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“Anche la follia merita i suoi applausi” di Alda Merini

Oggi, Giornata Mondiale della salute mentale, l'aforisma scelto appartiene ad Alda Merini per sottolineare come i folli guardino il mondo da un'altra prospettiva, che non รจ per forza quella sbagliata.ย 

Oggi 10 ottobre, Giornata Mondiale della salute mentale, l’aforisma del giorno appartiene ad Alda Merini. Lo abbiamo scelto per sottolineare come i folli guardano il mondo da un’altra prospettiva, che non รจ per forza quella sbagliata. 

“Anche la follia merita i suoi applausi”

Giornata Mondiale della salute mentale

La Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day) รจ unโ€™iniziativa che si celebra il 10 ottobre di ogni anno. Istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) e riconosciuta dallโ€™Organizzazione Mondiale della Sanitร , promuove โ€“ tramite campagne e attivitร  โ€“ la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale.

Ogni anno viene portato allโ€™attenzione un aspetto diverso relativo alla Salute Mentale. Per il 2021 รจ stato scelto: โ€œSalute Mentale in un mondo inegualeโ€ (Mental Health in an Unequal World) perchรฉ persiste una disparitร  di trattamento e di qualitร  dellโ€™assistenza fornita tra chi soffre di malattie mentali e chi di altre patologie.

La follia e il delirio amoroso di Alda Merini

Amore, follia, sacrificio. E poesia. Per Alda Merini c’รจ una relazione quasi necessaria tra quel “grande, inconfessabile languore amoroso” che รจ la follia, e la scrittura, vissuta come esperienza fisica prima ancora che come vocazione letteraria. “La poesia – scrive nel libro “Delirio amoroso” – non รจ solo una missione; รจ anche e soprattutto un lavoro manuale” che attinge “alle forze della natura”. In questo processo รจ il corpo il vero protagonista. Un corpo che ha rinunciato, con voluttร  e stupore, alla guida rassicurante della ragione per smarrirsi nei labirinti tetri ma affascinanti della pazzia. Per perdersi e scoprire altre, piรน profonde veritร . E soprattutto per poter amare.

Questo libro, scabroso e drammatico, “scritto selvaggiamente”, documenta gli anni piรน bui e insieme luminosi della poetessa milanese, gli anni dell’amore maledetto per un uomo “austero, silenzioso e temibile”, gli anni dei manicomi e dei centri di riabilitazione mentale, in cui invano i medici hanno cercato di far tacere la poesia. Invece, pare suggerirci Alda Merini, contro tutti i princรฌpi razionali e le manie di benessere psicofisico, รจ “sano”, a volte, accettare il proprio disagio interiore, lasciare che spiragli di sregolatezza si insinuino nella nostra vita, dando voce a emozioni e sentimenti che diversamente rimarrebbero muti per sempre.

Un libro sapiente e visionario, in cui la struggente prosa lirica della poetessa riesce ad amplificare e sublimare la disperazione, rendendoci preziosi testimoni, quasi complici, del suo delirio amoroso e fremente, della sua storia poetica e umana piรน autentica e segreta.

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