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Una frase di J.K. Rowling sull’importanza delle nostre scelte

Sono le nostre scelte a determinare chi siamo: è forse questo il lascito più prezioso che la saga di Harry Potter ci abbia consegnato. La frase del giorno scelta oggi ci invita a riflettere sul potere delle nostre scelte.

Tratta dal libro “Harry Potter e la camera dei Segreti” di J.K. Rowling, la frase del giorno scelta oggi ci invita a riflettere sul potere delle nostre scelte.

“Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità”

Sono le nostre scelte a dimostrare chi siamo

A definirci come persone non sono le nostre caratteristiche ed attitudini, ma come scegliamo di sfruttarle, se le sfruttiamo. E’ questo quello che la Rowling vuole dirci con queste parole proferita da Albus Silente ad Harry Potter nel libro “Harry Potter e la camera dei segreti”.

Le nostre decisioni ci definiscono, ci portano a prendere una direzione o un’altra, decidono il nostro destino davanti ai bivi che nella vita ognuno di noi si trova a incontrare, decidendo poi quale sentiero percorrere. 

Sono diverse le scelte che durante la vita siamo portati a fare: il corso di studi, la città in cui vivere, la persona da avere accanto a noi. Tutte queste scelte, sommate, contribuiscono a formarci come persone, rivelano prima di tutto a noi e poi agli altri chi siamo veramente.

Accettare i propri lati d’ombra è una delle sfide più difficili che il mondo richiede per diventare adulti. Lo sanno bene Harry e i suoi compagni d’avventura che, libro dopo libro, vedono sfumare quella linea rassicurante che divide Bene e Male, trovandosi di fronte a scelte sempre più difficili.

Nell’universo di J.K. Rowling, infatti, a determinare il corso degli eventi, sono e saranno sempre le scelte dei personaggi. Dall’istante in cui indossa il Cappello Parlante e sceglie di non appartenere a Serpeverde, Harry dovrà continuamente scegliere da che parte stare. Ed è, forse, questo il lascito più prezioso che la saga di Harry Potter ci abbia consegnato: la possibilità di scegliere. 

La lotta fra Bene e Male 

La saga di Harry Potter può considerarsi alla stregua di un vero e proprio romanzo di formazione. Chi è cresciuto leggendo i libri di Harry Potter, lo sa bene. Nel primo capitolo della saga, ad esempio, Bene e Male si contrappongono come antagonisti assoluti, senza sfumature intermedie. È un mondo in bianco e nero, dove ci sono eroi e antieroi, dove il Bene trionfa sul male, senza esserne contaminato.

Ma già dal secondo libro, vediamo come questa distinzione manichea tra Bene e Male inizi progressivamente a sfumare. Il Male si insinua fra le pieghe del Bene, in modo sottile e silenzioso. Ed è qui che Harry inizia a percepire, per la prima volta, le ombre che lo abitano, i suoi lati oscuri. Un passaggio doloroso, ma necessario, che attraversiamo tutti crescendo.

Harry Potter e la camera dei segreti

A Hogwarts il nuovo anno scolastico s’inaugura all’insegna di fatti inquietanti: strane voci riecheggiano nei corridoi e Ginny, la sorella di Ron, sparisce nel nulla. Un antico mistero si nasconde nelle profondità del castello e incombe ora sulla scuola. Toccherà a Harry, Ron e Hermione risolvere l’enigma che si cela nella tenebrosa Camera dei Segreti.

J.K. Rowling

Joanne Kathleen Rowling scrive storie da quando era bambina, e ha sempre desiderato diventare scrittrice.

L’ispirazione per Harry Potter le venne anni fa su un treno da Manchester a Londra: arrivata alla stazione di King’s Cross, quasi tutti i personaggi avevano già acquistato carattere. Durante gli anni successivi cominciò a delineare la trama di ogni libro e a scrivere il primo della serie, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pubblicato da Bloomsbury nel 1997 e da Salani nel 1998.  

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