ugo foscolo
Leggiamo questi versi di Ugo Foscolo contenuti nel sonetto numero VII della sua produzione poetica, in cui si evince la sua ancora viva vitalità.
Leggiamo i due versi finali del famosissimo sonetto di Ugo Foscolo, "Alla sera", che ricorda a tutti noi il coraggio che portiamo nel cuore.
Scopri il fascino rasserenante della sera attraverso il celebre e suggestivo sonetto di Ugo Foscolo intitolato "Alla sera".
Scopri tutta la bellezza della frase di addio di Ugo Foscolo tratta dal libro Ultime lettere di Jacopo Ortis.
Ricorre oggi l’anniversario di Ugo Foscolo, una delle figure più autorevoli della letteratura italiana. Lo ricordiamo attraverso i suoi sonetti
Buon compleanno a Ugo Foscolo, importante autore del Neoclassicismo che scopriamo attraverso "Autoritratto", una poesia che ricorda un po' i nostri selfie.
La frase del giorno è tratta dal romanzo "Ultime lettere di Jacopo Ortis" di Ugo Foscolo, il primo romanzo epistolare della letteratura italiana, pubblicato nel 1802
Jacopo e Teresa vivono un breve ma intenso amore in cui il protagonista si perde con un totale trasporto
Ugo Foscolo, nato a Zante il 6 febbraio 1778 e morto a Londra il 10 settembre 1827, scrisse il sonetto “Alla Musa” per raccontare l’ispirazione poetica. Per farlo si rivolge alla musa, antica divinità greca che identifica proprio l’ispirazione artistica. “Alla Musa” Pur tu copia versavi alma di canto su le mie labbra un tempo, Aonia Diva, quando de’ miei fiorenti anni fuggiva la stagion prima, e dietro erale intanto questa, che meco per la via del pianto scende di Lete ver la muta riva: non udito or t’invoco; ohimè! soltanto una favilla del tuo spirto è viva. Read more...
La prima discesa di Napoleone in Italia era avvenuta nel 1796. Qui si era acceso l’entusiasmo politico di Foscolo (1778–1827), il quale si impegna con coinvolgimento per la causa della Francia rivoluzionaria e dei suoi ideali libertari a sostegno di un’Italia indipendente e animato dalla volontà di combattere i salotti dell’oligarchia veneziana. Addirittura, proprio dal governo oligarchico di Venezia, è sospettato di questo suo avvicinamento ai francesi, e per queste sue posizioni libertarie, deve persino lasciare la città. Quando nel 1797 poi, i francesi entrano a Venezia, il poeta si arruola proprio fra i cacciatori a cavallo della nuova repubblica Read more...