Una lunga storia d’amore cominciata durante il periodo universitario che solo la morte ha potuto separare. E’ la storia di coppia tra Tiziano Terzani e sua moglie, Angela Terzani Staude, iniziata con un folle amore come, forse, si può conoscere solo a 19 anni, età in cui Tiziano e sua moglie si sono incontrati.
Tiziano Terzani e Angela: l’incontro
Nel settembre del 1957, a 19 anni, Tiziano Terzani conobbe una ragazza di origini tedesche, Angela Staude, nata a Firenze nell’aprile 1939, figlia del pittore Hans-Joachim e dell’architetto Renate Moenckeberg. Gli Staude abitavano in via delle Campora sulla collina di Bellosguardo, erano noti per essere una famiglia colta ma non convenzionale che vantava tra i propri avi esploratori, accademici e amicizie eccellenti come Maria ‘Maja’ Einstein o Maria José del Belgio. Tiziano fu colpito dall’atmosfera casalinga e poliglotta dove arte e musica si mescolavano alle biografie avventurose della famiglia Staude, un entusiasmo che gli fece avvertire la differenza con le proprie origini certamente più umili. Così Terzani parlava di questa differenza nel libro “La fine è il mio inizio“.
Fin da piccolo io sentivo che non c’entravo con Monticelli, che non era quello il mio mondo. Con tutto il rispetto che ho avuto per i miei genitori – perché sono stati meravigliosi, hanno fatto di tutto per me – ma insomma, non erano la mia famiglia.
Seppur divisi dagli studi con Tiziano a Pisa e Angela a Monaco, i due mantennero i contatti. Dopo l’esperienza infelice di 5 mesi per continuare gli studi all’Università di Leeds Tiziano torna in Italia per accettare la proposta dell’Olivetti di Ivrea. Il 27 novembre 1962, pochi mesi dopo l’assunzione, sposò Angela a Vinci. Il lavoro dell’Olivetti lo portò prima a viaggiare in tutta Europa – con lunghi soggiorni in Danimarca, Portogallo, Paesi Bassi, Gran Bretagna – e successivamente in Oriente. Un amore che, nonostante i lunghi viaggi di Tiziano, non ha mai scalfito il legame tra i due. “Quarantasette anni sono lunghi – ha affermato Angela Staude in un’intervista – succedono tante cose che possono anche dividere una coppia. Ma i primi anni insieme sono stati di dedizione totale, una garanzia per tutta la nostra vita. Non si poteva tradirli, è stata la nostra base”.
Un appoggio costante
Angela è consapevole di essere stata una donna estremamente fortunata, anche se non è stato sempre facile vivere con un uomo così indomabile. “Ho una qualità, la costanza. Lui lo sapeva, sapeva che ero in grado di vivere da sola, che non avevo bisogno di aiuto. Nella vita comune era lui che voleva da me un appoggio, soprattutto, quando la sua gioia incontenibile per il mondo e l’esistere subiva qualche brusca frenata. La grandissima gioia per la bellezza del mondo a volte lasciava il posto ad altro. Aveva la forza dell’entusiasmo, della visione del futuro, di quello che voleva fare, scrivere, dire, ma la certezza non ce l’aveva mai e allora, quando se ne rendeva conto, chiedeva una mano. A volte non è stato tanto facile”.
La malattia
Durante i mesi delle cure a New York per la malattia, nel 1999, Tiziano Terzani chiese alla moglie di lasciarlo solo. Una mail al giorno, ogni giorno, e basta. “Voleva che non lo si compatisse – confessa Angela – perché doveva ritrovare il tempo senza interruzioni, come solo quando si è soli. Dietro un’apparente grande sicurezza morale di cosa era bene e male, aveva un’angoscia esistenziale che non l’ha mai abbandonato. La sua famiglia è stata falciata dalla tubercolosi”. Angela non ha potuto stare vicino a Tiziano quando si è sottoposto alle cure in America, ma poteva sostenerlo solo restando a casa e preoccupandomi di tutto il resto della nostra vita insieme. “Lui aveva un dono: con una sola mail o una telefonata era vicino e sapevi che c’era sempre stato. Per tutta la vita ho saputo che c’era, altrimenti non ce l’avrei fatta”.
Un amore oltre la morte
Dopo la scomparsa terrena del suo amato, Angela Terzani continua a custodirne i ricordi, a sentirne la presenza, a farsi accompagnare in ogni momento della giornata. Un legame indissolubile vissuto sulla certezza dei primi anni di totale dedizione e rafforzato anche nelle difficoltà, rimasto saldo nonostante la malattia. Non è stata una parabola priva di momenti delicati ma Angela Terzani ritiene che proprio superando gli ostacoli, si costruiva qualcosa di ancora più importante.
Ora Angela Terzani racconta la storia del marito convinta che sia d’insegnamento. Perché nonostante le origini umili e i lutti, Tiziano ha dimostrato come è possibile affermarsi e realizzarsi grazie allo studio, all’impegno al rispetto per le proprie passioni.