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“Cuore di tenebra”, l’indimenticabile capolavoro di Joseph Conrad

Joseph Conrad pubblicò “Cuore di tenebra” nel 1899. Il libro racconta la storia del viaggio per risalire il fiume Congo e racchiude una trama indimenticabile, che nasconde significati profondi.

Ricorre oggi l’anniversario di Joseph Conrad, nato il 3 dicembre 1857 a Berdyčiv, in Ucraina, e scomparso il 3 agosto del 1924 a Bishopsbourne. Per ricordare lo scrittore polacco naturalizzato britannico scopriamo insieme il romanzo “Cuore di tenebra”, un’opera che ha fatto la storia della letteratura europea e che condensa, in poche pagine, una storia dai contenuti forti, immaginifici, metaforici, che ha appassionato i lettori di tutte le epoche.

“Cuore di tenebra”, infatti, non è un semplice racconto breve che vi porterà sulle ali di un’avventura appassionante ricca di colpi di scena, ma un’opera che cela importanti significati simbolici che riguardano tanto l’animo dell’essere umano quanto le atrocità del periodo storico in cui vive Conrad.

Un libro tutto da scoprire, insomma, e perfetto per chi non trova molto tempo per leggere ma non vuole rinunciare ai capisaldi del nostro canone letterario.

“Cuore di tenebra” di Joseph Conrad

Il romanzo “Cuore di tenebra” racconta la storia della spedizione del marinaio Charles Marlow nel cuore dell’Africa nera. Il suo scopo è rintracciare in ogni modo possibile un uomo misterioso che si chiama Kurtz per riportarlo in Europa.

A commissionare la ricerca è Compagnia Commerciale belga, coinvolta nel traffico dell’avorio, i cui vertici sono persone losche. Giunto alla sede africana della Compagnia, dopo varie peripezie, Marlow riesce a raggiungere la base di Kurtz e scopre che è luogo di misfatti atroci. Gli occupanti del battello si scontrano con la primordiale ostilità degli indigeni, i quali hanno divinizzato Kurtz, soggiogati dal suo aspetto.

In “Cuore di tenebra” vengono affrontati temi cari allo scrittore come quello dell’avventura in mare e l’eterno conflitto con la natura e quello relativo alla lotta tra bene e male.

Il male, però, è il tema centrale di questo romanzo breve rappresentato dal colonialismo europeo del XIX secolo. Un male, come si pensava all’epoca, a fin di bene, per arricchire i paesi civilizzati del Vecchio Continente. Per arrivare a questo arricchimento bisogna lasciare il mondo noto per arrivare all’ignoto e alla natura selvaggia. Un mondo che, per i potenti e per la maggior parte della popolazione, non ha il diritto ad essere considerato civile.

Joseph Conrad, una vita avventurosa

Joseph Conrad, pseudonimo di Teodor Jòzef Konrad Korzeniowski, nasce il 3 dicembre 1857 in Ucraina. Dopo la morte del padre, che lo inizia all’amore per la lettura e la scrittura, viene affidato alla tutela di uno zio. La sua vita, sin dalla giovane età, è caratterizzata dall’avventura e dal desiderio di scoprire persone e luoghi nuovi.

Il giovane Conrad compie gli studi secondari a Cracovia e a soli diciassette anni, spinto da un’irresistibile vocazione per la vita di mare, parte per Marsiglia, dove s’imbarca come semplice marinaio. Dopo la lunga esperienza, serve nella marina mercantile francese e, dal 1878, in quella britannica, dove raggiunge il grado di capitano di lungo corso.

Nel 1886 diventa cittadino inglese. Per vent’anni viaggia per quasi tutti i mari, ma soprattutto nell’arcipelago malese. Conrad diviene un maestro della letteratura scrivendo in una lingua non sua, appresa quando era già un uomo fatto. Il suo tema fondamentale è la solitudine dell’individuo.

Perché Conrad scrive in inglese?

Nonostante la sua madrelingua fosse il polacco, l’autore scriveva i suoi libri in lingua inglese, che imparò dopo aver già compiuto i 20 anni; durante l’infanzia e l’adolescenza aveva studiato il francese come seconda lingua.

Conrad ha spesso spiegato la sua preferenza per la scrittura in inglese dicendo che si trattava di una lingua più facile da plasmare.

Nella vita di tutti i giorni Conrad si ritrovò a parlare più in inglese che in polacco: come dimostra il fatto che sposò una donna inglese e i suoi figli non impararono il polacco.

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