Ci sono delle opere d’arte italiana che possono essere definite vere e proprie ambasciatrici del nostro Paese nel Mondo. Alcune di queste opere risiedono all’estero, e malgrado ciò sono ugualmente divulgatrici del grande genio italiano.
Chi sceglie le vacanze estive, molte volte le programma proprio per andare a visitare queste opere. Queste rappresentano in alcuni casi la prima attrazione di alcuni dei musei più importanti del Mondo.
Ci sarebbe l’imbarazzo della scelta. I nostri artisti soprattutto rinascimentali hanno donato all’Umanità un patrimonio di inestimabile bellezza e valore.
Tali opere ancora oggi sono il motore di una parte dell’Industria Culturale, che in molti fanno finta di non capire quale sia il reale valore da un punto di vista turistico ed economico.
Quindi, diciamolo chiaramente tra le eccellenze italiane che il pubblico di tutto il mondo ama e vuole viverne l’esperienza ci sono il cibo, la moda, il design, l’artigianato, ma, soprattutto, l’Arte e la Cultura.
Le opere d’arte italiane più celebri al mondo
1. La Gioconda – Leonardo da Vinci
Il genio di Leonardo da Vinci e l’arcinota Gioconda o Monna Lisa è forse l’opera opere d’arte più celebre al mondo. Guarda caso, “vive” in Francia ed è di sicuro una delle principali fonte di attrazione per il turismo parigino. Leonardo ci mise più di dieci anni per dipingerla, dal 1503 al 1514 e dal 1945. L’opera è conservata presso il Musée du Louvre di Parigi.
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2. La Creazione di Adamo – Michelangelo Buonarroti
La Creazione di Adamo è un affresco di Michelangelo Buonarroti, databile al 1511 circa e facente parte della decorazione della volta della Cappella Sistina, nei Musei Vaticani a Roma. Fu commissionata da Papa Giulio II. Per il Vaticano l’opera è di forte richiamo alla visita dei suoi meravigliosi musei.
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3. La Nascita di Venere – Sandro Botticelli
La Nascita di Venere di Sandro Botticelli è una delle massime icone del Rinascimento ed è spesso assunta come simbolo della stessa Firenze e della sua arte. L’opera è databile tra il 1482 e il 1485. È conservata alle Gallerie degli Uffizi di Firenze.
Possiamo benissimo dire che “la Venere” botticelliana è da sempre considerata l’idea perfetta di bellezza femminile nell’arte.
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4. David – Michelangelo Buonarroti
Il David di Michelangelo è una struttura in marmo e si può affermare che è il capolavoro in assoluto più rappresentativo dell’intera scultura mondiale. Michelangelo volle creare tra il 1501 e il 1504 l’ideale della bellezza maschile nell’arte.
Il David è diventato simbolo dell’Italia nel mondo e di Firenze, la città che ospita questa “meraviglia” presso La Galleria dell’Accademia.
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5. Amore e Psiche – Antonio Canova
Amore e Psiche di Antonio Canova è un gruppo scultoreo realizzato tra il 1788 e il 1793. La scultura di Antonio è diventata uno dei simboli iconografici dell’Amore.
L’opera italiana è protagonista di ben 2 grandi musei internazionali. È conservate infatti presso Musée du Louvre di Parigi. Ma, esiste una seconda copia, realizzata per mano dello stesso Canova. Si trova esposta al museo Ermitage di San Pietroburgo in Russia.
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6. Dama con l’ermellino – Leonardo da Vinci
Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci è un dipinto dedicato ad una donna che molto probabilmente è Cecilia Gallerani, amante del duca di Milano Ludovico il Moro, da cui generò un figlio maschio. Il dipinto fu realizzato tra il 1488 e il 1490 ed è conservato al Castello del Wawel a Cracovia.
Si tratta di una delle opere d’arte italiane più conosciute all’estero e possiamo benissimo dire una delle eccellenze italiane più amate dal pubblico internazionale.
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7. Le muse inquietanti – Giorgio de Chirico
Le muse inquietanti è un dipinto di Giorgio de Chirico realizzato fra il 1917 e il 1919.
L’originale dell’opera fa parte di una collezione privata situata a Milano. Un copia dell’originale, visto il grande interesse artistico del dipinto, è esibita alla Pinakothek der Moderne di Monaco, il più grande museo d’arte moderna e contemporanea internazionale.
