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La grande arte torna al cinema con il documentario “Il Giardino degli Artisti”

Una festa per gli occhi dedicata agli artisti americani che sono stati folgorati dal giardino di Monet a Giverny e sono divenuti a loro volta dei giganti

MILANO – Quella tra arte e giardini è una storia d’amore straordinaria. A dedicarne un documentario Phil Grabsky ne “Il Giardino degli Artisti. L’impressionismo americano” , visibile nelle sale solo il 9 e il 10 maggio come nuovo appuntamento della stagione della Grande Arte al Cinema, distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Sky Arte HD e MYmovies.it. Un documentario all’altezza dei grandi film usciti al cinema ed ispirati ai grandi artisti.

L’IMPRESSIONISMO IN AMERICA – In epoca moderna tutto inizia in un paesino francese, in quella Giverny che aveva ammaliato Claude Monet trasformandosi in fonte di ispirazione per decine e decine di pittori del tempo. Non è però solo l’Europa a rimanere stregata dalle ninfee. Quando nel 1886 il mercante d’arte francese Paul Durand-Ruel porta trecento dipinti impressionisti a New York, infatti, non può probabilmente immaginare quanto accadrà di lì a breve, quando moltissimi artisti americani faranno i bagagli e partiranno per un pellegrinaggio verso lo stagno più famoso di tutto il movimento impressionista. Il documentario racconta le vicende dell’Impressionismo americano e del suo rapporto con il Garden Movement, fiorito tra 1887-1920. Entrambi i movimenti hanno risposto al rapido cambiamento sociale causato dall’industrializzazione americana. La crescente urbanizzazione stava infatti spingendo l’emergente classe media a cercare rifugio in periferia, dove nel tempo libero era possibile coltivare piccoli e grandi giardini privati.

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IL DOCUMENTARIO – “Il giardino degli artisti” si apre con la mostra The Artist’s Garden: American Impressionism and the Garden Movement, 1887-1920 della Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Philadelphia. Ci accompagna quindi nel Connecticut, ad Old Lyme, città natale dell’impressionismo USA grazie alla mecenate Miss Florence Griswold, che mise la sua dimora neoclassica a disposizione di artisti come Henry Ward Ranger (1858-1916) e Willard Metcalf (1858-1925), affascinati da spiagge, luci e paludi di questo angolo di paradiso. Si passa quindi a visitare Appledore Island, dove la poetessa Celia Thaxter, accolse artisti come Emerson, Nathaniel Hawthorne, Henry Wadsworth Longfellow, John Whittier e Sarah Orne Jewe trasformando l’isola in un luogo di incontro straordinario che avrebbe ispirato, tra l’altro, 300 opere dell’incisore, disegnatore, illustratore e pittore tra i più famosi dell’impressionismo americano: Childe Hassam (1859-1935). Del resto Celia, come moltissime altre donne americane del tempo, intese il giardino non solo come un’oasi di pace ritrovata ma anche come uno spazio politico: mentre la popolarità di giardinaggio cresceva, infatti, le donne cominciavano ad accedere a nuove professioni, a leggere gli scritti di orticoltori inglesi come Gertrude Jekyll e William Robinson, ad attivarsi per i diritti civili per diventare sempre più indipendenti. Così, se fino a pochi anni prima la Hudson River School aveva narrato i paesaggi epici di un America sconfinata e gloriosa, ora gli impressionisti offrivano una lettura più intima e riservata della natura, curando la poetica del singolo istante, gli effetti atmosferici e tonali, le sfumature delle siepi e dei gazebi ricoperti di fiori.

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GLI ARTISTI – I protagonisti del film sono quindi artisti come: Mary Cassatt (1844-1926), la pittrice amica di Degas, Monet e Berthe Morisot che fece delle donne e della maternità uno dei temi chiave delle sue tele; Philip Leslie Hale (1865-1931) che fu anche scrittore e insegnante e dipinse The Crimson Rambler, l’olio su tela protagonista del poster del documentario; John Singer Sargent (1856-1925) nato a Firenze durante un soggiorno dei genitori in Italia e divenuto pittore cosmopolita oltre che ritrattista tra i più importanti dell’Ottocento americano. Accanto ad essi trovano spazio anche i Ten American Painters, l’associazione formata da 10 pittori che nel 1897 diedero le dimissioni dalla “Società degli artisti americani” per dedicarsi a una nuova forma artistica in cui i parchi e le strade di New York, Chicago e Boston venivano ritratti come Monet e gli altri avevano fatto con il Bois de Boulogne e il bosco di Fontainebleau. I nomi di questi 10 artisti, meno noti di quelli degli impressionisti francesi ma assolutamente cruciali per la storia dell’arte americana, sono il già citato Childe HassamJulian Alden WeirJohn Henry TwachtmanRobert Lewis ReidWillard Leroy MetcalfFrank Weston BensonEdmund Charles TarbellThomas Wilmer DewingJoseph DeCamp ed Edward Emerson Simmons.

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