In che modo il Premio è stato capace di rinnovarsi negli anni, pur restando fedele alla tradizione?
Sostanzialmente, il Premio si è rinnovato poco, in quanto all’epoca fu inventata una formula efficace che non ha avuto bisogno di correzioni in 54 anni. I ritocchi riguardano l’organizzazione, la diffusione delle notizie, attraverso i mezzi più adeguati come il web. Quest’anno, inotlre, la serata finale sarà trasmessa in diretta sulla Rai. La sostanza del Premio, il bando, è rimasto sostanzialmente quello, essendo capace di resistere al tempo.
Quali sono le novità principali di questa edizione?
Sarà un’edizione molto effervescente, perché come ogni anno abbiamo dei finalisti di spessore. Ho frequentato molti degli scrittori finalisti, ed ho sempre trovato persone colte, attente, curiose, che oltretutto sanno scrivere. Cercheremo di fare uan serie di manifestazioni finali che possano coinvolgere ed interessare un pubblico più vasto, e grazie alal diretta Rai cattureremo l’attenzione anche di chi sta a casa.
Qual è lo spazio che il Campiello offre ai giovani autori emergenti?
Ogni anno premiamo un’opera prima ed abbiamo istituito una sezione, il Campiello Giovani, alla quale possono accedere ragazzi dai 15 ai 22 anni che abbiano scritto un racconto. Ci arrivano centinaia di candidature e richieste di partecipazione da tutta l’Italia. Quest’anno la cinquina finalista è composta di sole ragazze, di cui alcune giovanissime. Di questi ragazzi giovanissimi ci sorprende la serietà nell’applicarsi e la scrittura, il controll odella lingua ed una capacità di espressione amirevoli. La nostra mission è dare visibilità alle nuove leve della letteratura italiana.