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Il nuovo romanzo “Stigma” e il successo svelato di Matilde, alias Erin Doom

Erin Doom, il cui vero nome è Matilde, ha esordito su Wattpad e in poco tempo con "Fabbricante di lacrime" e "Nel modo in cui cade la neve" ha registrato un clamoroso successo di vendite. Con il nuovo libro "Stigma", l'autrice apre una nuova saga

Folla di ragazzine e mamme e lunghe code per l’autografo: il successo per Erin Doom non è online, ma ben palpabile nell’entusiasmo del pubblico.

Ha esordito su Wattpad, la piattaforma di social reading più famosa al mondo e in poco tempo con Fabbricante di lacrime (2021 vero bestseller italiano) e Nel modo in cui cade la neve (2022) ha registrato un clamoroso successo di vendite.

Nel 2023 sempre per edizioni Salani è uscito “Stigma“, primo romanzo di una saga, che l’autrice ha presentato in dialogo con Enrico Galiano a Pordenonelegge.

Erin Doom e l’uscita dall’anonimato

E la prima domanda è proprio sul recente svelamento per quello che poi è stato l’evento televisivo dell’anno, ovvero la sua prima uscita pubblica lo scorso maggio a “Che tempo che fa”, durante la quale Erin Doom si è rivelato lo pseudonimo di Matilde:  “Ho passato molto tempo a prepararmi per questa prova e per presentarmi come Matilde, quella che sono.

Ci vuole molto coraggio per farsi vedere per quello che si è. Una millennial che era una studentessa normale e che nell’infanzia ha viaggiato moltissimo.

Ricordo in particolare quando, a sei anni mi sono recata con la mia famiglia a New York e sono rimasta stregata dalle dimensioni dei palazzi e della città, che ho vissuto come una fiaba tanto da fare degli Stati Uniti spesso lo sfondo delle mie storie”.

La chiamata alla scrittura? “In realtà – spiega Erin Doom/Matilde – c’è una vena artistica nella mia famiglia ed è quella della pittura perciò in qualche modo ho sempre pensato che fosse quella la mia inclinazione.

Poi ho scritto un breve racconto un po’ cupo e diverso da ciò che avrei poi ideato ed ho capito che la scrittura era la strada con cui avrei pavimentato la mia passione ”.

Stigma, un romanzo diverso dai precedenti

E arriviamo a Stigma, il nuovo romanzo di Erin Doom, la cui protagonista è una ragazza che non crede più nei miracoli. “La parola chiave – rivela Matilde – è proprio miracolo che è nel nome della protagonista, ma è anche il nome del club che lei frequenterà. E’ un romanzo più maturo : non ci sono più adolescenti, ma giovani adulti che non si fanno schiacciare, pur con le loro debolezze”.

Mireya la protagonista è un po’ l’antitesi di Nica, la prima sembra forte e poi rivela le sue debolezze, la seconda al contrario in partenza fragile acquisisce consapevolezza e vigore.

Quale delle due è Matilde? “In realtà – rivela la giovane scrittrice – mi sento più simile a Ivy, protagonista de Nel modo in cui cade la neve, che è in sintonia con la natura e che ha un bellissimo rapporto con il padre con il quale condivide lunghe passeggiate in luoghi incontaminati”.

Al contrario Mireya e una che la vita l’ha masticata e risputata, illudendola che un futuro scintillante fosse in serbo per lei. Da sola e senza mezzi, Mireya decide di trasferirsi a Philadelphia in cerca di fortuna. Con sé ha soltanto una vecchia valigia, intorno l’inverno gelido di una città sconosciuta.

Il suo personale miracolo sembra compiersi quando si imbatte nel club Milagro’s , un luogo capace di affascinare chiunque ne varchi la soglia. Dietro le sue porte chiuse, oltre ai lustrini e alle luci di scena, si intrecciano destini e sussurrano segreti. I più oscuri si condensano tutti nel viso aspro e incantevole di Andras, il capo della sicurezza.

Fra Mireya e Andras è odio a prima vista. Entrambi portano sulla pelle gli stessi segni, hanno addosso il marchio di chi ha dovuto imparare a lottare per sopravvivere.

Eppure i due continuano a imbattersi l’uno nell’altra, come attirati da una forza misteriosa che non sanno né possono contrastare, stretti da un filo dorato più forte di un destino.

L’accoglienza della critica

Stigma di Erin Doom non è ascrivibile a nessun genere sta tra il romance e il dark e questo ha indispettito alcuni lettori. Come è il rapporto con la critica? “Ovviamente – conclude Matilde – non si può realizzare il sogno di piacere a tutti ed è ovviamente giusto che ognuno dica la propria opinione e bisogna maturare questa consapevolezza, convivendo con le reazioni spesso viscerali di Booktok.”

Alessandra Pavan

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