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“Tosca”, in tv l’opera di Puccini per rivivere una struggente storia d’amore e morte

Preparatevi a rivivere una tragica e struggente storia d'amore che vi terrà incollati allo schermo: questa sera, a partire dalle 21.20, su Rai 3 andrà in onda "Tosca", l'opera lirica che ha reso Giacomo Puccini famoso in tutto il mondo.

È il terzo appuntamento estivo con cui Rai Cultura estende il fascino del teatro alla prima serata televisiva: dopo il successo dell’Aida e del Barbiere di Siviglia, arriva in prima serata su Rai 3 “Tosca” di Giacomo Puccini.

Il Comunicato stampa della Rai

“Il barbiere di Siviglia”, “Tosca” e “Carmen”. Tre tra i titoli operistici più amati dal pubblico per tre prime serate che Rai Cultura propone su Rai 3 nel mese di agosto, tutte dall’Arena di Verona, che quest’anno festeggia la centesima edizione del suo festival estivo. Gli spettacoli sono introdotti da Luca Zingaretti.

Giovedì 17 agosto alle 21.20 è la volta della “Tosca” di Puccini, proposta in prima tv in un allestimento di Hugo De Ana – regista, scenografo, costumista e light designer – nato nel 2006 e registrato lo scorso luglio.

Ai sontuosi costumi d’epoca, si affiancano classici arredi e imponenti scenografie che aderiscono allo spirito dell’opera: la scena unica si adatta con agevoli cambi a vista ai tre ambienti del libretto, diversi set di un thriller ambientato nella Roma papalina del 1800, contesa dai rivoluzionari bonapartisti, controllata dal regime di polizia dello spietato Barone Scarpia e guardata con distacco dalla colossale statua dell’arcangelo Michele.

Protagonisti, nei panni di Floria Tosca e Mario Cavaradossi Aleksandra Kurzak e Roberto Alagna, compagni d’arte e di vita. Accanto a loro il baritono Luca Salsi, che ha fatto del Barone Scarpia uno dei suoi personaggi d’elezione.  Orchestra e Coro della Fondazione Arena sono diretti da Francesco Ivan Ciampa.

Tosca, la trama

Tosca è una storia d’amore e di morte. Nella Roma del 1800 dopo il fallimento della Repubblica Romana, quando lo Stato Pontificio sta catturando i rappresentanti ed i sostenitori della Repubblica, le vite del pittore Mario Cavaradossi e della sua amante Tosca, incrociano Angelotti, patriota napoleonico fuggito dalle carceri del Papa.

Sulle tracce del fuggiasco c’è il capo della polizia pontificia, barone Scampia che, innamorato di Tosca, approfitta della situazione per conquistare la donna. Tosca non è disposta a cedere alle lusinghe del barone, ma pur di salvare Mario, ordirà un inganno per salvare se stessa e il suo amato. Ma, come tutte le tragedie, anche la storia di Tosca non conoscerà un lieto fine.

Il dramma di Giacomo Puccini

La genesi di Tosca fu turbata inizialmente da alcune difficoltà. Puccini, rimasto folgorato dalla rappresentazione di La Tosca di Victorien Sardou al Teatro Filodrammatici di Milano, all’inizio del 1889, pensò di ricavare dal soggetto un’opera.

Si rivolse a Giulio Ricordi per ottenere i diritti dell’autore, il quale non oppose un netto rifiuto, ma dimostrando una certa freddezza concesse l’assenso a favore di un altro compositore, Alberto Franchetti, reduce da un recente successo. Dopo pochi mesi Franchetti manifestò la sua rinuncia all’operazione, permettendo a Ricordi di commissionare nel 1895 l’opera a Puccini che, dopo il successo de La bohème, si dedicò subito, nella primavera del 1896, alla composizione.

Partecipò alla stesura del libretto anche Giuseppe Giacosa, nonostante ritenesse il soggetto poco poetico, e che il successo del dramma fosse da ascrivere alla presenza e alla bravura nelle recite parigine di Sarah Bernardt. Il soggetto fu snellito e ridotto da 5 a 3 atti, furono inoltre eliminati parecchi personaggi secondari per concentrare la vicenda sul famoso triangolo Scarpia-Tosca-Cavaradossi.

Dopo alcuni contrasti e ripensamenti l’opera fu completata nel 1899, per essere pronta ad andare in scena il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma. All’inizio l’opera fu criticata dalla stampa, ma ben presto Tosca si avviò verso un successo che potremmo definire universale.

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