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I mestieri degli scrittori prima che diventassero famosi

Per gli scrittori il successo non è affatto garantito. Proprio per questo, molto spesso, gli scrittori si sono ritrovati a fare i lavori più disparati

MILANO – Difficilmente si riesce a fare fortuna come scrittori. E se si arriva al successo, non è detto che questo arrivi quando si è giovani. Nel seicento e nel settecento esistevano i mecenati che comunque aiutavano i loro protetti, ma in un secolo qual è stato il Novecento, la maggior parte erano spiantati, per lo più allo sbaraglio. E soprattutto dopo le guerre mondiali, soprattutto gli scrittori si sono dovuti reinventare per sopravvivere, facendo mestieri di ogni sorta.

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James Joyce, prima di diventare famoso col suo “Ulisse”, fu un cantante e un pianista, oltre ad esercitare la professione di insegnante.

Vladimir Nabokov, scrittore di “Lolita”, era un entomologo piuttosto sottovalutato.

Margaret Atwood lavorava, con sua somma tristezza, in un coffe shop a Toronto.

Douglas Adams ha lavorato come portantino, come guardia di sicurezza di un hotel e come guardia del corpo di un’intera famiglia di magnati del petrolio in Qatar.

JD Salinger è stato un intrattenitore su una nave di lusso svedese.

Don De Lillo lavorava come parcheggiatore.

John Grisham ha lavorato in un vivaio: veniva pagato un dollaro l’ora per irrigare i cespugli.

George Orwell è stato un ufficiale della polizia imperiale indiana in Birmania.

Herman Melville fu impiegato come mozzo su una nave da crociera.

Jack Kerouac ha lavorato come benzinaio, raccoglitore di cotone, guardia notturna e marinaio.

Joseph Conrad era coinvolto nel traffico d’armi.

Harper Lee ha lavorato per anni in un centro di prenotazioni per una compagnia aerea.

Chuck Palahniuk è stato un lavapiatti, un proiezionista e un meccanico.

Francis Scott Fitzgerald lavorava in un’agenzia di comunicazione scrivendo slogan.

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