties degli 88 libri, 17 opere teatrali e circa 100 racconti, proprio nella sezione dedicata a  The Mary Westmacotts:

Scritti con lo pseudonimo di Mary Westmacott, questi romanzi hanno dato a mia nonna la possibilità di esplorare meglio la psicologia umana da cui era così affascinata, liberata dalle aspettative dei suoi fan del mistero. Mia madre, Rosalind, le chiamava “storie agrodolci sull’amore” e questo pezzo è stato scritto da lei per le celebrazioni del Centenario nel 1990.

Già nel 1930 mia madre scrisse il suo primo romanzo usando il nome Mary Westmacott. Questi romanzi, sei in tutto, sono stati un completo allontanamento dalla solita sfera di Agatha Christie “regina del giallo”.

Il nome Mary Westmacott è stato scelto dopo alcune riflessioni. Mary era il secondo nome di Agatha e Westmacott il nome di alcuni parenti lontani. Riuscì a mantenere la sua identità di Mary Westmacott sconosciuta per quasi vent’anni e i libri, con suo grande piacere, ebbero un modesto successo.

Agatha Christie, l’inconfondibile nome di una grande scrittrice-1201-568

Agatha Christie, l’inconfondibile nome di una grande scrittrice

Agatha Christie è una delle più grandi scrittrici di sempre e noi vogliamo ricordarla raccontandovi il suo talento

 

Mary Westmacott, i 6 libri dedicati al romanzo rosa

Mary Westmacott,  Nell e Jane, (1930, anche con il titolo Il pane del gigante), dall’originale inglese Giant’s Bread

Il primo libro di Agatha Christie con lo pseudonimo di Mary Westmacott ha per protagonista la musica. Alla National Opera House di Londra la stagione si apre con una prima assoluta, Il gigante, opera innovativa e geniale di un misterioso compositore, Boris Groen. Chi è? Si fa passare per russo, ma la sua musica ha qualcosa di spiccatamente britannico. Un accento particolare che si coglieva solo nelle note del giovane Vernon Deyre, talentuoso e promettente musicista prematuramente scomparso sui campi di battaglia della Prima guerra mondiale.

Ma il talento ha un prezzo, soprattutto per le due donne amate da Vernon: Nell, la tenera amica degli anni della fanciullezza, e Jane, l’affascinante e sensuale cantante. Forse solo Sebastian Levinne, l’impresario teatrale che ha portato Il gigante sulla scena e che fu amico d’infanzia di Vernon Deyre, sa quanto alto sia davvero quel prezzo…

Mary Westmacott, Ritratto incompiuto (1934), dall’originale Unfinished Portrait 

Nel secondo libro di Mary Westmacott emerge una parte importante della vita di Agatha Christie. il soggetto del libro racconta che la protagonista Celia è rimasta senza le tre persone che più amava al mondo, la madre, il marito e la figlia.  Celia sta pensando seriamente al suicidio quando, su un’isola lontana, incontra Larraby, famoso ritrattista.

Tra i due scatta subito un’intesa speciale e Celia gli confessa quanta paura abbia di concedersi una nuova possibilità di essere felice accanto a qualcuno, ma anche quanto la terrorizzi l’idea di vivere da sola. Riuscirà Larraby a far accettare a Celia il suo passato e a convincerla a guardare verso il futuro?

Uno scorcio toccante dell’animo umano colto nei suoi aspetti più fragili e una storia densa di emozioni, in cui la Christie, da grande attrice, si dimostra capace di interpretare se stessa, scavando a fondo negli argomenti più intimi e nevralgici della sua vita.

Mary Westmacott, Il deserto del cuore (1944), dall’originale Absent in the Spring

Di questo libro scrisse Agatha Christie nella sua autobiografia,

“ho scritto l’unico libro che mi ha soddisfatto completamente. Il libro che avevo sempre voluto scrivere, che era stato chiaro nella mia mente. Ho scritto quel libro in tre giorni netti… sono andata dritta… non credo di essere mai stato così stanca… non volevo cambiare una parola e anche se non so nemmeno io com’è veramente, è stato scritto come intendevo scriverlo, e questa è la gioia più orgogliosa che l’autore possa avere”.

