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Lettera di Candida Proietti

Sabato sera

Amato Vento del Nord

tu che sei lontano, lontano non dal mio cuore che si incrementa della tua apparizione nella scia del domani, in quale aria ti perdi ogni mattino?

Penso alla primavera che verrà, se sarà generosa con noi ti porterà a soffiare sulle rosette dei papaveri per vederli sbocciare insieme. Sei così bello amore, si amore, perché tu non mi proibisti nessuna parola appassionata. Ho quasi paura a lasciare libere le mie mani nello scriverti potrei incendiare la carta con le punte dei polpastrelli infuocati che hanno affondato tra i tuoi capelli profumati.

Fa che i tuoi occhi siano falene solo per questa notte, lascerò la luce accesa per farle entrare nella mia stanza, fa che possa sentire la tua voce in piedi scalzi di luna. Perdona se mi perdo nello slancio amoroso, ma mi prende la smania di averti accanto che nemmeno la camomilla calda qui sul tavolo riesce a placare.

Non lasciarmi mai sola, per questo ti prego fammi avere tue notizie, senza di esse vedo svanire la gioia delle foglie verdi baciate dal cielo. Sei il pensiero ricorrente in minuti fraterni, sei il rapimento del mio respiro. Non consentire che io rimanga un’anima vagante nella spietata tristezza del mondo, mi appello a te che pur dicendo di non avere un cuore hai ascoltato il mio malessere benedicendo le fisime con la non curanza, togliendomi la paura al tempo.

Non escono parole d’amore dalla tua sapiente bocca, non ami rispondere alle mie domande, eppure a volte è come se mi arrivassero risposte certe che solo il silenzio truccato sa rivelare. Amore custodirò l’attesa con le preghiere aggrappata alle tue lettere, alle storie che mi racconti, ricordando i tempi in cui ti vidi, ascoltai, baciai, e del giorno in cui ti dissi“non devi perdermi mai “e tu rispondesti “perdimi per ritrovarmi sempre, per non lasciarmi mai”.

La Tua Piccola

Candida

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