La Primavera finalmente è arrivata. È il momento in cui la natura si risveglia in tutto il suo splendore. Proprio per lo splendore ad essa connessa, sono molti i compositori, artisti e scrittori che si sono ispirati ad essa.
Ad esempio, la “Primavera” è uno dei movimenti delle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi, come “La sagra della primavera” di Igor Stravinsky per il noto balletto. Sono molti, nella pittura, gli artisti che la celebrarono. Tra loro Sandro Botticelli, l’Arcimboldo, gli Impressionisti… e molti altri.
10 opere d’arte che celebrano la Primavera
Dopo i miti e le leggende legate alla stagione della rinascita, ora vedremo come gli artisti hanno interpretato la primavera nei secoli, attraverso questa piccola selezione di opere.
1. Primavera (1482) di Sandro Botticelli
Questo famosissimo dipinto, è probabilmente il primo che ci viene quando pensiamo alla raffigurazione di questa meravigliosa stagione. Realizzato da Sandro Botticelli nel 1482, e oggi conservato agli Uffizi a Firenze, faceva forse anticamente pendant con l’altrettanto celebre Nascita di Venere, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici.
2. Ramo di mandorlo in fiore (1890) di Vincent Van Gogh
Una vera e propria esplosione di vitalità nel quadro “Ramo di mandorlo in fiore” realizzato da Vincent Van Gogh nel 1890. L’opera è la rappresentazione di un ramo di mandorlo fiorito, dai petali bianchi, quasi perlacei, che si stagliano in un cielo blu, dalle sfumature turchesi. Come simbolo di vita, Van Gogh scelse i rami del mandorlo. Uno dei primi alberi in fiore che, nel soleggiato sud, in quel febbraio annunciava l’imminente primavera.
3. Unconscious Rivals (1893) di Alma Tadema
Queste splendide fanciulle del pittore Lawrence Alma Tadema annunciano l’esplosione della fioritura e della bella stagione, e ci invitano, con romantico languore e raffinata indolenza, a partecipare al clima di rinascita.
Questa affascinante rappresentazione di due donne che si rilassano in un’antica villa romana è tipica di Lawrence Alma-Tadema, che si interessò all’antica Grecia e a Roma dopo aver visitato Pompei nel 1893. Tradizionalmente le giovani donne sono state interpretate come rivali in amore che attendono le attenzioni dello stesso uomo. I temi dell’amore sono suggeriti anche dai soggetti delle sculture in marmo, come il rilievo di Cupido che prova la maschera di Sileno. L’artista ha basato queste sculture su reperti trovati nei musei romani.
4. Donne in giardino (1866-1867) di Claude Monet
Il dipinto, realizzato da Claude Monet nel 1866-1867, interpreta una giornata primaverile con grande vivacità di tocco e una brillantezza cromatica fino ad allora sconosciute, che sfoceranno nelle opere più tarde. I colori dominanti sono il bianco degli abiti vaporosi delle donne investiti dal fiotto di luce solare e il verde dello sfondo. La siepe fiorita di fiori bianchi collega le figure luminose intorno all’albero centrale.
5. Primavera (1573) di Giuseppe Arcimboldo
Nel genialissimo quadro dell’Arcimboldo, la “Primavera” è una donna composta da una grande varietà di fiori, con il capo rivolto verso sinistra Tutta la figura ha origine da una composizione floreale, la pelle del viso e le labbra sono petali rosa, boccioli e corolle, i capelli sono un bouquet variopinto e rigoglioso, gli occhi sono bacche di bella donna. Una collana di margherite ne orna il collo, mentre il corpo è coperto da una vasta selva di foglie di differenti fogge.
6. Primavera (1896) di Alfons Mucha
Le sinuosità della fanciulla di Alfons Mucha trasmette sensualità e freschezza attraverso il ritmo cadenzato dell’incedere. La primavera che piano piano si fa strada nella cupezza delle giornate invernali ornai agli sgoccioli.
La primavera è spesso associata alla rinascita e al rinnovamento, sia nella natura che nello spirito umano. Mucha potrebbe aver voluto trasmettere un senso di speranza e ottimismo attraverso la sua rappresentazione della stagione primaverile. Il lavoro di Alfons Mucha è intrinsecamente legato allo stile Art Nouveau, caratterizzato da linee fluide, curve eleganti e dettagli ornamentali. “Le stagioni La primaveraa” incarna perfettamente questa estetica, con la sua bellezza raffinata e il suo senso di armonia e equilibrio.
7. Le déjeuner sur l’herbe (1862-63) di Édouard Manet
“Le déjeuner sur l’herbe” è un dipinto ad olio realizzato tra il 1862 ed il 1863 da Édouard Manet, conservato al Musée d’Orsay di Parigi. La placida serenità dei protagonisti infonde tranquillità e spensieratezza: un perfetto pomeriggio all’aria aperta.
La Colazione sull’erba fu al centro di uno dei più clamorosi scandali artistici dell’intera storia dell’arte. Gli animi benpensanti della borghesia di Parigi si indignarono rumorosamente di fronte alla donna nuda dipinta da Manet, il quadro fu considerato indecente. Ma, il nudo non solo era oggetto di studio nelle Accademie di tutto il mondo, ma era anche uno dei temi più accettati e consueti dell’intera storia dell’arte.
Lo scandalo nasceva dal fatto che la presenza della giovinetta nuda accanto ai due uomini vestiti non era giustificata da alcun pretesto mitologico, storico o letterario. La donna raffigurata da Manet non è, infatti, una ninfa, o un personaggio mitologico, bensì è una parigina del tempo.
8. La Senna a Chatou (1881) di Pierre-Auguste Renoir
Questo paesaggio primaverile di Renoir ha il potere di catapultarci immediatamente nel quadro. Sembra infatti di sentire il profumo dei fiori, l’odore penetrante dell’erba e l’ondeggiare degli arbusti nella brezza.
9. Ritorno della primavera (1886) di William-Adolphe Bouguereau
Il “ritorno della primavera”, è un dipinto di William-Adolphe Bouguereau del 1886. La ninfa, figura centrale nella pittura, è circondata da nove amorini sullo sfondo di una campagna fiorita. Gli amorini sembrano essersi appena svegliati e questo è suggerito dai tre amorini nella parte inferiore del quadro; i tre nella zona centrale sembrano ignorare la situazione mentre altri tre amorini sono attorno alla ninfa: due le raccolgono i capelli mentre un altro la contempla.
La ninfa, appena sveglia, pare sorpresa di prima impressione, come suggeriscono le braccia intorno al petto, ma poi diventa parte della situazione, come si può leggere dall’espressione estasiata del suo volto.
10. La Grande Jatte (1884-86) di Georges-Pierre Seurat
“Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte” o semplicemente La Grande Jatte è un’opera realizzata tra il 1884 ed il 1886 da Georges-Pierre Seurat. Il quadro è tra le opere più note del movimento pittorico del puntinismo francese. La particolare tecnica pittorica (l’uso esclusivo dei puntini) conferisce un’inconsueta morbidezza alle figure che appaiono immerse in un’atmosfera di rarefatta luminosità.