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Dove trovare la felicità secondo J.K. Rowling

La frase di J.K. Rowling ci incoraggia a cercare la nostra luce, anche nei momenti più bui della vita, quando nulla sembra andare per il verso giusto

Tratta dal libro “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” di J.K. Rowling, la frase di oggi ci incoraggia a cercare la nostra luce, anche nei momenti più bui della vita, quando nulla sembra andare per il verso giusto. 

“La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce.”

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L’importanza di fare le scelte giuste, la lezione di J.K. Rowling

Sono le nostre scelte a determinare chi siamo: è forse questo il lascito più prezioso che la saga di Harry Potter ci abbia consegnato

Come trovare la luce nell’oscurità

A volte, la vita ci mette a dura prova. A tutti noi capita di sentirsi sopraffatti dagli eventi negativi. Impotenti e piccoli contro il Male che si dispiega davanti ai nostri occhi. Ma ogni periodo buio – ci ricorda la Rowling – ha dentro di sé anche una possibilità di riscatto. Una possibilità che è reale, quanto difficile da cogliere. Confrontarsi con l’oscurità dentro e fuori di noi è, infatti, un’occasione per scoprire noi stessi, per mettere alla prova la nostra capacità di resistere al buio.

È nelle difficoltà che abbiamo l’occasione di scoprirci resilienti, tenaci, coraggiosi. Quindi, se è vero che non possiamo evitare il Male, possiamo però decidere come affrontarlo. È questa la grande lezione che la Rowling ci consegna attraverso le sagge parole di Albus Silente. 

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban

Una terribile minaccia incombe sulla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Sirius Black, il famigerato assassino, è evaso dalla prigione di Azkaban. È in caccia e la sua preda è proprio a Hogwarts, dove Harry e i suoi amici stanno per cominciare il loro terzo anno. Nonostante la sorveglianza dei Dissennatori la scuola non è più un luogo sicuro, perché al suo interno si nasconde un traditore.

 

 

J. K. Rowling e l’importanza del fallimento

Una felicità a cui si può giungere anche dopo i fallimenti della vita. “Non abbiate paura di fallire; imparate tutto ciò che potete dal fallimento“- disse J.K. Rowling agli studenti di Harvard – ed è quello che ha imparato sulla sua pelle quando le case editrici per anni hanno rifiutato i suoi romanzi.

Nel 1995 J.K. Rowling, dopo essersi separata dal marito, si trasferì ad Edimburgo insieme alla figlia, senza soldi, senza lavoro. Sembra quasi impossibile immaginarla 20 anni fa, insoddisfatta della propria vita, desiderosa di diventare una scrittrice ma con tanta paura che il mondo non si sarebbe mai accorto del suo grande talento.  Proprio durante quello che probabilmente fu il periodo più buio della sua vita, Joanne non si separò mai dalla sua macchina da scrivere, anzi, trovò nella scrittura la sua più cara amica. 

Continuava a scrivere, senza sosta, in treno e nel pub di Edimburgo dove passava gran parte del suo tempo dopo il suo licenziamento. Facendosi ispirare dalle persone che aveva incontrato e dalle esperienze che stava vivendo, finì di scrivere il primo romanzo di Harry Potter, che venne rifiutato da numerose case editrici prima di venir pubblicato dall’allora poco conosciuta Bloomsbury, quasi 20 anni fa.

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