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Ritrovato sotto un disegno un autoritratto di Michelangelo

Sotto il ritratto dell'amica, nonché poetessa, Vittoria Colonna, potrebbe esserci nascosto un autoritratto dell'artista Michelangelo

MILANO – All’interno del ritratto dell’amica Vittoria Colonna, potrebbe esserci nascosto un autoritratto del celebre artista Michelangelo. Questa la notizia riportata qualche ora fa sul sito del Corriere. Il ritratto è stato eseguito nel 1525 e raffigura Vittoria Colonna, una nobildonna e poetessa italiana, appartenente alla famiglia dei Colonna. Nel ritratto, conservato oggi al British Museum, tra le piaghe del vestito della donna sarebbe nascosta la piccola sagoma di Michelangelo intento a dipingere il quadro. A mostrare questo studio sarebbe la  rivista Clinical Anatomy da Deivis de Campos, dell’Università federale di Scienze della salute di Porto Alegre, in Brasile.

 

L’autoritratto

L’autoritratto di Michelangelo sembra uguale a un’altra autocaricatura: quella nascosta dentro il ritratto dell’amico Giovanni da Pistoia. Nel vecchio ritratto l’artista si sarebbe rappresentato nell’atto di dipingere la Cappella Sistina, mentre nella raffigurazione dell’amica si sarebbe disegnato mentre crea il ritratto stesso. Se fosse veramente cosi, l’autocaricatura potrebbe non solo rappresentare una firma dell’artista, ma anche fornire informazioni sulla sua fisicità.

 

L’artista

Nato il 6 marzo 1475 a Caprese, un piccolo paese della Toscana, vicino ad Arezzo, Michelangelo Buonarroti ancora in fasce viene portato dalla famiglia a Firenze. Figlio di Ludovico Buonarroti Simoni e di Francesca di Neri, viene avviato dal padre agli studi umanistici sotto la guida di Francesco da Urbino, anche se ben presto dimostra tale inclinazione al disegno che, in contrasto con i progetti paterni, passa alla scuola del già celebrato maestro fiorentino Ghirlandaio. Il maestro rimane stupefatto vedendo i disegni eseguiti dal tredicenne Michelangelo.In possesso di una fortissima personalità e di una volontà ferrea fin da giovane, Michelangelo doveva per la verità rimanere, per contratto, almeno tre anni a bottega dal Ghirlandaio, ma nel giro di un anno abbandona la comoda sistemazione, anche a causa della grande passione per la scultura che egli nutriva, per trasferirsi nel Giardino di San Marco, una libera scuola di scultura e di copia dell’antico che Lorenzo de’ Medici aveva appunto istituito nei giardini di San Marco (dove fra l’altro i Medici avevano già raccolto una notevole collezione di statuaria classica), ponendovi a capo lo scultore Bertoldo, discepolo di Donatello.

 

Photo credits: corriere.it

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