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Le 16 parole che ci invidiano gli americani

La lingua italiana è molto apprezzata all'estero. La musicalità delle parole e il loro significato, spesso intraducibile in lingua inglese, hanno attirano l'attenzione dei nativi americani

MILANO – La lingua italiana è molto apprezzata all’estero. La musicalità delle parole e il loro significato, spesso intraducibile in lingua inglese, hanno attirano l’attenzione dei nativi americani. Il sito buzzfeed.com ha raccolto le parole che gli americani considerano più “gustose” per loro. Alcune di esse le abbiamo già viste quando abbiamo parlato delle parole che ci invidiano gli inglesi.

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1) Rocambolesco 

La parola è di origini francesi. Rocambole è infatti un personaggio di finzione creato dallo scrittore francese Alexis Ponson du Terrail nel 19°secolo.  La parola poi deriva dalla predilezione del protagonista ad essere coinvolto in avventure continue e frenetiche. L’evoluzione della storia della parola affascina gli inglesi, una parola che ultimamente sembra essere davvero poco utilizzata, dovremmo riportarla in auge.

 

2)  Dietrologia 

Solitamente la lingua inglese è più immediata e sintetica rispetto alla lingua italiana. In questo caso avviene il contrario, è normale per loro essere stupiti.

 

3) Culaccino 

Secondo il nostro vocabolario, “Culaccino”, è la parte finale di salami e salsicce. Ma anche la parte inferiore di un cetriolo, accanto al gambo. Senza dubbio strana la definizione adottata dagli americani: “il segno che lascia un bicchiere bagnato su un tavolo”.

 

4) Basta ! 

Un’esclamazione che invita a terminare un comportamento in atto. I corrispettivi in lingua inglese possono essere “Stop it” o “Thats enough”.

 

5) Pantofolaio 

Un termine che molte volte da noi viene usato in termini dispregiativi nei confronti di una persona pigra o che non è competente in ciò che fa, in generale qualcuno che non è per lo più inattivo e non ha spirito di iniziativa. La traduzione inglese è molto più letterale “Una persona che resta a casa tutto il giorno indossando pantofole”.

 

6) Menefreghismo 

Un’attitudine che consiste nel non curarsi di tutto ciò a cui la maggior parte delle persone dà peso generalmente.

 

7) Mozzafiato

 L’atto di “mozzare” l’aria è davvero molto evocativo. Un concetto che il termine inglese riesce a riportare solo in parte nella lingua anglosassone. Un termine più appropriato sarebbe “Breath – chopping”.

 

8) Trasecolare 

Questa parola è rivolta a chi rimane sbalordito e sconcertato o allibito. Una parola che evidentemente piace di più dell’equivalente nella loro lingua, “Dumbfounded”.

 

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9) Meriggiare 

Ecco qui che la lingua inglese non ha un equivalente diretto. L’ormai poco usato termine “Meriggiare”, indica l’attività di rilassarsi all’ombra nelle ore calde del pomeriggio. Una delle parole che deriva dalla nostra tradizione poetica che trova corrispondenza in poche lingue.

 

10) Magari

Un’esclamazione che non ha un equivalente diretto in inglese. Esprime desiderio affinché si realizzi qualcosa.

 

11) Qualunquismo 

Atteggiamento di disinteresse verso la politica e di prevenuto giudizio negativo nei confronti delle istituzioni pubbliche. Gli americani saranno senza dubbio attirati dalla lunghezza della parola e da un suono totalmente sconosciuto di questa parola.

 

12) Struggimento

Frustrazione e mancanza di soddisfazione. Non è un termine che ha una corretta traduzione in inglese e forse proprio per questo motivo questa parola è stata inserita in questa speciale classifica.

 

13) Gattara 

Questo termine unico, che indica una persona (generalmente una donna) che ha cura dei gatti randagi, piace molto in America.

 

14) Gettare la spugna 

Gli americani sono affascinati dalla possibilità di dire una stessa cosa in più modi, magari con una metafora. Il nostro gettare la spugna (Arrendersi) è il loro “Give up”. Non è difficile capire perché amino la nostra lingua.

 

15) Sputare il rospo 

Difficilmente i modi di dire di una lingua sono esattamente riproducibili in un’altra. Questo è il caso di questa espressione che indica l’atto di dire qualcosa che si teneva per qualche motivo nascosto.

 

16) Apericena 

Una parola composta entrata nel lessico giovanile di recente. Una parola discussa che indicala consumazione di un aperitivo e tutto ciò che esse comporta che viene consumato al posto della cena.

 

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