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Denis Curti, ”Alla direzione de ‘Il Fotografo’ voglio rimettere al centro la bellezza e l’emozione della fotografia”

Affrontare il tema della fotografia partendo dalla logica dell’arte e della bellezza, dando centralità ai lettori, ai fotografi emergenti ed al web, senza accostarla ad altri mondi come cinema, musica, cibo, definite “stampelle” che le fanno perdere di centralità. Sarà questa la nuova linea editoriale de Il Fotografo...

MILANO Affrontare il tema della fotografia partendo dalla logica dell’arte e della bellezza, dando centralità ai lettori, ai fotografi emergenti ed al web, senza accostarla ad altri mondi come cinema, musica, cibo, definite “stampelle” che le fanno perdere di centralità. Sarà questa la nuova linea editoriale de Il Fotografo, la storica rivista nata nel 1992 e considerata la voce più autorevole della fotografia artistica italiana. A dirigerla Denis Curti, esperto di cultura fotografica e curatore di importanti rassegne in tutta Italia. Il mensile di fotografia edito da Sprea Editori, si presenta ai suoi lettori in una nuova veste. Ad illustrarcene le novità, lo stesso nuovo direttore Denis Curti.

 

Cosa rappresenta per lei essere alla guida della rivista Il Fotografo?

Il Fotografo è una testata storica. Per me è un grande onore assumere questo incarico nei confronti di una testata che leggevo da ragazzo. E’ considerata la corazzata della casa editrice che la edita, Sprea Edizioni, perché  è una rivista ricca di nobiltà, che parla di bellezza, cultura. Mentre le altre veicolano un linguaggio più tecnologico, Il Fotografo è l’unica rivista che si può permettere il lusso di affrontare il tema della fotografia partendo dalla logica della bellezza. Non è un caso se è considerata la Bibbia della cultura fotografica. Per questo sono doppiamente onorato di essere stato nominato direttore di una rivista che si sposa esattamente con la mia visione della fotografia: non sono mai stato fotografo, non capisco niente di tecnica, eppure mi occupo di fotografia da tantissimi anni perché ho la possibilità di offrire una visione verso il mondo della fotografia.

 

Quali sono le maggiori novità che vuole introdurre?

Voglio riportare la fotografia ed i fotografi al centro della testata, parlando solo di fotografia, senza accostarla ad altri mondi come cinema, musica, cibo. Butto via tutte le altre “stampelle”, come se la fotografia non avesse sufficiente autonomia linguistica nel mondo delle arti e della comunicazione. Vorrei fare un giornale che parli di fotografia nella logica della bellezza, dell’arte e della cultura, prestando attenzione a dei fenomeni nuovi, intanto dando visibilità ai giovani talenti. Questo giornale manterrà un dialogo costante e diretto con i lettori, i quali vogliono avere un’analisi critica delle fotografie che ci inviano, non per sapere se esse sono giuste o sbagliate tecnicamente, ma conoscere cosa comunicano. Altro dialogo sarà quello con i nuovi potenziali fotografi, affronteremo il tema della rete, analizzando i blogger che parlano di fotografia, per una rivista che vuole essere al passo con i tempi. Altro tema importante è quello del collezionismo: oggi la fotografia si nutre di collezionismo, e vogliamo riportare al centro i temi relativi al mercato. Sarà un giornale legato molto all’attualità con mostre, musei, scuole, concorsi, workshop.

 

26 febbraio 2015

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