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Il Museo di Berna eredita la controversa collezione Gurlitt

Il tribunale di Monaco ha dato il via libera all'acquisizione, da parte del Museo di Berna, della collezione Gurlitt

MILANO – Il Kunstmuseums di Berna  ha ereditato le opere d’arte della controversa collezione Gurlitt. L’oscura provenienza degli oltre 1500 capolavori che compongono la collezione ha, però, creato un certo disagio da parte degli svizzeri che, pur accettando il lascito, ha raggiunto un accordo che prevede solo l’arrivo dei quadri di cui non sarà possibile risalire ai proprietari originali.

LA SENTENZA – Il tribunale di Monaco ha stabilito che le volontà espresse da Cornelius Gurlitt nel suo testamento sono valide, respingendo così il ricorso mosso della cugina dell’anziano collezionista che aveva sostenuto l’incapacità di intendere e di volere di Gurlitt. Superato il problema giuridico resta però il problema “morale” della collezione, su cui aleggiano le ombre del nazismo.

LA COLLEZIONE GURLITT – La collezione, che comprende oltre 1500 opere (tra cui capolavori di Renoir, Monet, Manet, Picazzo, Chagall e molti altri) era stata tenuta nascosta da Cornelius. Nel febbraio del 2012, però, quasi 1300 opere erano state sequestrate dalla Procura di Augusta, in un vecchio appartamento di Monaco di proprietà di Gurlitt. A queste si aggiunsero anche altre 60 tele, sequestrate in un’altra proprietà della famiglia. Dopo il raggiungimento di un accordo tra Cornelius e le autorità tedesche il sequestro fu sbloccato. L’immenso patrimonio artistico era stato raccolto dal padre di Cornelius, Hildebrand Gurlitt, mercante d’arte vicino ai vertici del regime nazista. Hildebrand lavorò a stretto contatto con Hitler e i suoi proprio negli anni in cui il nazismo aveva dato il via sia ad una campagna contro la cosiddetta “arte degenerata” sia al sequestro dei beni appartenenti alle famiglie ebree, destinate a diventare parte di un museo dedicato all’esaltazione del Terzo Reich. Il museo, però, non venne più creato e le opere sparirono nel nulla. L’ombra che aleggia sui dipinti appartenenti alla collezione Gurlitt riguarda proprio la provenienza delle opere: si pensa, infatti, che molti dei capolavori della collezione siano stati acquisiti da Hildebrand in maniera illegittima.

INDAGINE – Un team di ricercatori tedeschi è riuscito, in due anni di lavoro, a chiarire la provenienza di soltanto 11 delle 499 opere “sospette”. Nonostante ciò il Kunstmuseum, in accordo con il governo tedesco, ha reso nota la decisione di continuare gli accertamenti sulla provenienza di ogni singolo dipinto. “Con questo accordo vogliamo assumere le nostre responsabilità verso le vittime della dittatura nazista, non solo dal profilo giuridico, ma anche da quello morale. Dietro ogni opera rubata vi è il singolo destino di una persona umana”, ha dichiarato Monika Grütters, ministro tedesco della cultura.

Photo Credits: Kunstmuseum Bern

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