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Seconda prova scritta maturità 2022, Seneca e Tacito i più proposti al classico

Seneca e Tacito sono tra i più proposti per quanto riguarda la versione di latino al liceo classico per la seconda prova scritta degli esami di Stato 2022. Scopriamo le loro opere

Secondo prova scritta Maturità 2022: Seneca e Tacito tra i più proposti per quanto riguarda la versione di latino al liceo classico per la seconda giornata di esami di Stato. Un seconda prova scritta che, ricordiamo, risulta diversa per ogni indirizzo e che investe una disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. E’ quanto emerge da Skuola.net in base alla maggiore attività registrata nelle ultime ore sulle pagine riguardanti appunto Seneca e Tacito, presumibilmente “consultate” da qualche maturando del liceo classico.

Seconda prova scritta al liceo classico

Tacito e Seneca sono quindi gli autori più scelti dalle commissioni per quanto riguarda la seconda prova scritta del liceo classico. In particolare, secondo i dati di Skuola.net, sono stati selezionati brani da “De Brevitate Vitae”, “Epistulae morales ad Lucilium” di Seneca e dalla “Germania” di Tacito.

De Brevitate Vitae di Seneca

Il De brevitate vitae (spesso tradotto in italiano coi titoli Sulla brevità della vita o La brevità della vita) è un trattato filosofico che occupa il decimo libro dei Dialoghi di Lucio Anneo Seneca. L’opera è dedicata a Pompeo Paolino, cavaliere originario di Arles e prefetto dell’Annona.

Con un dialogare vivace e discorsivo, Seneca comincia da subito a criticare quanti si lamentano per la brevità della vita umana: a detta di Seneca l’esistenza umana non è breve, ma viene resa tale dalla nostra incapacità di adoperare il tempo che ci è stato assegnato in maniera proficua. Gli uomini sono spesso restii a dare il proprio denaro, ma concedono con facilità il proprio tempo, non rendendosi conto che è proprio questa l’unica cosa per cui sia giusto essere avari.

Secondo Seneca, l’unico modo per usare in maniera proficua il proprio tempo consiste nel ritirarsi a vita privata e dedicarsi alla filosofia, la sola attività che consente a chi vi si applica di conoscere il pensiero degli uomini più saggi dell’antichità.

Epistulae morales ad Lucilium di Seneca

Le Epistulae morales ad Lucilium (“Lettere morali a Lucilio”) sono una raccolta di 124 lettere suddivise in 20 libri, scritte da Lucio Anneo Seneca negli ultimi mesi di vita. L’opera venne messa a punto negli anni del disimpegno politico del filosofo, tra il 62 e il 65, ed è giunta parzialmente incompleta.

Il destinatario delle missive è Lucilio Iuniore, governatore della Sicilia oltreché poeta e scrittore. È tuttora incerto se si tratti di lettere effettivamente spedite oppure di una mera finzione letteraria. È comunque assai probabile che sia un epistolario reale, dato che in varie lettere Seneca sollecita una risposta da parte dell’amico.

Le lettere esordiscono quasi sempre con un’osservazione relativa a un argomento di vita quotidiana, procedendo verso un principio filosofico estratto dalla stessa. Molti dei temi trattati nell’opera costituiscono cardini della filosofia stoica, tra cui il disprezzo della morte, l’imperturbabilità d’animo del saggio e la virtù come bene supremo.

Dalla “Germania” di Tacito

Altro testo latino più scelto per la seconda prova scritta degli esami di maturità 2022 è il “De origine et situ Germanorum”, comunemente conosciuta come “Germania”. Si tratta di un’opera etnografica scritta da Publio Cornelio Tacito attorno al 98 d.C. sulle tribù germaniche che vivevano al di fuori dei confini romani. È l’unica opera a carattere etnografico su un popolo straniero pervenutaci dell’antichità.

Il manoscritto più antico riguardante la Germania, ancor oggi conservato, è contenuto nel Codex Æsinas, “Codice Esinate”. Si tratta di un manoscritto del IX secolo prodotto dall’Abbazia di Hersfeld, proveniente dalla biblioteca dei conti Baldeschi-Balleani di Jesi e oggi conservato nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

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