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“Memorie”, scultura e pittura in mostra a Enna

Esposte al pubblico nella chiesa di San Michele Arcangelo, a Enna, fino al 2 luglio 2024, le sculture di Mario Termini e i dipinti di Aldo Petralia che compongono la mostra "Memorie"

Reduci dal successo alla Galleria Civica, la mostra di sculture di Mario Termini e dipinti di Aldo Petralia, intitolata โ€œMemorieโ€, sarร  esposta nella chiesa di San Michele Arcangelo, a Enna, visitabile fino al 2 luglio 2024.

Chi puรฒ non perda questa straordinaria occasione, questa fonte di bellezza e quasi sospensione del tempo, per entrare nel reale, in sรฉ stessi e nel proprio tempo, attraverso lโ€™astrazione che solo lโ€™arte puรฒ permetterci di compiere.

Memorie, la mostra

La mostra “Memorie” ospita i lavori di Mario Termini e dipinti di Aldo Petralia. Piรน elementi intrecciati in una visione unitaria sono ricorrenti nelle opere di Aldo Petralia: i paesaggi onirici e surreali, che evocano ricordi di vite passate e suggeriscono l’esistenza di altri mondi; la barca, simbolo archetipico, arenata sulla spiaggia, immagine del tempo sospeso, con sagome umane in perpetua attesa; la figura femminile, il cui volto รจ un’icona, una manifestazione dell’idea platonica del bello; e infine le logge o i colonnati, spazi dello spirito, dove l’anima si raccoglie per riflettere su se stessa o contemplare l’opera in cui si manifesta.

L’attesa รจ il tema centrale della sua poetica, non un’attesa di qualcuno o qualcosa di noto, nรฉ di un risultato atteso, ma di un evento sconosciuto, di una rivelazione, di un messaggio. Aldo si trova qui, sulla spiaggia, a scrutare l’orizzonte inaccessibile, accanto a una barca che non parte mai, fissando il mistero, instancabile, per anni, osservando l’origine e il contesto da cui le cose emergono e in cui si dissolvono.

Invece a ispirare Mario Termini รจ la statuaria classica, ne costituisce il modello, e questo รจ possibile grazie alla sapienza scultorea dellโ€™artista, che utilizza il modello classico attualizzandolo, facendone emergere, nella somiglianza e nel contrasto col modello, degli aspetti prima velati, o che solo oggi possono far sentire la propria voce.

Nei busti, prevalentemente femminili, e nei loro volti, ancora legati al retaggio classico, non per una questione di cronologia ma per una scelta consapevole e costante dell’artista in ogni fase della sua carriera, emerge l’idea dominante della perfezione. Tuttavia, il concetto di “perfetto”, nel suo significato originale, sia nella coniugazione greca che in quella latina dei verbi, non si riferisce a qualcosa che non manca di nulla, bensรฌ a qualcosa che ha completato il suo ciclo, che non รจ piรน soggetto al cambiamento. Pertanto, non c’รจ movimento da ricercare in queste opere.

Tuttavia, in alcuni di quei volti, pochi a dire il vero, si riscontra una particolaritร  negli occhi: sono irregolari, inquietanti, con uno sguardo capovolto che sembra pietrificare chi lo osserva. Questo sguardo introduce un cambiamento, uno scambio di essenze. รˆ qui che l’irregolaritร  comincia a infiltrarsi nella perfezione, sostituendo la dinamica della comunicazione all’atto immoto della contemplazione.

Aldo Petralia

Nato a Enna nel 1953, sin dalla tenera etร  manifesta un particolare e costante interesse per la pittura. Architetto e insegnante di storia dell’arte, continua a coltivare questa sua passione, strettamente legata anche al restauro di mobili antichi, alla grafica e al design. Tra i suoi numerosi studi e creazioni di opere grafiche e digitali, si distingue l’ideazione della pergamena di laurea dell’Universitร  Kore di Enna.

Il suo debutto come pittore avviene a Roma, dove si aggiudica il Primo Premio in un Concorso Nazionale aperto a tutte le Armi dell’Esercito. Nel 1986, una delle sue opere viene selezionata per il โ€œPremio Arteโ€ dalla rivista “Arte” di Giorgio Mondadori. Seguono numerose mostre personali ad Assisi, Erice, Catania ed Enna, oltre alla partecipazione a diverse collettive organizzate in Sicilia.
Il suo interesse si รจ sempre rivolto alla sperimentazione di nuove forme di espressione, che in alcuni casi si rifanno a tecniche antichissime. Questo lo ha portato a utilizzare materiali di recupero come legno e marmo, con l’intento specifico di โ€œโ€œridare ancora vita alle cose che lโ€™hanno persaโ€.

Mario Termini

Diplomato presso la Scuola d’arte di Palermo, รจ stato professore di Educazione artistica dal 1963. Dal 1960 ha partecipato ininterrottamente a molte mostre collettive nazionali ed Internazionali. Parecchie sono state le sue mostre personali.

Nel corso della sua carriera artistica, ha creato oltre seimila opere, molte delle quali sono ora custodite in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. Nel 2010, ha concepito e diretto il primo Simposio di scultura in pietra dedicato a Federico II, tenutosi a Enna. L’anno successivo, nel 2011, ha ricoperto nuovamente il ruolo di ideatore e direttore artistico per il secondo Simposio di scultura in pietra, organizzato in occasione del 150ยฐ anniversario dell’Unitร  d’Italia. Nel 2017, ha ideato e diretto il terzo Simposio di scultura e pittura, “150 artisti per la regione Sicilia”, un evento ancora in fase di realizzazione.

Le sue opere scultoree sono state recensite su riviste nazionali e internazionali, e molte di esse sono presenti in collezioni pubbliche e private sia a livello nazionale che internazionale. รˆ co-fondatore del Club UNESCO di Enna e membro dell’Accademia Pergusea di Enna.

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