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San Valentino, 5 storie d’amore dal mondo dell’arte

Le storie più belle d'amore tra tormenti e desideri, aspirazioni e difficoltà fino a quella complicità inevitabile fra anime affini

MILANO – San Valentino è la festa degli innamorati, quale migliore occasione per scoprire le storie più belle d’amore della storia dell’arte? Tra tormenti e desideri, aspirazioni e difficoltà fino a quella complicità inevitabile fra anime affini. Cliccate sui link dei titoli per scoprire tutte le vicende.

1. Kahlo-Rivera, storia di un amore folle

kahlo rivera BM Kultur Springs

Frida Kahlo e Diego Rivera si incontrarono per la prima volta nel 1922, l’inizio di un amore fra tormenti e complicità: “Eppure ci ameremo sempre… Credo che dipenda dal fatto che sono un tantino stupida perché tutte queste cose sono successe e si sono ripetute per i sette anni che abbiamo vissuto insieme e tutte le arrabbiature da cui sono passata sono servite soltanto a farmi finalmente capire che ti amo più della mia stessa pelle e che, se anche tu non mi ami nello stesso modo, comunque in qualche modo mi ami. Non è così? Spero che sia sempre così e di tanto mi accontenterò. Amami un poco, io ti adoro, Frida».

2. Modigliani e Jeanne, i colori della passione

Modigliani e Jeanne, i colori della passione.

 “Noix de coco”, questo l’appellativo che il giovane Modì diede a Jeanne, per via del ciuffo vagamente alternativo dei suoi capelli castani che contrastavano con l’incarnato niveo. Un rapporto difficile fatto di passione, amore, e dall’impazienza di un pittore che non riusciva a vendere una sola tele e affogava i dolori nell’alcol. Dall’altra parte una ragazza timida e paziente che gli amici di Modigliani ritenevano scialba e senza appeal. Eppure Jeanne, sopportava tutto, compresi i tradimenti continui di Amedeo, sostenendolo con una cieca devozione. Jeanne e Dedo, tra passione e stenti, dipingevano nell’appartamento parigino. Un amore testimoniato anche dalle moltissime tele dedicate alla donna che, fra le tante, fu la più importante.

 

3. Dante Gabriele Rossetti e Elizabeth Siddal, un amore bohémien

Dante Gabriele Rossetti e Elizabeth Siddal, un amore bohémien

“E l’amore destinato ad una morte precoce / Ed è così raramente vero. (…) Le più belle parole sulle più sincere labbra / Scorrono e presto muoiono, / E tu resterai solo, mio caro, / Quando i venti invernali si avvicineranno”. I versi de “L’amore finito” di Miss Sid sembrano una profezia di quanto accadrà. Pittori e poeti entrambi, Elizabeth Eleanor Siddal e Gabriel Dante Rossetti sono una delle storiche coppie degli amori maudit. Due anime affini, un amore leggendario. L’estro del pittore che aveva fondato i Preraffaelliti e la bellezza malinconica della tragica modella dai lunghi capelli rossi. Un genio, squattrinato ma intrigante, una donna brillante ma fragile, che si sono amati e feriti nella Londra vittoriana.

 

4. Gustav Klimt e la sua musa Emile Flöge

Gustav Klimt e la sua musa Emile Flöge.

Gustav Klimt (Vienna, 14 luglio 1862 – Neubau, 6 febbraio 1918) sosteneva “provo timore e rispetto di fronte al vero amore”. Non sappiamo però molto della sua relazione con una delle donne più importanti della sua vita: Emile Flöge. Non è certo se Gustav e Emilie avessero una relazione sentimentale vera e propria. Non ci sono prove concrete, dalle numerose lettere, cartoline, brevi annotazioni e documenti emerge però un legame molto intimo. Secondo i rumors dell’epoca la coppia del “Bacio” dovrebbe rappresentare proprio loro due. Resta comunque il fatto che né il pittore né la stilista si siano mai apertamente pronunciati sulla loro liason. Klimt ebbe molte relazioni (si narra di oltre 14 figli illegittimi), specialmente con modelle e committenti, ma Emile gli rimase accanto per tutta la vita.

 

5. Picasso e Dora Maar, quando l’amore è morboso

Pablo Picasso and Dora Maar by Irving Penn Cannes 1957

Henriette Theodora Markovitch, meglio nota come Dora Maar (Parigi, 1907-1997), nell’immaginario e nel ricordo dei posteri è stata soprattutto l’amante e la musa di Pablo Picasso. Dora Maar non fu solo questo, fu molto di più. Una straordinaria artista, una fotografa e modella di successo, socialmente e politicamente impegnata. Una donna che poteva essere molto di più di quello che fu se solo non si fosse smarrita nel labirinto cubo-surrealista di Picasso: «Io non sono stata l’amante di Picasso. Lui era soltanto il mio padrone».

 

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