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Giovanni Verga, i collegamenti perfetti per gli esami orali di Maturità

Gli esami orali di Maturità sono ormai vicini. Se ti è stato richiesto un percorso interdisciplinare e vorresti parlare di Giovanni Verga, ecco alcuni collegamenti che faranno al caso tuo.

Stanno per iniziare gli esami di Stato per tutti gli studenti e le studentesse che si apprestano a concludere il percorso scolastico superiore di secondo grado. Gli Esami di Maturità, grande traguardo educativo e personale, impegnano ogni anno allo studio e alla preparazione di materiali da esporre alla commissione nominata dal ministero.

E sebbene non sia più contemplata la classica e tradizionale tesina, sono molti gli istituti in cui ai maturandi viene richiesto un percorso multidisciplinare per “rompere il ghiaccio” in sede di esami orali. In questo articolo, scopriamo insieme come collegare in maniera multidisciplinare Giovanni Verga e la sua produzione letteraria.

Giovanni Verga

Giovanni Verga (1840-1922) è un importante autore di romanzi e novelle che, nato, cresciuto, vissuto e morto a Catania, ha innovato la narrativa italiana attraverso temi, stile e linguaggio.

Legato alla corrente letteraria del Verismo, che a sua volta si ispira – distaccandosene per certi, significativi, aspetti – al Naturalismo francese, Giovanni Verga ha raggiunto la notorietà dapprima con le sue Novelle, fra cui spiccano “Nedda” (1874) e “Rosso Malpelo” (1878).

In realtà, la passione per la scrittura risale a molto tempo prima, quando l’autore di nobili natali si dilettava nella stesura di romanzi avventurosi guardando al modello di Dumas.

Il progetto più innovativo, interessante e di ampio respiro nato dalla penna di Verga – ma mai terminato a causa della sopraggiunta morte – è il Ciclo dei Vinti, un ambizioso progetto letterario che ricorda “Il Ciclo dei Rougon-Maquart” di Emile Zola, attraverso cui il romanziere aveva intenzione di ritrarre in modo oggettivo e “reale” il mondo a lui contemporaneo nelle sue diverse fasce sociali, economiche e culturali.

Il ciclo si sarebbe dovuto chiamare “La marea”, proprio a rimarcare il concetto che il cosiddetto “progresso” non produce solo effetti positivi, ma investe, calpesta e travolge i più deboli. I romanzi più famosi di Giovanni Verga appartengono proprio a questo ciclo: “I Malavoglia” (1881) e “Mastro don Gesualdo” (1889).

I collegamenti per un percorso su Giovanni Verga

Scopriamo, adesso, alcuni collegamenti ideali e lineari per preparare un percorso concettuale incentrato su Giovanni Verga e sulle sue opere.

Geostoria

Per cominciare, forniamo una contestualizzazione geografica e storica collocando l’autore nel luogo e nel tempo da lui abitati: la Sicilia della seconda metà dell’Ottocento. Verga nasce a Catania nel 1840, in un’isola che, insieme all’intero sud Italia, sarà oggetto della famosa “Questione meridionale“. Già questo potrebbe costituire un ottimo collegamento, dato che Verga racconta con abilità di reporter la vita dei siciliani proprio negli anni in cui scoppia la problematica.

Inoltre, il tema potrebbe collegarsi anche alla Seconda Rivoluzione Industriale, che interessa larghissima parte del continente europeo, dove nascono correnti di pensiero luminose e ottimiste, ma da cui territori come la Sicilia rimangono praticamente esclusi. Deriverà anche da questo elemento la teoria verista e pessimista dell’autore isolano?

Filosofia

Da qui si può agevolmente giungere alla teoria filosofica più in voga fra l’Ottocento e il primo Novecento: il Positivismo, che spopola soprattutto in Inghilterra e in Francia, dove il progresso economico fa da sfondo a una grande effervescenza socio-culturale.

Francese

Parlando di Positivismo, possiamo subito ricollegarci a un numero discreto di opere e autori francesi che, influenzati da un’ondata di novità e progresso, hanno raccontato il mondo attraverso la lente del Naturalismo, la corrente letteraria che ha ispirato lo stesso Giovanni Verga e che si propone di descrivere la realtà psicologica e sociale con gli stessi metodi usati nelle scienze naturali.

