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5 mostre da vedere nel weekend del 13-14 novembre

Vi proponiamo 5 mostre da vedere nel fine settimana del 13-14 novembre nelle città d'Italia

Finalmente è arrivato il weekend. Vi proponiamo 5 mostre da visitare questo fine settimana in giro per l’Italia per saziare la vostra fame di arte e cultura all’insegna del relax. Ecco cosa vedere.

5 mostre da vedere nel weekend del 13-14 novembre

Andy Warhol. ICONS! – Pontedera

Oltre 140 opere raccontano la storia del più pungente interprete della società di massa, testimone variopinto delle icone del suo tempo. Andy Warhol fotografo, regista, designer e illustratore, padre della Pop Art che ha trasformato in icone la Coca Cola, Elvis Presley, la Campbell’s Soup, Liz Taylor e Marilyn Monroe, il biglietto del dollaro e Jackie Kennedy.
Con il patrocinio della Regione Toscana, realizzata dal Comune di Pontedera, dal PALP Palazzo Pretorio di Pontedera, dalla Fondazione per la Cultura Pontedera, la mostra è prodotta e organizzata da Piuma, in collaborazione con Art Motors, ed è curata da Nicolas Ballario ed Edoardo Falcioni. La mostra vede come sponsor Knauf e come partner Ecofor.

La Cina (non) è vicina. BADIUCAO – opere di un artista dissidente – Brescia

La mostra è la prima personale dedicata a Badiucao, pseudonimo dell’artista-attivista cinese noto per la sua arte di protesta, attualmente operante in esilio in Australia. Il percorso espositivo ripercorre l’attività artistica di Badiucao, dagli esordi alle opere più recenti che sono nate in risposta alla crisi sanitaria innescata dalla pandemia di Covid-19. Badiucao, spesso conosciuto come il Banksy cinese, si è affermato sul palcoscenico internazionale grazie ai social media, coi quali diffonde la propria arte in tutto il mondo e sfida costantemente il governo e la censura cinese. La mostra è accompagnata da un ricco programma di attività di approfondimento a cura della Fondazione Brescia Musei stessa e in collaborazione con il Comune di Brescia.

Bagliori gotici. Dal Maestro del 1300 a Bartolomeo Vivarini – Milano

La mostra proporrà un suggestivo percorso attraverso due secoli di pittura italiana, dalla fine del Duecento ai maestri del Tardo Gotico, e presenterà 18 dipinti su tavola di eccezionale valore. Per buona parte si parla di “nuove acquisizioni agli studi”, sebbene molte delle opere fossero già conosciute da Federico Zeri (1921 – 1998), che disponeva delle relative immagini nella sua fototeca. In alcuni casi – ad esempio l’incantevole Madonna col Bambino di Agnolo Gaddi, di certo uno dei vertici della mostra –, le tavole sono state riconosciute meritevoli di dichiarazione d’interesse culturale (notificate) da parte del Ministero della Cultura.

Orizzonti del corpo. Arte/Danza/Realtà Virtuale – Reggio nell’Emilia

Tra le mostre da vedere quella a Palazzo da Mosto dove sarà ospitata una mostra molto particolare, nata nel segno del dialogo e della sperimentazione, grazie al contributo della Fondazione Manodori e alla disponibilità di questo splendido palazzo. la Fondazione Palazzo Magnani insieme alla Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto presentano un progetto inedito che unisce arti visive, performative e tecnologia in un continuo scambio. Il percorso espositivo, a cura di Marina Dacci, si sviluppa in otto sale dello storico Palazzo da Mosto mettendo in connessione installazioni danzate con una trentina di opere d’arte contemporanea dei tredici artisti contemporanei invitati. 

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L’arte di Andy Warhol in mostra a Pontedera

Dal 10 novembre 2021 al 2o marzo 2022 al PALP di Pontedera sarà visitabile la mostra “Andy Warhol. ICONS!”

 

Claudio Costa. “Antropologia riseppellita”. Doumenta 6 – Kassel 1977 – Firenze

La galleria Il Ponte dedica una personale a Claudio Costa, proponendo un nucleo selezionato di lavori storici che fotografano un momento fondamentale della sua ricerca e della sua carriera. Il ciclo Antropologia riseppellita, presentato nel 1977 alla sesta edizione di Documenta di Kassel, rappresenta un compimento della ricerca di stampo antropologico che impegnò l’artista nel corso degli anni Settanta e che lo portò a creare il “Museo di antropologia attiva”, a Monteghirfo. Applicando l’idea di “work in regress” da lui elaborata, in Antropologia riseppellita Costa “sotterra” i reperti che caratterizzano tipicamente i suoi lavori, proponendoli al pubblico in casse di legno coperte da tracce di fango.

 

 

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