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European Slam Poetry, il secondo classificato è italiano

Anche quest'anno lo European Slam Poetry ha riscosso grande successo. Il titolo di campione europeo è andato allo spagnolo Pablowski. Filippo Capobianco, rappresentante dell'Italia, ha ottenuto un meritatissimo secondo posto.

La European Slam Poetry Championship è uno degli eventi più attesi dagli amanti della poesia contemporanea. Se siete anche solo lontanamente affascinati dal mondo dei versi e del ritmo, e se magari vi piace il rap, siamo certi che assistere ad una gara di slam poetry sarebbe per voi un’esperienza imperdibile.

I tornei di European Slam Poetry che si sono tenuti a Roma presso i locali della Galleria delle Arti hanno riscosso grande successo, con giovani partecipanti provenienti da tutta Europa per far conoscere la loro arte e trasmettere il loro vissuto attraverso una delle arti più antiche del mondo. Primo classificato lo spagnolo Pablowski, che ha staccato di pochissimo il giovane e talentuoso Filippo Capobianco, in gara per l’Italia. Ma cos’è la slam poetry? Scopriamo qualcosa di più.

Cos’è la Slam Poetry

Cominciamo col chiarire cosa si intende con il termine “slam poetry”. Il lemma “poetry” è facilmente riconducibile all’italiano “poesia”. Capiamo quindi subito che si tratta di una competizione legata all’ambito poetico. Quanto al secondo termine, invece, troviamo più difficoltà, forse perché solitamente lo vediamo associato al mondo dello sport: con “slam” si intende infatti o un forte rumore, un colpo che all’improvviso destabilizza la quiete di un luogo, o le operazioni legate al gioco del bridge, o ancora alla grande vittoria di un campione del tennis. 

La Slam Poetry, conosciuta anche come Poetry Slam e in italiano come “poesia performativa”, è una competizione che nasce dalla strada e ha luogo in pub, bar, circoli, piccoli teatri o altri luoghi associativi, dove i partecipanti declamano versi a ritmo serrato e a cappella, senza l’ausilio di musica od oggetti di scena. Molto vicina al rap, questa forma di poesia è affascinante perché rappresenta un ibridazione fra la scrittura e la performance. 

La Slam Poetry è nata grazie all’idea di Marc Smith, un operaio e poeta che nel 1984 organizzava incontri di lettura a voce alta nei jazz club di Chicago. Le regole dei campionati di Slam Poetry prevedono che chi gareggia debba sfidarsi a più riprese recitando poesie di volta in volta diverse, giudicate da cinque persone sorteggiate fra il pubblico. La quota di improvvisazione, la sensazione di condividere un pezzo della vita dei partecipanti, unite al coinvolgimento che si crea nella sala, rendono la Slam Poetry un’esperienza unica nel suo genere. 

European Slam Poetry, i due finalisti

Ma andiamo a scoprire più da vicino la European Slam Poetry Championship che si è tenuta a Roma pochi giorni fa presso la Galleria delle Arti, nel quartiere San Lorenzo. Durante la serata finale si sono sfidati sei campioni, provenienti da Belgio (Gaélane), Lussemburgo (Nicolas Calmes), Cipro (Melissa Zanga), Repubblica Ceca (Vasek z Ase), Spagna (Pablowski) e Italia (Filippo Capobianco).

Tanti i temi trattati nelle poesie dei giovani partecipanti, dalla lotta al bullismo all’introspezione, dal rapporto con i genitori alle questioni politiche. Il titolo di campione europeo è stato assegnato a Pablowski, che ha portato sul palco poesie impegnate, in cui traspaiono l’amor di patria e la denuncia di ogni tipo di sopruso, sia esso politico, ideologico o fisico. Si è classificato secondo Filippo Capobianco, che ha commosso tutti con la sua ultima esibizione, “Confessioni da marinai”, dedicata al rapporto con il padre e al tema dell’amore. 

La serata si è conclusa con la partecipazione di Giuliano Logos, campione mondiale di Poetry Slam nel 2021, che ha recitato “Credo nella magia”, uno splendido inno alla vita nella sua forma più autentica e sincera. 

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