Fra gli autori che potreste inserire nel vostro percorso spiccano Emile Zola, che ha direttamente influenzato Verga, ma anche Balzac e Flaubert.

Se invece preferite collegare il romanziere siciliano in modo più originale, vi forniamo uno spunto in più: le opere “giovanili” di Verga sono molto diverse da quelle studiate a scuola. Sono avventurose, piene di colpi di scena e stravolgimenti, con personaggi eroici che esulano dal modello dell’antieroe utilizzato poi successivamente. Il modello per queste opere picaresche è francese, ed è Alexandre Dumas.

Inglese

Rimaniamo sullo stesso periodo storico per il collegamento con la letteratura inglese. Perché se Giovanni Verga ha saputo raccontare la sua terra e il suo tempo con voce da cronista in modo così realistico, accattivante e innovativo, anche in Inghilterra nasce, più o meno nello stesso periodo, una voce di simile originalità.

Charles Dickens racconta, attraverso i suoi celebri e amati romanzi, la Londra fumosa misteriosa e buia della Rivoluzione Industriale, con personaggi senza tempo che hanno fatto la storia della letteratura e che tutt’oggi ci parlano delle ipocrisie, della povertà e della disperazione che faceva da base al complesso meccanismo del progresso.

Scienze naturali

Passiamo a una materia scientifica per il prossimo collegamento. Insieme ai protagonisti umani dei romanzi e delle novelle di Verga, ci sono personaggi altrettanto importanti che appartengono al mondo inanimato. La terra abitata dall’autore siciliano è ricca di elementi che ricorrono costantemente nel testo, e che possono fornire un ottimo spunto per creare dei collegamenti con l’ambito scientifico.

Pensiamo ai “Malavoglia”, in cui si raccontano il mare e i suoi misteri, o a “Rosso Malpelo”, in cui la cava di rena rossa logora i corpi e le menti dei minatori: si potrebbe parlare delle miniere e dei metodi estrattivi, o anche dei vulcani, visto che la terra di Malpelo, di Padron ‘Ntoni, di Nedda, di Gesualdo è nera come la pece, sovrastata da un maestoso e a tratti minaccioso vulcano che da secoli influenza scrittori e poeti.

Arte

Addentriamoci, adesso, nell’opera di un autore che ha delineato i suoi personaggi in modo così vivido e realistico da averli quasi plasmati in carne ed ossa dinanzi ai nostri occhi. A volte, sembra proprio di vederne solo le ossa, per come sono affaticati dal lavoro e sfiancati dalla fame.

Proprio al cibo è dedicata un’ampia attenzione da parte dello scrittore. Sono i lupini dei “Malavoglia”, le fave di “Mastro don Gesualdo”, ma anche il pane nero e le cipolle di “Nedda”… Pasti frugali, semplici ed economici che indicano lo stato di ricchezza e di salute di chi li consuma con avidità. Vi ricorda qualcosa?

I mangiatori di patate“, primo vero quadro espressionista di Van Gogh, sembra descrivere, con le dovute differenze, un pasto dei personaggi verghiani. Per non parlare dell’impersonalità che regna sull’opera, che potrebbe facilmente essere collegata a una delle tecniche narrative più innovative nate dalla penna di Giovanni Verga, lo straniamento. 

Educazione civica

Concludiamo con un bonus: educazione civica. Perché Giovanni Verga ha raccontato gli ultimi, i vinti, chi di solito non ha voce per farsi sentire. I lavoratori sfruttati in miniera, le donne abbandonate e sole che fanno di tutto per continuare a vivere con dignità, gli uomini straziati dalla fame e dalla povertà… I percorsi legati all’educazione civica potrebbero essere molteplici. Noi vi suggeriamo, visto lo stretto richiamo con l’attualità, la questione femminile, della lotta per la parità dei diritti. Protagonista? Proprio l’opera che per prima ha dato notorietà a Verga: “Nedda”.

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