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I romantici versi di Percy Bysshe Shelley sulla pienezza in amore

Il poeta e scrittore inglese Percy Bysshe Shelley aveva un'enorme passione per le donne, come quella per la seconda moglie, Mary, a cui dedicò questi memorabili versi.

Ci sono poeti la cui vita sembra pensata, scritta nei loro stessi versi e nelle loro stesse opere. Il poeta e scrittore inglese Percy Bysshe Shelley è senza dubbio uno di questi; infatti attraverso i suoi versi possiamo anche vivere le emozioni e i sentimenti che ha vissuto e provato lui, compreso quell’ineffabile sentimento che è l’amore verso la sua seconda moglie Mary Shelley, che tutti ricordiamo come autrice di Frankenstein.

Percy Bysshe Shelley viveva in modo frugale, incapace di usare il suo denaro per sé, si dice che prendesse forti dosi di laudano e che durante le sue giornate non avesse orari, oltre ad avere un’alimentazione così irregolare da far sembrare che sopravvivesse solo di pane, uva passa, miele e tè.

Ma oltre queste stravaganti abitudini, in Shelley albergava un’enorme passione per le donne, che vedeva come compagne di avventura intellettuale. Tra queste spicca la ovviamente la seconda moglie, Mary, a cui dedicò la celebre poesia “A Mary“; l’amore per la donna è ben riassunto in questi memorabili versi:

“come il tramonto per la luna che si è fatta sfera
come il crepuscolo per la stella d’occidente, così
tu molto amata sei per me.”

Percy Bysshe Shelley e l’amore come pienezza

Shelley esprime un bisogno urgente di vicinanza con la sua amata, Mary. Questo desiderio non è semplicemente un capriccio, ma una vera e propria necessità vitale. L’amore qui viene raffigurato come un elemento senza il quale l’esistenza perde di significato e di completezza. La distanza fisica si traduce in una sensazione di mancanza, di vuoto esistenziale che solo la presenza dell’amata può colmare. La sua richiesta è urgente e impellente, indicando che l’assenza dell’amore lo lascia incompleto e smarrito.

Shelley, utilizza la natura per descrivere l’intensità del suo sentimento. Il poeta paragona l’amata Mary al tramonto per la luna e al crepuscolo per la stella d’occidente. Queste immagini sono cariche di significato simbolico. Il tramonto e il crepuscolo rappresentano momenti di trasformazione e di pienezza, quando il cielo si riempie di colori e la natura raggiunge un momento di massima espressione. Così, l’amata rappresenta per il poeta quel punto di perfezione, di equilibrio e di pienezza che completa la sua esistenza.

Nei versi successivi, Shelley continua a esplorare l’idea che l’amore non è solo un sentimento, ma una condizione che arricchisce l’essere umano, conferendogli un senso di completezza e di significato.

La descrizione del legame tra il poeta e la sua amata suggerisce che l’amore è in grado di colmare le lacune dell’esistenza, riempiendo la vita di luce e di armonia. La metafora del crepuscolo che avvolge la stella indica una simbiosi perfetta, dove ogni elemento trova il suo posto e il suo senso nell’altro.

Attraverso queste liriche, Percy Shelley ci offre una visione dell’amore come un’esperienza trasformativa e fondamentale per l’essere umano. L’amore, secondo il poeta, è la forza che unisce, che colma le mancanze e che dà pienezza alla vita.

È il tramite attraverso il quale l’esistenza umana può raggiungere la sua massima espressione, portando a una pienezza che va oltre il semplice vivere e che tocca le corde più profonde della nostra anima. Shelley ci invita a riconoscere e a celebrare questa forza, ricordandoci che, senza amore, siamo incompleti e che è attraverso l’amore che possiamo veramente vivere in modo pieno e significativo.

Percy Bysshe Shelley

Percy Bysshe Shelley è uno dei più grandi poeti del Romanticismo inglese, noto per la sua vita tumultuosa e il suo contributo straordinario alla letteratura. Nato il 4 agosto 1792 a Field Place, vicino a Horsham, nel West Sussex, Inghilterra, Shelley era il figlio maggiore di una famiglia benestante. La sua educazione formale iniziò alla Syon House Academy e continuò all’Eton College, una delle scuole più prestigiose dell’Inghilterra. Già in giovane età, Shelley mostrò un forte interesse per la letteratura e la filosofia, ma anche una natura ribelle contro l’autorità e le convenzioni sociali.

Shelley si iscrisse al University College di Oxford nel 1810, ma venne espulso l’anno successivo per aver scritto un opuscolo intitolato “La necessità dell’ateismo”, che suscitò scandalo tra le autorità accademiche e la società del tempo. Questo episodio segnò l’inizio della sua carriera come intellettuale radicale e poeta.

Nel 1811, Shelley sposò Harriet Westbrook, una giovane donna di origini modeste. Tuttavia, il matrimonio non fu felice e i due si separarono nel 1814. Durante questo periodo, Shelley conobbe Mary Godwin, figlia della scrittrice Mary Wollstonecraft e del filosofo William Godwin. I due si innamorarono e, dopo la morte di Harriet nel 1816, Shelley sposò Mary, che sarebbe poi diventata famosa come autrice del romanzo “Frankenstein”.

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