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“Alfredino”, la storia del dramma di Vermicino che ha commosso l’Italia

Andrà in onda oggi "Alfredino- una storia italiana", la docufiction sulla tragedia del Vermicino. Scopriamo insieme la storia vera di Alfredo Rampi.

Alfredino, una storia italiana“, è la nuova serie tv Sky Original sulla tragedia del Vermicino. Una storia vera, straziante, interpretata da un cast italiano stellare. Stasera, 21 giugno, andrà in onda la prima puntata della mini-serie. Scopriamo insieme i dettagli e le testimonianze di tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione di questa importante testimonianza.

La storia di una tragedia

Era il 13 giugno del 1981 ed un bambino di sei anni, Alfredo Rampi, morì all’interno del pozzo in cui era caduto tre giorni prima. La vicenda, seguita in diretta tv da milioni di persone, è entrata nella storia della cronaca italiana e nel cuore di ognuno di noi. Anche chi non l’ha vissuta incollato alla tv, ricorda la vicenda del Vermicino in maniera super nitida.

La famiglia Rampi, composta dal padre Ferdinando, la madre Francesca Bizzarri, la nonna paterna Veja e i figli Alfredo e Riccardo, stava trascorrendo un periodo di vacanza nella loro seconda casa in via di Vermicino vicino Frascati (Roma). La sera di mercoledì 10 giugno, durante una passeggiata in campagna, Alfredino scomparve. Dopo averlo ricercato per ore, la famiglie diede l’allarme. Iniziarono così 3 giorni di agonia, nei quali si scoprì un pozzo profondo 80 m, dove Alfredino rimase incastrato e nel quale morì. 

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Si è spento Andrea Licheri, il volontario che il 12 giugno del 1981 si calò nel pozzo in cui era caduto il piccolo Alfredino Rampi per tentare di portarlo su

Iniziò dall’una di notte una diretta Rai angosciante, che vide milioni di Italiani collegati per avere notizie in tempo reale. Il bambino, nel pieno della notte, rispondeva ancora lucidamente. Poi, dopo diversi tentativi, ci fu l’azione di Angelo Licheri, ricordato ancora da tutti come un eroe. 

In tutto, Licheri rimase a testa in giù 45 minuti, contro i 25 considerati soglia massima di sicurezza in quella posizione, ma dovette anch’egli tornare in superficie senza il bambino. Dopo Licheri cominciarono a offrirsi vari altri volontari, fra cui nani, esperti di pozzi e persino un contorsionista circense soprannominato “Denis Rock”. Ma purtroppo per Alfredino non c’è stato nulla da fare.

Anna Foglietta è Franca Rampi

Anna Foglietta sarà la protagonista della serie tv e interpreterà Franca Rampi, madre di Alfredino La rivista Today riporta l’intervista dell’attrice per Sky tg24, che ha speso queste parole sul suo ruolo:

«Interpretare una madre che perde un figlio così – racconta – è un bel salto nel buio, doloroso, dal quale ho dovuto prendere le distanze. Sin da subito ho dovuto ragionare come se fosse un film interamente di finzione. Ho dovuto credere che non fosse una storia realmente accaduta, nonostante ogni cosa di me mi dicesse il contrario. È stato il mio più grande merito e la mia più grande fatica, perché stavo entrando in un transfert pericoloso. A un certo punto mi sono anche sentita in colpa nei confronti di questa donna a cui è stato tolto brutalmente tutto».

La serie tv “Alfredino- una storia italiana”

ALFREDINO – UNA STORIA ITALIANA, la nuova produzione Sky Original sui fatti di Vermicino, racconta della storia che quarant’anni fa commosse in diretta TV tutto il nostro paese. Andrà in onda in prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW. Al centro del racconto, la storia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel giugno 1981. 

Un colpo al cuore, rimasto nel cuore di un intero Paese. Un trauma collettivo che questa serie vuole raccontare animata dalla speranza di aiutare ad elaborarlo e superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica dell’Italia e da cui, però, è nato qualcosa di prezioso: la vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla costituzione della Protezione civile come la conosciamo oggi e grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro Alfredo Rampi, con l’obiettivo di evitare che altri potessero soffrire quanto da loro sofferto. Franca Rampi sarà interpretata dalla grandiosa Anna Foglietta, che ci regalerà uno spaccato di vita davvero emozionante. 

Le parole del regista

Scegliere di raccontare una storia così toccante, non è semplice. Una storia che, oltretutto, è nella mente e nel cuore degli italiani. Nel comunicato stampa, leggiamo la testimonianza del regista Marco Pontecorvo, che così ci ha raccontato il lavoro dietro questo progetto:

“La storia di Alfredino appartiene alla memoria di tutti gli italiani, anche quelli che non l’hanno vissuta. Proprio per questo abbiamo sentito una responsabilità maggiore nell’abbracciare il progetto. Tutti hanno veramente dato il massimo. Pur avendo seguito i verbali, abbiamo cercato di uscire dalla pura cronaca, di scavare negli animi dei personaggi e attraverso di loro raccontare un affresco dell’Italia di quell’epoca. Un paese colpito da scandali, crisi di governo e terrorismo che si è fermato col fiato sospeso seguendo la prima diretta televisiva in un’alternanza di speranze e sconforto. 

Raccontiamo la vicenda stando con la macchina da presa a volte accanto ai nostri personaggi, a volte nella loro soggettiva. Siamo scesi nel pozzo insieme agli speleologi e ai volontari, vissuto con loro l’impossibilità di calarsi, la claustrofobia e la frustrazione di non poter salvare Alfredino. 

D’accordo con la famiglia Rampi si è deciso di non vedere mai il bimbo nel pozzo. Spero che siamo riusciti a rendere la sua assenza una presenza ancor più forte che se fosse stato in scena. 

Abbiamo anche creato momenti di astrazione che, facendoci uscire dagli eventi, creano uno spazio di riflessione e di tregua dallo scorrere incessante del tempo. Calandoci dentro la storia riusciamo a capire il perché di tante scelte e l’eroicità di tanti personaggi. La signora Franca per esempio, donna di incredibile forza, è riuscita a trasformare quella tragedia immensa in una spinta che ha poi dato vita, grazie al presidente Pertini, alla Protezione Civile. Mi è sembrato importante avere uno stile asciutto, entrando in punta di piedi nella vicenda e a volte guardandola dall’esterno.”

 

 

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