Tra gli artisti contemporanei italiani, Giorgio de Chirico è uno dei più amati dal pubblico e dalla critica internazionale.
Il quadro è pieno di simboli e di rimandi. L’opera raffigura uno spazio aperto sul quale sono situate in primo piano due statue classiche. Una è eretta e l’altra seduta su un basamento.
Entrambe le figure, che hanno la testa di un manichino da sartoria, sono circondate da diversi oggetti, mentre sullo sfondo vi è una terza statua maschile.
La prospettiva è errata e converge sullo sfondo nella rappresentazione del Castello Estense di Ferrara, affiancato ad una fabbrica.
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8. Canestra di frutta – Caravaggio
Canestra di frutta è la celebre natura morta del Caravaggio, pseudonimo di Michelangelo Merisi, che è anche l’unica opera di questo tipo pervenutaci completa.
Canestra di frutta è del 1599 ed è oggi conservata presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
L’opera venne forse commissionata dal cardinale Federico Borromeo, mentre soggiornava a Roma. Infatti, il dipinto è presente nella collezione del Cardinale già dal 1607.
Nel 1618 Federico Borromeo, divenuto cardinale arcivescovo di Milano, decise di far costruire un edificio destinato alla futura Pinacoteca Ambrosiana, accanto alla preesistente struttura della Biblioteca Ambrosiana, attiva dal 1609.
La “natura morta” di Caravaggio venne così donata alla Pinacoteca Ambrosiana dal Borromeo a lavori ultimati, unitamente a tutte le opere della sua collezione privata.
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9. Apollo e Dafne – Gian Lorenzo Bernini
Apollo e Dafne è un gruppo scultoreo di Gian Lorenzo Bernini e fu realizzato tra il 1623 e il 1625, esposto nella Galleria Borghese di Roma. Un’opera che trasmette un grandissimo slancio emotivo, anche perché la scena rappresenta la violenza sessuale subita da Dafne da parte di Apollo.
Apollo è raffigurato nell’atto di correre, col piede destro a terra e il sinistro sospeso. Egli, giunto al termine dell’inseguimento, poggia la mano sinistra sul corpo di Dafne. Sotto il tocco del dio, la ninfa, bloccata nella sua fuga con le braccia protese in alto e il volto che tenta di volgersi all’indietro, ha già mutato i suoi piedi in radici e le mani e i capelli in fronde di alloro.
Soggetto del gruppo scultoreo è la favola di Ovidio tratta dalle Metamorfosi, dove si narra di Apollo che, a causa di una vendetta di Eros, è da lui colpito con una freccia d’oro che lo fa invaghire della ninfa Dafne, seguace di Diana.
La fanciulla, invece, trafitta da un dardo di piombo, rifiuta l’amore del Dio e prega suo padre Peneo, divinità fluviale, di farle cambiare sembianze. L’opera rappresenta il momento culminante della metamorfosi di Dafne in albero di alloro.
Gian Lorenzo Bernini crea una messa in scena teatrale, nella quale l’occhio dello spettatore segue lo sviluppo della trasformazione.
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10. Ultima Cena – Leonardo da Vinci
Ultima Cena, noto anche come il Cenacolo di Leonardo da Vinci è un dipinto parietale, databile al 1494-1498 e realizzato su commissione di Ludovico il Moro nel refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano.
Si può affermare che è la più celebre rappresentazione dell’Ultima Cena di Cristo e capolavoro assoluto del Rinascimento italiano.
L’opera si trova al Museo del Cenacolo Vinciano a Milano ed è caratterizzata dalla fragilità del dipinto che fin dalla sua nascita inizio uno stato di degrado per la tecnica che il grande genio italiano aveva utilizzato per realizzare l’opera.
Ultima Cena si ispira al Vangelo di Giovanni 13:21, nel quale Gesù annuncia che verrà tradito da uno dei suoi apostoli. L’opera si basa sulla tradizione dei cenacoli di Firenze, ma, l’iconografia venne profondamente rinnovata alla ricerca del significato più intimo ed emotivamente rilevante dell’episodio religioso.
Leonardo infatti studiò i “moti dell’animo” degli apostoli sorpresi e sconcertati all’annuncio dell’imminente tradimento di uno di loro.