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Orazio, una frase che ci invita alla consapevolezza

Oggi ricorre l'anniversario della scomparsa del poeta latino Orazio. Per l'occasione, condividiamo con voi una sua frase sulla vita e su come dovremmo affrontarla.

Il 27 novembre dell’8 a.C. moriva a Roma Quinto Orazio Flacco, meglio conosciuto come Orazio, uno dei piรน grandi poeti latini mai esistiti. Noto per opere come le “Odi” e il “Carme secolare”, Orazio รจ ritenuto uno dei piรน importanti autori dell’etร  antica. Il suo “carpe diem”, oramai divenuto proverbiale, ha fatto il giro del mondo, ispirando altri poeti, scrittori ed artisti di ogni genere.

In occasione dell’anniversario della scomparsa di Orazio, condividiamo con voi una sua bellissima citazione che, grazie ad una metafora, ci fa comprendere il pensiero dell’autore circa il nostro modo di vivere, ritenuto superficiale a causa della scarsa attenzione che poniamo sul presente. 

La citazione di Orazio

La citazione di Orazio รจ costituita, in effetti, da due anime: se da una parte l’autore latino vuole ammonire i lettori circa all’utilizzo errato che fanno del tempo, dall’altra vuole invitarci a seguire la strada giusta. Orazio riesce cosรฌ, con una frase che consta di appena due righe, a sintetizzare un concetto di fondamentale importanza:

“Una delle peggiori tragedie dellโ€™umanitร  รจ quella di rimandare il momento di cominciare a vivere. Sogniamo tutti giardini incantati al di lร  dellโ€™orizzonte, invece di goderci la vista delle aiuole in fiore sotto le nostre finestre”.

Cosa facciamo durante il giorno? Molte volte, a forza di immaginare, progettare, preoccuparci, perdiamo l’unico istante in cui potremmo agire per cambiare ciรฒ che siamo, ciรฒ che non ci piace. Se rimaniamo sempre immersi nel sogno, ad immaginare “giardini incantati al di lร  dell’orizzonte”, non riusciremo mai a fare passi avanti. 

Il sogno รจ spesso l’anticamera della stasi, dell’immobilitร  che colpisce molti di noi ad un certo punto della nostra esistenza: rimuginare e sognare il futuro รจ molto piรน semplice di mettersi in gioco. Guardare ad avvenimenti che devono ancora verificarsi e che sono caratterizzati dalla potenzialitร  รจ piรน comodo di guardare al presente ed esserne consapevoli. 

Con la sua frase, seppur in modo breve e conciso, Orazio ci ricorda che dovremmo soffermarci di piรน ad osservare e a “goderci la vista delle aiuole in fiore sotto le nostre finestre”.

Il Carpe diem di Orazio

E in effetti, che cos’รจ questa breve citazione di Orazio se non una declinazione prosastica del suo famosissimo “Carpe diem“?

La citazione che abbiamo letto, cosรฌ come il “Carpe diem”, rappresentano un invito immortale a non farsi troppe domande nel corso della vita, ma cercare la bellezza in ogni sua cosa, in ogni sua sfumatura. La nostra esistenza, cosรฌ breve e cosรฌ precarica, รจ bella proprio perchรฉ vissuta nella sua immediatezza. La morte รจ qualcosa di sicuro, forse lโ€™unica certezza che abbiamo.

Perciรฒ lโ€™importante รจ saper godere di quel che sia, seguire le proprie passioni, come la filosofia Epicurea insegnava (ed insegna). Questa poesia contiene la locuzione latina piรน famosa di sempre, amata e riutilizzata in moltissimi modi, anche nella contemporaneitร . Impossibile scordarla nel celebre film โ€œLโ€™attimo fuggenteโ€, che si rifร  proprio al โ€œcarpe diemโ€.

E impossibile scordarla ora, ora che la vita sembra correre fin troppo veloce, nellโ€™apatia e nellโ€™incertezza, fin troppo spesso. Carpe diem, diceva Orazio nel 23 a.C.; Carpe diem continuiamo a dire noi, nel 2022.

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