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“Criticare con amore è un’arte” di Carlo Maria Martini

La frase del giorno è tratta dal saggio "Conversazioni notturne a Gerusalemme", di Carlo Maria Martini e Georg Sporchill, pubblicato da Mondadori nel 2008

La citazione con cui vi proponiamo di iniziare la giornata è “Criticare con amore è un’arte” di Carlo Maria Martini, del quale oggi celebriamo la nascita avvenuta il 15 febbraio 1927.

La colonna sonora di oggi è “Samarcanda” di Roberto Vecchioni

Carlo Maria Martini

Carlo Maria Martini è stato uno dei cardinali più eminenti della Chiesa Cattolica. Arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, il Cardinal Martini è unanimemente considerato un teologo e biblista di rara profondità. Docente e rettore del Pontificio Istituto Biblico e della Pontificia Università Gregoriana, ha dedicato la sua vita all’esegesi biblica, cioè allo studio e all’interpretazione dei testi sacri.

Conosciuto per la sue straordinarie capacità comunicative, è stato soprannominato “il Cardinale del dialogo” per essere riuscito a far confrontare tra loro diverse religioni, tra cui cattolicesimo ed ebraismo. Le sue orazioni sono ancora oggi dei modelli di tolleranza e apertura e affrontano temi quotidiani e sociali di vario genere, dal lavoro alla giustizia, dalla tolleranza all’omosessualità, dall’Hiv all’aborto.  

“Conversazioni notturne a Gerusalemme”

“Nell’autunno del 2007 Carlo Maria Martini ha incontrato a Gerusalemme Georg Sporschill, gesuita austriaco che vive insieme ai bambini di strada in Romania e in Moldavia. Il loro dialogo ha dato vita a questo libro straordinario in cui due uomini di fede cercano di rispondere concretamente alla crisi etica della società contemporanea ponendosi domande chiare e dirette, espressione di un bisogno di capire, di una sofferta ricerca di senso, di un desiderio di conoscere e incontrare Dio nella propria vita. I temi toccati sono vivi e brucianti: perché credere in Dio? Da dove viene il male? Cosa vuole Dio da noi? Cosa farebbe oggi Gesù? A quali mete conduce la fede in una società sempre più disorientata e lontana da Dio?  E, ancora, domande sulla sessualità, sull’amicizia, sul rapporto fra la Chiesa e il mondo moderno. Con uno stile pacato e coinvolgente, Carlo Maria Martini invita ad alzare lo sguardo con fiducia e stimola alla scoperta del grande tesoro della Parola di Dio; incoraggia a sentirsi protagonisti della Chiesa per contribuire a farle prendere il largo nel mare agitato del mondo, ma soprattutto impegna a non tirarsi mai indietro nella sfida per la giustizia e per la pace.”

Nell’ultima fase della sua vita il Cardinal Martini si è dedicato alla ricerca di un contatto ancor più sincero e semplice con i suoi lettori, credenti e non credenti, e con la stesura di “Conversazioni notturne a Gerusalemme” ci ha lasciato uno dei libri più interessanti sulla contemporaneità e sulla fede, considerato da molti il suo testamento spirituale.

 

Criticare per rendere più forti

La citazioni scelta oggi per voi è l’estratto di una frase che recita: “Criticare con amore è un’arte, si deve imparare a rimproverare l’altro non umiliandolo, bensì rendendolo più forte”. Oggi più che mai queste parole possono essere un aiuto e un incoraggiamento: un aiuto a non lasciarsi comandare da un linguaggio che fa della rabbia, del rancore e della violenza la normalità e al quale siamo purtroppo abituati ad assistere, nei dibattiti televisivi e durante le campagne elettorali; e un incoraggiamento a ragionare sul modo corretto di veicolare un messaggio, che dovrebbe essere di stimolo verso la crescita e non una ferita troppo dura da affrontare, un’aggressione troppo profonda per lasciare spazio alla voglia di imparare.

Una critica troppo pesante è al pari dell’adulazione. Adulare è lodare qualcuno che non lo merita per trarne un vantaggio personale. Criticare in maniera esagerata è un modo per mettere in cattiva luce qualcuno al fine di apparire migliori, più capaci, superiori. Una critica giusta e sincera deve, invece, creare le condizioni per capire l’errore evidenziato e al tempo stesso aprire un varco per mostrare la possibilità di miglioramento. 

Nello stesso capitolo della citazione, il Cardinal Martini racconta di essere entrato, a nove anni, in una scuola di gesuiti nella sua Torino e di aver conosciuto lì molti maestri sinceri, mossi da una attenzione profonda verso gli allievi. “Dicevano ciò che pensavano e trasformavano l’amore in azioni. Si adoperavano con dedizione a favore dei giovani […] Molti erano severi, la maggioranza si è prodigata fino in fondo per noi. Da giovane queste personalità e la loro dedizione mi hanno colpito molto più delle loro debolezze che pure, naturalmente, scoprivamo. Soprattutto sono stato attratto anche dal fatto che nella Compagnia di Gesù l’istruzione riveste un ruolo importante”.

Umiliare una persona è una grave mancanza di rispetto ed empatia verso l’altro, ma soprattutto è una mancanza di affetto verso la vita e il cosmo, come direbbe D.H.Lawrence, perché deturpa la bellezza del mondo e lo rende un posto meno ospitale.

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