Ma passiamo alla trama de Il deserto nel cuore, Joan Scudamore è felice e appagata dalla sua vita tranquilla di moglie, madre e “angelo del focolare”. Quando, per una serie di contrattempi, si trova confinata in un deserto del Vicino Oriente, in attesa di un treno che non arriva, inizia a ripensare alla propria esistenza. E piano piano si rende conto che la realtà è molto diversa da quella idilliaca in cui ha sempre voluto credere. Il primo romanzo d’amore scritto da Agatha Christie con lo pseudonimo di Mary Westmacott, narrato con la stessa collaudatissima tecnica della suspense tipica della regina del giallo, è un memorabile ritratto di donna, tagliente ma non impietoso, un romanzo psicologico che inchioda il lettore alla pagina svelando a una a una le tessere che compongono il mosaico della realtà.

Mary Westmacott, Rosa d’autunno (1948) dall’originale The Rose and the Yew Tree 

Il libro è ambientato nella piccola città di St Loo, in Cornovaglia, si muove una varia umanità. Acuto osservatore dei suoi concittadini e, per alcuni, anche confidente, è Hugh Norreys che, forse perché invalido, induce molti a raccontargli i propri desideri e sentimenti, anche i più segreti. Tra gli abitanti di St Loo spicca l’aristocratica Isabella Charteris. Bella, viziata, sofisticata, sta per sposare il cugino Rupert, non appena lui tornerà dal fronte. Ma qualcosa cambia quando nella prevedibile vita di Isabella irrompe il rude John Gabriel, un ambizioso eroe di guerra. Quell’incontro avrà conseguenze inaspettate: per la ragazza, l’abbandono di tutti i suoi sogni di felicità domestica; per lui, in corsa per un seggio al parlamento, la fine di ogni possibilità di carriera. Saranno disposti ad affrontarle?

Mary Westmacott, Una figlia per sempre (1952) dall’originale A Daughter’s a Daughter

A quarant’anni Ann Prentice è una donna bella e affascinante che si divide tra una moderata vita mondana nella Londra dell’immediato dopoguerra e l’amore per la figlia diciannovenne, Sarah. Proprio durante un breve soggiorno in Svizzera della ragazza, Ann conosce Richard, un uomo che riesce a farle battere di nuovo il cuore dopo sedici anni di vedovanza. E nel giro di poche settimane Ann decide di sposarlo, pronta a vivere una nuova felicità. Ma al suo ritorno Sarah, che vuole tenere la madre tutta per sé e non concepisce neppure l’idea di un suo secondo matrimonio, fa di tutto per mandarlo all’aria. Da quel momento rancori, gelosie, risentimenti segneranno il rapporto tra le due donne. Rimarranno nemiche per sempre o l’amore tra madre e figlia finirà per farle ritrovare?

Mary Westmacott, Ti proteggerò (1956) dall’originale The Burden

In questo romanzo d’amore scritto da Agatha Christie con lo pseudonimo di Mary Westmacott, la protagonista si rivolge sorella piccola affermando”non ti accadrà mai più nulla di brutto, vedrai, piccina. Avrò cura di te per tutta la vita.” È questa la promessa che Laura, undici anni, fa alla sorellina neonata subito dopo averla salvata dall’incendio divampato in casa. Non appena era venuta al mondo, Laura aveva detestato la piccola Shirley, arrivando a desiderare che morisse, addirittura a pregare perché ciò accadesse. Ma da quando aveva affrontato il fumo e le fiamme per Shirley, la sua vita aveva trovato il suo scopo e la sua ragione di essere: prendersi cura di lei. E questo ha fatto, sacrificando qualunque aspirazione personale per vedere realizzata la felicità della sorella, soprattutto dopo che i genitori sono morti in un incidente lasciandole sole, una adolescente e l’altra quasi in fasce. Ci vorranno anni, e molti eventi traumatici, perché Laura capisca che nessuno può davvero proteggere un altro essere umano dall’infelicità. E che ancora più difficile di amare è lasciarsi amare. 

Mary Westmacott non ha mai goduto dello stesso successo di critica di Agatha Christie, ma i libri hanno ottenuto qualche riconoscimento in modo minore ed è stata contenta quando le persone li hanno apprezzati: è stata in grado di soddisfare il suo desiderio di scrivere qualcosa di diverso.

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