MILANO – Oggi è il 21 giugno, il giorno del solstizio d’estate e non c’è canzone migliore per iniziare questa calda stagione di “Buon viaggio” di Cesare Cremonini. Caldo, spensieratezza, serate con gli amici, pantaloncini corti, letture sotto l’ombrelloni e mare: sono queste le cose che l’estate riporta alla mente, ma prima tra tutti c’è il senso del viaggio. Che lo affrontiamo in modo avventuroso, o che preferiamo goderci mare e relax, il viaggio è sempre una sfida, che ci metterà alla prova.
Uscita il giorno del 35° compleanno, “Buon viaggio” è la canzone dell’album “Più che logico(Live)” del 2015 e ci catapulta direttamente nell’atmosfera estiva.
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L’importanza della partenza
È l’estate il tempo del viaggio e dell’avventura: viaggio, come disse lo stesso Cremonini, non è un suggerimento, ma è l’imperativo a lasciarsi andare: “è importante trovare il coraggio di prendere la strada che porta più lontano”. Si dà tanta importanza a come si torna da un viaggio, ma qui il cantante bolognese vuole porre l’accento sulla partenza. Partire significa scegliere di intraprendere un’avventura, di uscire dalla cosiddetta “comfort zone” e avere il coraggio di osare e di rischiare.
La canzone, quindi nonostante abbia la musicalità della canzone leggera e spensierata, in realtà mostra anche un carattere più profondo: il viaggio corrisponde al viaggio del vita.
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I compagni di viaggio
Se il viaggio è una metafora della vita, allora sono indispensabili i compagni di viaggio, che noi stessi scegliamo. Nel caso di “Buon viaggio”, la persona in questione è l’amata, ma nonostante ci circondiamo delle persone a cui siamo legati di più, il margine di rischio c’è sempre. Non possiamo sapere come andrà a finire. Quante volte partendo con i nostri migliori amici scopriamo che non sono le persone che ci aspettavamo che fossero, o al contrario, quando riconosciamo in perfetti sconosciuti la nostra anima gemella. Il viaggio è un’incognita, ma talmente bella e ricca di emozioni che non possiamo rinunciarvi.
Il testo
Che sia un’andata o un ritorno
Che sia una vita o solo un giorno
Che sia per sempre o un secondo
Amore mio comunque vada
Fai le valigie e chiudi le luci di casa
Partire per ricominciare
Che non c’è niente di più vero di un miraggio
E per quanta strada ancora c’è da fare
Amerai il finale
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Non è sul palmo di una mano
E che le stelle puoi guardarle solo da lontano
Dove la mia città scompare
E l’orizzonte è verticale
Ma nelle foto hai gli occhi rossi e vieni male