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Lettera di Tonia Gambardella

Cara e odiata T.,

vorrei convincerti della tua essenza e costruirti quei pilastri che ti mancano per erigerti forte.

Sei una donna grande e fragile; nascondi una tempesta in un corpo solido. Vivi di paure che camuffi a tutti; nessuno può immaginare i tuoi pensieri e l’odio per te stessa. Solo io so; solo io sento il rumore dei tuoi silenzi e capisco dove vai quando i tuoi occhi mi sfuggono.

Ci sei per tutti, mai per te; colmi i vuoti di ognuno ma non guardi mai all’abisso che ti sei scavata dentro e che ti sta divorando. Io ti guardo: sei seduta da un pezzo e tutti ti hanno sorpassata.

Nessuno si è fermato ad aspettarti perché cammina solo la tua ombra.

Cara e odiata T.,

è giunto il momento che ti alzi e che muova i pensieri verso la possibilità e non la rassegnazione, il coraggio e non più la paura, l’atto e non più la potenza.

Io sono avanti, i miei occhi ti guardano…raggiungimi!

Tua T.

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