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“Grande meraviglia” di Viola Ardone, storie di bambini tra follia e cura

L’autrice racconta come è nato il suo nuovo romanzo "Grande metaviglia", opera in cui il legame di una ragazzina con l'uomo che decide di liberarla rivela il bisogno tutto umano di essere riconosciuti dall'altro

Dopo il successo internazionale de “Il treno dei bambini” e di “Oliva Denaro“, il nuovo libro “Grande meraviglia“, edito da Einaudi di Viola Ardone completa un’ideale trilogia del Novecento. E a Pordenonelegge l’autrice racconta come è nato questo romanzo di formazione in cui il legame di una ragazzina con l’uomo che decide di liberarla rivela il bisogno tutto umano di essere riconosciuti dall’altro, per sentire di esistere.

Il nuovo romanzo di Viola Ardone

Ancora una volta, come nei precedenti romanzi si parla di una diversa declinazione dell’amore rispetto alla tradizione. “Mi incuriosiscono molto le tematiche famigliari – dice l’autrice – ho parlato del difficile rapporto famiglia naturale e famiglia di accoglienza in “Il treno dei bambini”, della relazione intensa tra padre figlia in Oliva denaro e qui, invece, di un rapporto d’affetto fuori dalla famiglia.

Nata a Napoli, Viola Ardone ha scritto fin da bambina, ma l’esordio come autrice è avvenuto nel 2012 con il romanzo “La ricetta del cuore in subbuglio”, per Adriano Salani Editore, seguito nel 2016 da “Una rivoluzione sentimentale”. Nel 2019 ha pubblicato per Einaudi i romanzi “Il treno dei bambini”, caso editoriale alla Fiera di Francoforte di quell’anno e tradotto in più di 25 lingue. Esce nel 2021, sempre per Einaudi, “Oliva Denaro”.

La protagonista nata in un manicomio

“Il romanzo parte – rivela Ardone – dall’esistenza nel passato di questi istituti totali ovvero i manicomi che ho deciso di raccontare da il punto di vista più scomodo ovvero quello di una ragazzina, che essendoci nata, non conosceva che quella realtà che lei chiama mezzo mondo. La madre era stata internata non perché ammalata , ma in quanto irregolare: era un alternativa al divorzio. Ho studiato molte cartelle cartelle cliniche di persone recluse e sono storie che si assomigliano”.

A un certo punto la madre sparisce e d Elba, la ragazzina protagonista pensa che quello sia il suo mondo e lo vive anche in modo gioioso. Ed ecco che storicamente irrompe la legge Basaglia che impone una lunghissima trasformazione ed Elba si si trova davanti alla libertà e incontra uno psichiatra libertario e libertino che ha trascurato i suoi figli e vede qualcosa in questa ragazza tanto da portarla a vivere nella sua famiglia, gesto che cambia la vita di entrambi.

Lei scopre che il mondo di fuori non è tanto diverso: dentro ognuno aveva un suo cartellino ed invece nella realtà esterna le etichette sono interiori, lui diventa il suo Pigmalione e questo lo rende, per la prima volta, davvero padre.

I ragazzi sono il vero presente

“In genere è una voce che mi viene e la prima è stata quella di Fausto Meraviglia, lo psichiatra che a settanta anni si pone domande sulla propria vita, poi è sopraggiunta la voce di Elba e mettendole insieme ho cercato di creare il rapporto tra disillusione ed ingenuità, alla fine lui sente la mancanza di stupore e lei riesce a vedere forse la fiammella di luce anche nel luogo più scuro”. “ Sono stata anche influenzata dall’incontro , anni fa al salone del Libro di Torino, con una classe di ragazzi con problemi che, ricoverati all’Ospedale Regina Margherita, hanno la possibilità di avere lezioni dagli insegnanti e ho pensato che in un ‘altra epoca questi sarebbero stati spacciati”.

Il mondo della scuola è sempre con la professoressa Viola Ardone: “ Sì e lo dico senza retorica- conclude la scrittrice- credo che i ragazzi, perché sono il presente, lo rappresentino più fedelmente degli adulti e constato ogni giorno che le loro domande sono più importanti delle mie risposte.”

Alessandra Pavan

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