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“Bel-ami” di Guy de Maupassant, affresco di un’epoca e della società

"Bel-ami" è il secondo romanzo realista scritto da Guy de Maupassant. Un libro che racconta la vita nella Ville Lumière e che costituisce un vero e proprio affresco della Francia del XIX secolo.

Il 5 agosto del 1850 nasceva a Tourville sur Arques Guy de Maupassant, scrittore, drammaturgo, reporter di viaggio, saggista e poeta francese, nonché uno dei padri del racconto moderno. Il libro di cui vi parliamo oggi, proprio in occasione dell’anniversario di Maupassant, è “Bel-ami“, forse il più grande successo dell’autore francese, nonché uno dei classici della letteratura europea, affresco della Francia del XIX secolo con tutti i vizi e le virtù della classe sociale che ha dominato l’epoca: la borghesia. .

“Bel-ami”, la sinossi

“Aveva sempre l’aria di sfidare qualcuno, i passanti, le case, l’intera città, con l’eleganza da bel soldato piombato nella vita civile”.

Georges Duroy, che le amanti chiamano vezzosamente “Bel-Ami”, è un aitante giovane normanno che arriva nella capitale in cerca di fortuna. In breve la sua vitalità prorompente, inarrestabile e assetata di riconoscimenti – che ne fa una sorta di rilettura borghese di Don Giovanni – lo porterà a entrare, tramite una carriera giornalistica, nel bel mondo del tempo.

Dall’ingresso, Duroy raggiungerà rapidamente i piani più alti, grazie a un continuo saltare di opportunità in opportunità, di amicizia in amicizia, di donna in donna, inseguendo un miraggio chiamato “successo”. E abbandonando lungo la strada il guscio vuoto della propria umanità e dei sentimenti. Questo libro di Maupassant si impone come uno dei testi fondamentali del realismo ottocentesco, storia del successo travolgente di un uomo qualunque, “Bel-ami”.

Il bel-ami, Georges Duroy

Il protagonista di “Bel-ami”, Georges Duroy, non è che il perfetto prototipo dell’arrampicatore sociale, un giovane di belle speranze che giunge a Parigi dalla provincia normanna e diventa giornalista grazie alla sua fortuna con le donne, che sfrutta anche per avvicinarsi al mondo della finanza.

Pieno di desideri effimeri e materiali, attento soltanto alla forma e all’apparire, la figura di Georges si configura come quella di un’antieroe, da cui il lettore è invitato a prendere le distanze attraverso le descrizioni di Maupassant, che non cerca in alcun modo di rendere il suo protagonista simpatico ai nostri occhi.

Un uomo che ne rappresenta mille altri, il cui intento è di allontanarsi il più possibile dall’oscurità della morte, dell’oblio.

Guy de Maupassant

Guy de Maupassant nacque vicino a Dieppe, in Normandia, da Gustave Albert Maupassant e Laure le Poittevin. I due genitori avevano personalità molto differenti: amante della vita mondana lui, donna dai raffinati gusti letterari lei, compagna di giochi, nell’infanzia, dei Gustave Flaubert, l’autore di “Madame Bovary”, che ebbe forte influenza su Maupassant.

Quando Gustave Albert e Laure divorziarono, lui andò a vivere a Parigi e i figli rimasero con la madre. Il giovane Maupassant non ebbe un grande rapporto con il padre, e si recava a fargli visita a Parigi solo una volta all’anno. Ebbe invece sempre un intenso legame con la madre.

Nel 1871, dopo aver combattuto nella guerra franco-prussiana , si trasferì a Parigi, dove fu impiegato al Dipartimento Navale per dieci anni, trascorrendo il tempo libero a navigare in canoa lungo la Senna. Aveva anche diverse frequentazioni letterarie. Gustave Flaubert lo introdusse nel mondo del giornalismo e delle lettere, gli presentò lo scrittore russo Ivan Turgenev e il francese Émile Zola.

Diresse molti giornali, fra cui spiccano anche alcuni titoli illustri. I suoi romanzi hanno sempre esercitato grande fascino sui lettori di tutti i tempi, che attraverso opere quali “Una vita” e “Bel-ami” hanno imparato a conoscere la Parigi del 1800.

Guy de Maupassant morì a soli 43 anni, il 6 luglio 1893, a Parigi, a causa di una grave sifilide. Fu seppellito al cimitero di Montparnasse.

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