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Chi è Erin Doom, il nuovo caso letterario del 2022

Scopriamo chi è Erin Doom, primo fenomeno editoriale del 2022, autrice da 6 milioni di lettori su Wattpad che spopola su Tik Tok ed è in vetta alla classifica dei libri più venduti con due opere

E’ in classifica con due libri nelle prime 10 posizioni e sta spopolando in libreria e sui social. Parliamo di Erin Doom, primo fenomeno editoriale del 2022, autrice da 6 milioni di lettori su Wattpad, la piattaforma social dei nuovi scrittori. “Nata” su Wattpad e affermatasi grazie al passaparola su Tik Tok, abbiamo raccolto alcune informazioni circa l’identità di Erin Doom, anche grazie ad alcune interviste rilasciate ed alle informazioni ricevute dalla casa editrice Salani. Un fenomeno letterario che ricorda quello di Anna Todd, anche lei proveniente da Wattpad, o quello di Madeline Miller, affermatasi anch’essa grazie al tam-tam social su Tik Tok.

Chi è Erin Doom

Erin Doom è lo pseudonimo di una giovane scrittrice italiana. Emiliana, under 30, una formazione giuridica alle spalle: Erin ha esordito su Wattpad, la piattaforma di social reading più famosa al mondo, con il nickname DreamsEater. È stata la casa editrice Magazzini Salani a sceglierla, dopo che Doom aveva deciso di autopubblicarsi su Amazon, affiancandola in un accurato lavoro di editing e consegnando in libreria un’edizione più corposa di quella iniziale. Oltre ad alcune interviste rilasciate, di lei possiamo scovare alcuni indizi attraverso il suo profilo Instagram.

 

 
 
 
 
 
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I libri d Erin Doom

In poco tempo le sue storie hanno conquistato il cuore dei lettori. La scrittrice ha già pubblicato due romanzi: il primo, “Fabbricante di lacrime“, è stato pubblicato nei mesi scorsi da Magazzini Salani dopo aver avuto 6 milioni di lettori su Wattpad, la piattaforma digitale di condivisione di storie che ha lanciato diversi scrittori esordienti. Grazie al passaparola su Tik Tok, il libro in breve tempo è arrivato in cima alle classifiche, con 70 mila copie vendute in pochi mesi.

Da poco è uscito anche il nuovo libro di Erin Doom: “Nel modo in cui cade la neve“. Si tratta in realtà del suo primo romanzo, scritto appena terminato il liceo. Esiste un unico denominatore comune per i due libri di Erin Doom: le protagoniste, entrambe orfane, e le due figure maschili, simbolo dell’ideale del bel tenebroso. In entrambi i libri si parla di un amore difficile, quasi impossibile.

 

Ivy è cresciuta fra laghi ghiacciati e boschi incontaminati, circondata dalla neve che tanto ama. Ecco perché, quando rimane orfana ed è costretta a trasferirsi in California, riesce a pensare soltanto a ciò che si è lasciata indietro. Il Canada, la sua terra, e un vuoto incolmabile. Tra quelle montagne c’è il passato a cui la ragazza è tanto legata, lo stesso che, a sua insaputa, le ha cucito addosso un segreto pericoloso. Adesso l’unica famiglia che le rimane è quella di John, il suo dolcissimo padrino. Le basta poco, però, per capire che il figlio di John, Mason, non è più il bambino sdentato che da piccola ha visto in foto. Ormai è cresciuto e ha gli occhi affilati di una bestia selvatica, un volto simile a un covo di ombre. E quando le sorride torvo per la prima volta, incurvando le labbra perfette, Ivy si rende conto che la loro convivenza sarà più difficile del previsto. Mason, infatti, non la vuole lì e non fa niente per nasconderlo. Mentre tenta di restare a galla tra le onde impetuose della sua nuova vita in riva all’oceano, il Canada e i suoi misteri non smettono di tormentare Ivy. Riuscirà il suo cuore, candido come la neve, a fiorire ancora vincendo il gelo dell’inverno?

Perché l’uso di uno pseudonimo

In una recente intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, la scrittrice spiega il motivo per cui ha deciso di firmare i suoi libri con uno pseudonimo. “Ho iniziato a scrivere per seguire una passione, occupandomi di altro nella vita, così ho scelto il nickname DreamsEater, che è diventato il mio pseudonimo, per tenere separata la vita di tutti i giorni dall’ambito creativo. Il successo mi ha travolto al di là di ogni aspettativa. La scelta dello pseudonimo però resta. Non per creare aloni di mistero, attirare attenzione, semmai il contrario, dietro all’anonimato c’è un’esigenza di privacy. Non dico che in futuro non farò firmacopie o interviste di persona”.

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