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Il valore della solitudine, 5 libri da leggere per celebrare i momenti tutti per sé

L'autunno è una stagione che richiama l'intimità e il raccoglimento. Per prepararci al suo arrivo scopriamo 5 libri perfetti per sentirci meno soli e trovare nella solitudine una gradita compagnia.

Abbandoniamo la spensieratezza estiva e i tramonti vista mare in compagnia per dare il benvenuto all’autunno, stagione di raccoglimento e intimità, che invita per sua natura alla solitudine.

Che ci piaccia o meno, la solitudine è parte integrante della vita e ne costituisce un momento fondamentale. Le persone che riescono a stare da sole e a godere dei momenti di raccoglimento sono individui sani, che rispettano se stessi e gli altri. Perché di stare soli abbiamo bisogno tutti, ancor di più in un’epoca fatta di connessioni continue, che spesso anche implicitamente ci impediscono di rispettare la nostra intimità.

In questo articolo scopriamo 5 libri che celebrano la solitudine e ci fanno comprendere il suo inestimabile valore.

5 libri che celebrano la solitudine

Nelle terre estreme” di Jon Krakauer

Un po’ tutti, almeno una volta nella vita, cerchiamo rifugio nel binomio solitudine/natura. Il primo libri di cui vi parliamo, “Nelle terre estreme”, è diventato famoso in tutto il mondo a seguito dell’amato adattamento cinematografico Into the Wild. 

La storia raccontata da Jon Krakauer colpisce ogni lettore che vi si imbatte, probabilmente perché tutti noi almeno una volta nella vita ci siamo sentiti desiderosi di libertà come il protagonista del libro.

Solitudine, spesso, fa rima con libertà: dai canoni estetici, dai vincoli sociali, dalle iperconnessioni cui siamo troppo avvezzi.

Nell’aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell’Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura.

Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane.

Jon Krakauer si imbatté quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista «Outside» che suscitò enorme interesse.

In seguito, con l’aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l’America all’inseguimento di un sogno. Questo libro, in cui Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata, è il risultato di tre anni di ricerche.

La casa del mago” di Emanuele Trevi

Anche se non sembra, il nuovo libro di Emanuele Trevi affronta fra vari temi anche quello della solitudine. Il ritratto che l’autore imbastisce del padre, scavando nella memoria per ritrovarne tutta l’autenticità, è indissolubilmente legato alla solitudine.

Mario Trevi, infatti, non è solo un affermato psicoanalista junghiano, ma anche una delle persone meno comprensibili agli occhi del mondo esterno che Emanuele Trevi abbia mai conosciuto.

Leggere “La casa del mago” significa confrontarsi con il fatto che tutti noi siamo soli, e che nessuno potrà mai capirci appieno, come del resto noi non potremo mai capire appieno chi ci sta dinanzi.

Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust

Non c’è autore che abbia sviscerato in maniera più particolareggiata il tema della solitudine. Con il suo ciclopico romanzo, “Alla ricerca del tempo perduto”, Marcel Proust ha segnato il nostro immaginario collettivo: tutti conoscono l’iconica immagine della madeleine intinta nella tisana al tiglio, che con odori e sapori familiari evoca un fiume di ricordi nel protagonista.

Tempo, affetti, ricordi e stati d’animo sono elementi fondanti del romanzo di Proust, saldamente ancorati al concetto di solitudine. Perché è passando del tempo da soli che impariamo a conoscerci meglio e a conoscere meglio ciò e chi ci circonda.

La solitudine del cittadino globale” di Zygmunt Bauman

Quello della solitudine è un tema pressante nel mondo che abitiamo oggi. La verità è che più ci connettiamo con gli altri grazie ai nuovi mezzi di comunicazione di massa, più ci sentiamo soli e probabilmente lo siamo.

Non poteva mancare, perciò, un saggio che affronta la tematica della solitudine sotto l’aspetto sociale. Abbiamo scelto “La solitudine del cittadino globale” di Zygmunt Bauman.

Alle glorie della nuova era globale si contrappone la solitudine dell’uomo comune: la socialità è incerta, confusa, sfocata. Si scarica in esplosioni sporadiche e spettacolari per poi ripiegarsi esaurita su se stessa. Per porre un freno a questo processo occorre ritrovare lo spazio in cui pubblico e privato si connettono: l’antica agorà, in cui la libertà individuale può diventare impegno collettivo.

Zibaldone di pensieri” di Giacomo Leopardi

Vi siete mai chiesti perché abbiamo così tanto bisogno di poesia nelle nostre vite? Versi scritti decine e centinaia di anni fa riescono a parlarci al cuore, a emozionarci, a leggere il nostro io meglio di quanto riusciamo noi stessi.

La solitudine è inscindibile dalla poesia, così come lo è il flusso di pensieri che anticipa quest’ultima. Perciò, fra i libri perfetti per riflettere sulla solitudine e comprenderne il suo valore, citiamo anche lo “Zibaldone” di Giacomo Leopardi, una raccolta di pensieri che sembrano quasi poesie in prosa e racchiudono i germi dell’ispirazione del poeta di Recanati.

Un’opera che merita di essere più letta e riscoperta al di fuori dei banchi di scuola, e che ci ricorda l’importanza del prenderci del tempo tutto per noi.

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