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“Il caso Malaussène” di Daniel Pennac sul palco del Piccolo Teatro Strehler

Un grande ritorno quello della famiglia Malaussène. Per dar vita alla variopinta saga familiare, Pennac ha portato in scena in occasione del Book City, un reading sia in italiano che in francese mettendo in evidenza alcuni passaggi del romanzo

MILANO – Un grande ritorno quello della famiglia Malaussène, le cui storie hanno preso vita dalla penna del francese Daniel Pennac. E per dar vita alla variopinta saga familiare, Pennac ha portato in scena al Piccolo Teatro Strehler di Milano, “Il caso malaussène. Mi hanno mentito”, nella giornata conclusiva del Book City Milano 2017.

Le rocambolesche vicende

Dopo tanti anni Pennac è tornato ai suoi esordi riproponendo le vicende della famiglia Malaussène, con quel suo stile ironico che fortuna aveva trovato tra i suoi lettori. Ed è stato proprio questo pubblico, mettendo a confronto tre generazini diverse a portare in vita le nuove vucende dei protagonisti. Racconta così Pennac: “Un’anziana signora mi ha chiesto se avrebbe ancora sentito parlare dei Malaussène. Aveva letto i romanzi su consiglio della nipote. A sua volta, lei li aveva letti su consiglio della madre. Avevo le tre generazioni davanti agli occhi”. E’ così che i personaggi si ritrovano invecchiati di vent’anni e alle prese con un mondo dominato da violenza e denaro. Dal rapimento di Georges Lapietà, uno degli uomini d’affari più ricchi d’Europa, la storia coinvolgerà attraverso colpi di scena anche gli altri protagonisti della famiglia come la sorella Verdun, la nipote Maracuja, la Regina Zabo e gli ispettori Titus e Silistri

Lo spettacolo di e con Daniel Pennac

Daniel Pennac in persona ha portato in scena sul palco del Piccolo Teatro Strehler a Milano insieme a Massimiliano Barbini e Pako Ioffredo , un reading sia in italiano che in francese mettendo in evidenza alcuni passaggi del romanzo, rimasto a lungo senza seguito. Ad essere selezionati, soltanto alcuni dei capitoli del “Caso” e che vedono protagonista Georges Lapietà. A fare da sfondo alla rappresentazine, le musiche originali composte per l’occasione da Alice Pennacchioni, figlia dello scrittore. Un incontro con il pubblico, messo in scena per la regia di Clara Bauer, in cui a farla da padrone sono stati il piacere dell’ascolto e dell’humor.

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