Jacques Prévert lo definì “Un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni”. Joan Miró fu uno dei più radicali teorici del surrealismo, al punto che André Breton, fondatore di questa corrente artistica, lo descrisse come “il più surrealista di noi tutti”. Lui a differenza degli altri artisti a lui contemporanei e non non condusse una vita esagerata ma da “sognatore sveglio”. Niente gossip, niente trasgressione, solo l’arte e un forte attaccamento alla sua terra natia, da buon catalano.

Joan Miró, il maestro surrealista del colore
Ricordando Joan Mirò, grande esponente del surrealismo e uno dei più importanti artisti spagnoli. L’artista che dipingeva con il sorriso
Vita normale
La prima curiosità è che fu un artista piuttosto normale. A differenza degli altri non condusse una vita trasgressiva ma da “sognatore sveglio”.
Maiorca
Tra gli anni Cinquanta e Ottanta, Mirò visse in una casa costruita dal cognato sull’isola di Maiorca. Era affezionato al posto natio della madre dove aveva trascorso molte estati e dove aveva conosciuto sua moglie Pilar.
Il modo di dipingere
A Maiorca ottiene il primo vero e proprio studio dove dar sfogo alla sua creatività. L’isola cambia anche il suo modo di dipingere che mette via il cavalletto e inizia e lavorare soprattutto a terra, camminando sulle proprie tele, fin tanto da stendercisi sopra.
La Catalogna
Era molto legato alla Catalogna, la sua terra, che omaggiò nei suoi quadri.
La Mail art
Negli anni Settanta e Ottanta Mirò si dedicò pure alla Mail art, anche conosciuta con il termine arte postale, è un movimento artistico populista che usa il servizio postale come mezzo di distribuzione, tramite l’invio di opere generalmente di piccolo formato creando così un feed-back tra mittente e destinatario.