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Gianrico Carofiglio, “I miei personaggi crescono prima di finire nei miei libri”

Intervista all'autore barese, appena tornato in libreria con il libro "Le tre del mattino", un romanzo di formazione ispirato ad episodi realmente accaduti raccontati da un amico

MILANO – Le storie ed i personaggi hanno bisogno di tempo per crescere, prima di finire sulla pagina scritta. Parola di Gianrico Carofiglio, lo scrittore barese in libreria con il nuovo libro “Le tre del mattino“, un romanzo di formazione, non è assimilabile a nessun genere, ispirato ad episodi realmente accaduti raccontati da un amico.

 

Sappiamo che il racconto si ispira a una storia vera. Da chi le è stata raccontata e quando ha capito che sarebbe dovuta diventare un romanzo?

È vero, il romanzo si ispira a fatti realmente accaduti. Me li ha raccontati per caso, una sera, un amico e subito mi è parso che in quei fatti ci fosse materia viva di romanzo. Poi ho scritto molti anni dopo, ma questo è abbastanza normale: le storie, i personaggi hanno bisogno di tempo per crescere, prima di finire sulla pagina scritta.

La storia è ambientata nel 1983. Cosa simboleggia questa data?

Non c’è un valore simbolico ma leggendo il romanzo si capisce perché questa storia poteva essere ambientata solo nella prima metà degli anni Ottanta.

Come mai ha scelto Marsiglia come luogo d’incontro tra i due protagonisti?

In realtà non l’ho scelta. La storia che mi raccontò il mio amico era ambientata proprio a Marsiglia e questa città, con i suoi contrasti fortissimi, era lo scenario ideale per la storia che volevo raccontare.

Nel racconto di questo rapporto padre-figlio, quanto c’è di autobiografico?

Non so mai rispondere a questa domanda. Ogni romanzo ha sempre una radice autobiografica ma capire quanto e come questa radice si mescoli all’invenzione narrativa è, almeno per me, impossibile.

I tuoi libri hanno sempre avuto un piccolo spazio per la musica. Che importanza ha questa nella tua vita?

Beh, in questo libro la musica – il jazz in particolare – ha un ruolo fondamentale. Fa da colonna sonora e anche da metafora della storia che capita ai due protagonisti. Direi che accade più o meno lo stesso nella mia vita.

Nei tuoi libri le cose importanti avvengono di notte. Come suggerisce anche il titolo, cosa accade alle tre del mattino?

Se rispondessi a questa domanda farei il più clamoroso spoiler della mia vita di autore. Temo che per conoscere la risposta ci sia un solo modo: leggere il libro.

Cosa c’è di diverso in questo romanzo rispetto ai suoi precedenti libri?

È un romanzo di formazione, non è assimilabile a nessun genere. C’è forse somiglianza di temi con  Il bordo vertiginoso delle cose e con Il silenzio dell’onda.

 

photocredits: Fabio Lovino

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