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“Caro Babbo Natale…”, la lettera degli studenti per una scuola migliore

I ragazzi della 4BI dell’istituto “ISIS Keynes” di Gazzada hanno scritto una lettera a Babbo Natale come auspicio per un anno migliore sotto diversi punti di vista: scuola, cultura, insegnamento, politica, salute.

“Caro Babbo Natale, abbiamo deciso di scriverti e ti chiediamo di prendere in considerazione le nostre richieste.” Inizia così la lettera a Babbo Natale dei ragazzi della 4BI dell’istituto “ISIS Keynes” di Gazzada. La lettera, pubblicata integralmente su varesenews.it, rappresenta l’auspicio degli studenti per un anno migliore sotto diversi punti di vista: scuola, cultura, insegnamento, politica, salute.

"Babbo Natale ha l'autocertificazione?", lettera di un bambino a Conte

“Babbo Natale ha l’autocertificazione?”, lettera di un bambino a Conte

La signora Elena, madre del piccolo Tommaso autore della lettera, ci ha raccontato le emozioni e la sorpresa sua e del figlio vissute in quei minuti.

La lettera degli studenti a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
[…]

Come ben sai, a causa della pandemia in Italia non ce la stiamo passando molto bene, quindi intanto vorremmo chiederti se nei prossimi mesi riuscissi a porre fine all’emergenza.

Un governo stabile

Il governo ce la sta mettendo tutta per cercare di uscire da questa situazione, ma probabilmente paga l’instabilità interna e la fragilità generale dell’attuale classe politica. A questo proposito, ti chiederemmo se fosse possibile avere un governo stabile che duri almeno più di tre anni.

Tornare a scuola

Ti chiediamo di farci tornare a scuola in presenza e far sì che il sistema di trasporti pubblici sia efficiente e non sia un ulteriore strumento di contagio.

Rivedere il sistema scolastico

Un altro problema che è emerso nella scuola vecchio stile italiana è il modo in cui vengono svolte le lezioni, sotto certi aspetti datato. Abbiamo notato che nella cultura estera si propende sempre di più verso un tipo di lezione più pratico ed interattivo che tiene alta l’attenzione degli alunni. Forse il sistema scolastico italiano andrebbe, almeno in parte, ripensato.

Strutture scolastiche migliori

Negli ultimi anni pochissimi fondi sono stati stanziati per ricerca, sanità ed istruzione, creando lacune evidenti adesso che siamo in un periodo emergenziale.

Una delle tante conseguenze è che molto spesso le strutture scolastiche vertono in condizioni pietose, con parti di intonaco che si staccano e soffitti che crollano in testa agli studenti, con aule minuscole per nulla sane ed accoglienti. Ci sembra impossibile che nel 2020 in Italia ci siano ancora studenti che debbano rischiare la propria incolumità stando in classe o all’interno dell’edificio scolastico, che non possano sentirsi a scuola “come a casa”.

Valorizzare il patrimonio culturale italiano

Spesso noi giovani veniamo criticati perché siamo estranei agli ingranaggi della società odierna. Ma secondo noi è a causa del fatto che molte nozioni non ci vengono neanche spiegate. Il programma di storia, ad esempio, in quinta finisce (se va bene) con la guerra fredda, ignorando ciò che è successo dagli anni ‘70 in poi. L’economia è trattata solamente in indirizzi specifici e, finito l’ultimo anno, non saremo in grado di sbrigare da soli faccende banali (come funziona un conto bancario? Cosa comporta aprire un mutuo? Quali tasse vengono pagate dai cittadini italiani?). Il nostro Paese ha un immenso patrimonio culturale e artistico che non viene per niente valorizzato e di cui non si parla nelle scuole.

Supportare di più i docenti

I docenti, purtroppo, non sono esenti da problematiche di questo genere. Ci sono professori che, dopo quarant’anni di insegnamento, non riescono più (giustamente!) a stare al passo con la tecnologia o con la continua evoluzione della materia da loro insegnata. Ti chiediamo di poter essere seguiti sempre da professori che, anche dopo tanti anni, continuino ad essere invogliati e competenti per stimolarci ad imparare.

[…]

Un anno più sereno

[…]

Ti chiediamo un nuovo anno più sereno, ti chiediamo che gli adulti credano un po’ di più in noi e ci forniscano tutti gli strumenti necessari per rendere il nostro Paese, un domani, meno fragile di quello di oggi.

Ah, ti preghiamo: basta DPCM.

Ti abbracciamo forte e ti aspettiamo.
I ragazzi della IV B I.

 

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