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”Vivere il cambiamento”, un libro che invita a riflettere sulle cause dei nostri comportamenti

'Vivere il cambiamento', l'ultimo libro di Noemi Di Gioia, in formato e-book e quindi di facile lettura, è molto interessante, perché non ci propina, come altri, delle 'ricette' di vita...

Vivere il cambiamento‘, l’ultimo libro di Noemi Di Gioia, in formato e-book e quindi di facile lettura, è molto interessante, perché non ci propina, come altri, delle ‘ricette’ di vita, ma ci induce a riflettere sulle cause del nostri comportamenti, che a volte sono contraddittori.

Per esempio, se il cambiamento è naturale ed implicito nell’essenza della vita, perché in modo altrettanto naturale ci opponiamo ad esso e vogliamo ripristinare, quanto prima, la situazione precedente? Perché l’attuale crisi non viene vissuta come un’occasione per intraprendere strade nuove e mettere in discussione proprio quelle precedenti che l’hanno generata? L’autrice ci induce a riflettere che qualunque forma di cambiamento della realtà non può prescindere dalla modifica del nostro stato interiore.

Spesso infatti la sofferenza o il disagio non derivano dagli avvenimenti, ma dal modo in cui li viviamo: quante volte reagiamo con uno stress sproporzionato alla situazione! Talvolta accade anche il contrario, in quanto non è la situazione a generare un’emozione, ma é il nostro stato emotivo che determina fortemente un accadimento.

La conoscenza e il controllo delle emozioni diventano perciò importanti nei nostri comportamenti e soprattutto nel processo di cambiamento, in quanto emozioni, come per esempio la paura o l’insicurezza, ci tengono legati al passato, impedendoci di cogliere nuove opportunità. In questo modo il nostro io si adatta alle stesse circostanze ed anche in ossequio al fatidico ‘si è sempre fatto così’ registra nella sua mente sempre le stesse informazioni e le stesse esperienze, fino al punto che non riesce a staccarsi dalle vecchie idee. Per questo motivo noi siamo abituati a vedere la realtà sempre dalla stessa prospettiva, senza pensare che ce ne possa essere un’altra. Invece soltanto l’essere disponibili ad ogni novità, ci permette di cogliere le varie opportunità e soprattutto di fronteggiare meglio l’inaspettato.

Per quanto riguarda la nostra realtà noi abbiamo anche un’idea di identità centrata solo sulla somiglianza dell’individuo con se stesso, ma questa convinzione è sconfessata dalla realtà, che invece implica delle mutazioni del sè, che pure sono continue. Di conseguenza se da una parte l’io sente una continuità della propria identità, dall’altra parte deve anche percepire ed accettare la propria trasformazione ed avere la consapevolezza dell’esistenza di possibilità diverse. Siamo pertanto di fronte ad un libro pieno di stimoli e di riflessioni che trovo particolarmente interessante in questo periodo, in cui la perdurante situazione economica negativa ci spinge a metterci in discussione ed a dare un ruolo centrale al concetto di crisi.

Giuseppe Tarditi

22 ottobre 2014

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