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“Il Castagno dei cento cavalli”, Cristina Cassar Scalia torna in libreria con Vanina Guarrasi

Questa volta, il vicequestore Vanina Guarrasi deve fare i conti con un assurdo delitto perpetrato all'ombra di un albero maestoso e misterioso: il Castagno dei cento cavalli.

Approdato il 18 giugno in tutte le librerie italiane, “Il Castagno dei cento cavalli” è il nuovo giallo nato dalla penna di Cristina Cassar Scalia, la scrittrice da record che ha dato vita all’indimenticabile personaggio di Vanina Guarrasi. Questa è la sua ennesima avventura, che stavolta la porta a misurarsi con un luogo carico di mistero e di leggende.

“Il castagno dei cento cavalli”

La sinossi de “Il Castagno dei cento cavalli”

«La Boscaiola» era un tipo schivo, però non dava fastidio a nessuno: una di quelle persone che non sembrano avere amici e nemmeno nemici. Eppure qualcuno l’ha uccisa. Poi ha infierito sul suo cadavere come se avesse un intento preciso. Un nuovo caso per Vanina Guarrasi.

Ai piedi del Castagno dei cento cavalli, un albero secolare che cresce sulle pendici dell’Etna, due guardie forestali ritrovano il corpo di una donna brutalmente assassinata. La scena del crimine è sconcertante. Per il vicequestore Guarrasi, della Mobile di Catania, l’indagine si presenta subito complessa, se non altro perché sulla vittima non esistono praticamente notizie, quasi non avesse un passato.

L’esperienza e la memoria del commissario in pensione Biagio Patanè – il migliore quando si tratta di abbandonare le mavaríe tecnologiche e operare alla vecchia maniera – sono dunque più utili che mai, anche se l’anziano poliziotto appare un po’ distratto da un problema personale.

Del resto, la stessa Vanina fatica a conciliare la vita privata con il lavoro: la prima la richiama sempre a Palermo, sua città natale; il secondo la porterà invece in un «luogo dell’anima» che appartiene alla sua infanzia.

Un luogo reale che si perde nel mito

Il Castagno dei cento cavalli che conferisce il titolo alla nuova avventura del vicequestore Vanina Guarrasi è un luogo reale, che ha una grande importanza per i siciliani e per la loro storia.

Si tratta di un enorme albero secolare che giace da tempo immemorabile alle pendici orientali dell’Etna, nel territorio del comune di Sant’Alfio, che infatti lo ha assunto anche come stemma cittadino.

Il più grande castagno d’Italia, che è anche uno dei più antichi di tutta Europa, è stato oggetto di studio da parte di numerosi botanici e risulta essere uno dei primi casi di atti di tutela naturalistica in Italia.

L’albero è intrinsecamente legato al patrimonio storico, culturale e mitologico siciliano. Un po’ un luogo del cuore, dove le memorie e le leggende si mescolano indissolubilmente.

Alcune fonti narrano di una regina libera e libertina che, durante una seduta di caccia, si riparò sotto la folta chioma dell’albero insieme ai suoi cento cavalieri, che a turno le facevano da amanti.

Altre raccontano di riti propiziatori e concepimenti miracolosi: è Nino Muccioli a narrare nel suo Leggende e racconti popolari della Sicilia (2012) che un tempo fra i contadini del posto era diffusa la credenza che, scegliendo l’ombra del Castagno dei cento cavalli per concepire la propria prole, sarebbe di certo nato un maschio.

Cristina Cassar Scalia

L’autrice de “Il castagno dei cento cavalli” nasce nella ridente cittadina di Noto nel 1977, ma vive da tempo ad Aci Castello, nel catanese, dove esercita la professione di medico oftalmologo.

La vita di Cristina Cassar Scalia cambia radicalmente nel 2014, quando pubblica il suo primo romanzo, “La seconda estate”, ambientato negli anni ’80 con protagonista Lea, una donna che incontra, dopo vent’anni, un amore estivo ormai sbiadito.  Dal primo libro, l’autrice non ha smesso di portare avanti la passione per la scrittura, e ha sfornato un successo dopo l’altro.

Con “La seconda estate”, Cristina Cassar Scalia è stata tradotta in francese e ha ottenuto il suo primo premio letterario, il Premio Capalbio Opera prima.

Nel 2018 arriva la svolta per Cristina Cassar Scalia. La scrittrice, infatti, pubblica “Sabbia nera”, un giallo che ha moltissimo successo. Protagonista è il vicequestore Giovanna Guarrasi, conosciuta da tutti come Vanina, una trentanovenne catanese d’adozione e originaria di Palermo.

“Sabbia nera” viene accolto molto positivamente, e vince anche il premio Racalmare Leonardo Sciascia. Così, Vanina diventa protagonista di un’intera serie di gialli.

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